Hermann Hesse - Il Giuoco Delle Perle Di Vetro - Altrestorie.net
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di tempo, quando fosse libero, e accennando alla speranza di ottenere da lui qualche delucidazione sugli<br />
ultimi giorni del vecchio Maestro. Non senza esitazione il medico di Monteport accondiscese e consegnò<br />
allo studente l'invito di Knecht. Questi aveva giustamente supposto che il poveretto, impegolato in una<br />
situazione sbagliata, non avrebbe accolto nessuna cosa<br />
tanto volentieri e con tanto vantaggio quanto l'immediato allontanamento dal luogo delle sue angustie; e<br />
infatti Petrus si dichiarò subito d'accordo, prese un<br />
buon pasto senza opporre resistenza e si mise in cammino col suo foglio di via. Arrivò in condizioni<br />
abbastanza buone a Waldzell dove, per ordine di Knecht,<br />
si finse di non notare la sua irrequietezza e lo si allogò<br />
con gli ospiti dell'archivio. Non si vide trattato da<br />
colpevole né da malato, né in alcun modo considerato<br />
un estraneo, e infatti non era tanto malato da non<br />
apprezzare quell'atmosfera piacevole e da non incamminarsi sulla via che gli era offerta per tornare alla<br />
vita. E vero che nelle settimane del suo soggiorno fu<br />
ancora abbastanza molesto al Magister il quale gli<br />
assegno, come occupazione apparente e sempre controllata, il compito di registrare gli ultimi studi e gli<br />
esercizi musicali del suo Maestro e, oltre a ciò, gli<br />
fece eseguire, secondo un suo piano, piccoli servizi<br />
nell'archivio: lo si pregava di dare una mano, sempre<br />
che il suo tempo glielo permettesse, perché c'era troppo<br />
da fare e difettavano le forze ausiliarie. Insomma, si<br />
cercò di ricondurlo alla normalità; solo quando ebbe<br />
ritrovato la calma e apparve disposto a inserirsi nell'Ordine, Knecht incominciò a esercitare su di lui un<br />
diretto influsso educativo con brevi colloqui e a togliergli l'illusione che la sua idolatria verso il defunto<br />
fosse sacra e ammissibile in Castalia. Siccome però il<br />
giovane non sapeva vincere la paura del ritorno a<br />
Monteport, gli fu procurato, quando parve guarito,<br />
l'incarico di andare come assistente dell'insegnante di<br />
musica in una delle scuole inferiori dell'élite, dove si<br />
comportò a modo.<br />
Potremmo addurre anche altri esempi dell'attività<br />
pedagogica e psichiatrica di Knecht e non mancano<br />
giovani studenti che grazie alla dolce violenza della<br />
sua personalità furono conquistati a una vita di genuino spirito castalio nello stesso modo in cui, a suo<br />
tempo, Knecht stesso era stato conquistato dal Magister<br />
Musicae. Tutti questi esempi non ci mostrano il Magister Ludi come essere problematico, ma sono<br />
testimonianze di salute e di equilibrio. Sennonché le sue<br />
amorevoli attenzioni per caratteri labili e incerti come<br />
Petrus e Tegularius fanno pensare a una particolare<br />
vigilanza e sensibilità per siffatte malattie o siffatti<br />
disturbi dell'uomo castalio, un'attenzione non più placata né assopita dopo il primo risveglio ai problemi<br />
e pericoli insiti in quel modo di vita. Natura limpida<br />
e coraggiosa, era alieno dal voler chiudere gli occhi<br />
davanti a pericoli per comodità e leggerezza, come fa<br />
la maggior parte dei nostri concittadini; e mai adottò<br />
la tattica di quei suoi colleghi che conoscono bensì<br />
l'esistenza di tali pericoli ma per principio agiscono<br />
come se non esistessero. Knecht li vedeva e conosceva<br />
tutti, o almeno parecchi, e la familiarità che aveva<br />
con l'antica storia della nostra repubblica gli presentava la vita in mezzo ad essi come una battaglia<br />
accettata ed amata, mentre tanti altri concittadini consideranO l'esistenza della comunità e la loro un placido<br />
idillio. Anche dalle opere di padre Jacobus sull'Ordine<br />
benedettino aveva tratto l'idea dell'Ordine come comunità militante e della devozione come<br />
atteggiamento<br />
battagliero. «Non esiste» disse una volta «una vita<br />
nobile ed elevata senza la conoscenza dei diavoli e<br />
demoni e senza la continua battaglia contro di essi.»<br />
Da noi si danno rarissimamente vere amicizie fra i<br />
titolari delle cariche supreme e perciò non ci meravigliamo se nei primi anni Knecht non coltivò siffatte<br />
relazioni con alcuno dei suoi colleghi. Nutriva grande<br />
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