Hermann Hesse - Il Giuoco Delle Perle Di Vetro - Altrestorie.net
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duttile e muta, senza pianto o riso,<br />
che viene, sì, impastata, ma mai cotta.<br />
Oh tramutarsi in pietra un dì! Durare!<br />
<strong>Di</strong> questo abbiamo eterna nostalgia.<br />
Ma un brivido rimane e diventare<br />
non può quiete sulla nostra via.<br />
Gl'inconcussi, sappiamo, e i semplicioni<br />
non posson sopportare i nostri dubbi.<br />
Superficiale è il mondo - annuncian chiaro e vaniloquio ragionar di abissi.<br />
Che se ci fosser altre dimensioni<br />
davvero oltre alle vecchie due, ben note,<br />
come potrebbe l'uomo star sicuro<br />
quaggiù, come campar senza apprensioni?<br />
Per aver pace dunque ci conviene<br />
ad una dimensione rinunciare.<br />
Se gl'inconcussi infatti sono onesti,<br />
e guardar negli abissi è periglioso,<br />
la terza dimension divien superflua.<br />
Tutta spirito e grazia d'arabesco<br />
la vita nostra sembra che s'aggiri<br />
e danzi come fata intorno al nulla<br />
cui consacrammo l'oggi ed il domani.<br />
O sogni belli, trastulli soavi,<br />
magie di lievi e pure consonanze,<br />
sotto il sereno vostro aspetto cova<br />
brama di sangue, tenebra e barbarie.<br />
Ridda nel vuoto libera da impacci<br />
la nostra vita, sempre pronta al giuoco,<br />
ma in noi c'è un'ansia d'essere e creare,<br />
un desiderio di dolore e morte.<br />
forse sentendo quindi, insonnolito,<br />
quest'universo finto, quest'orpello<br />
ripugnante, calare nell'avello<br />
del nulla senza tempo ed infinito:<br />
e poi sorriderebbe ormai guarito.<br />
LETTERE.<br />
Avviene non di rado che qualcuno<br />
prenda la penna e sopra un foglio tracci<br />
segni parlanti, segni noti a ognuno<br />
che sappia il giuoco e le sue norme abbracci.<br />
Ma se un selvaggio o un uomo della luna<br />
su ogni segno del foglio ed ogni runa<br />
fissasse gli occhi, spintovi da un moto<br />
di ricerca, vedrebbe un mondo ignoto,<br />
una serie di magiche visioni:<br />
scorge in A un uomo, B una bestia sembra,<br />
si muovono occhi e denti e lingua e membra,<br />
qui guardinghi, là mossi da passioni;<br />
sono orme di cornacchie sulla neve;<br />
ecco, anche lui soffrir, correre deve<br />
coi tratti neri e rigidi, e trovare<br />
il mondo intero dentro ai ghirigori<br />
ove arde amore e guizzano dolori.<br />
Fra pianto e riso ora eccolo tremare,<br />
stupito di scoprir sotto la grata<br />
della scrittura il mondo impicciolito<br />
con tutta la sua smania ottenebrata,<br />
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