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Hermann Hesse - Il Giuoco Delle Perle Di Vetro - Altrestorie.net

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di personalità importanti solo quando incontriamo uomini che al di là di ogn; originalità e stranezza sono<br />

riusciti a inserirsi in maniera possibilmente perfetta nell'universale e a servire nel modo migliore ciò che sta<br />

al disopra della personalità. A ben guardare, già l'antichità conobbe questo ideale: la figura del sapiente" o<br />

del "perfetto» presso gli antichi cinesi o l'ideale della virtù socratica quasi non si distinguono dal nostro<br />

ideale odierno, e qualche grande organismo spirituale come, poniamo, la Chiesa romana nelle sue epoche<br />

più potenti, ha conosciuto princìpi simili; e qualcuno dei suoi personaggi più grandi, come ad esempio san<br />

Tomaso d'Aquino, ci appare, similmente alle sculture greche primitive, piuttosto il classico rappresentante di<br />

un tipo che una persona singola. Certo nei tempi che precedettero la riforma della vita spirituale iniziata nel<br />

secolo XX, riforma della quale siamo eredi, quell'antico genuino ideale è andato quasi del tutto perduto. Noi<br />

ci meravigliamo quando nelle biografie di quei tempi troviamo, per esempio, largamente esposto quanti<br />

fratelli avesse il protagonista o quali tracce e cicatrici psichiche gli avessero lasciate il distacco dall'infanzia,<br />

la pubertà, la lotta per il riconoscimento, la ricerca d'amore. A noi oggi non importa la patologia né la storia<br />

della famiglia, non importano la vita istintiva, la digestione o il sonno d'un personaggio; non ci sembrano<br />

nemmeno un gran che importanti i suoi precedenti spirituali, la sua formazione attraverso gli studi preferiti,<br />

le sue letture predilette e così via. Per noi è eroe e degno di particolare interessamento soltanto colui che la<br />

natura e l'educazione hanno messo in grado di far assorbire quasi interamente la propria persona dalla sua<br />

funzione gerarchica, senza però che andasse perduta quella forte, fresca, ammirevole spinta che costituisce<br />

il profumo e il valore dell'individuo. E se sorgono conflitti fra la persona e la gerarchia, consideriamo<br />

precisamente questi conflitti come pietra di paragone per la grandezza di una personalità. Come non<br />

approviamo il ribelle che le passioni e i desideri inducono a infrangere l'ordine, così veneriamo la memoria<br />

delle vittime, delle nature veramente tragiche.<br />

Soltanto negli eroi, in questi uomini esemplari, l'interessamento per la persona, per il nome, il volto, il<br />

gesto ci sembra lecito e naturale, perché anche nella gerarchia più perfetta, nell'organismo più scorrevole<br />

non scorgiamo affatto una macchina composta di parti morte e in sé indifferenti, bensì un corpo vivo<br />

formato di parti e animato da organi, ognuno dei quali possiede una sua natura e una sua libertà e partecipa<br />

delle meraviglie della vita. In questo senso ci siamo affaticati a cercar notizie sulla vita di Josef Knecht,<br />

Maestro del <strong>Giuoco</strong> delle perle, e in particolare tutto ciò che scrisse di suo pugno, e siamo venuti anche in<br />

possesso di parecchi autografi degni, secondo noi, di essere letti....<br />

Le comunicazioni...<br />

.fi che potremo fare sulla persona e la vita di Knecht sono certamente già note in tutto o in parte ai<br />

membri dell'Ordine, specie ai giocatori di perle, e non foss'altro per questa ragione il nostro libro si rivolge<br />

non solo a questa cerchia, ma spera di trovare anche al difuori di essa lettori benevoli<br />

Per quella cerchia ristretta il nostro libro non avrebbe bisogno di introduzione o di commento. Ma<br />

siccome ci auguriamo lettori della vita e degli scritti del nostro eroe anche fuori dell'Ordine, ci spetta il<br />

compito piuttosto difficile di premettere al libro, per i meno preparati, una breve introduzione popolare sul<br />

significato e la storia del <strong>Giuoco</strong> delle perle di vetro. Ripetiamo che questa introduzione è e vuol essere<br />

popolare e non pretende di far luce su problemi del <strong>Giuoco</strong> e della sua storia che sono in discussione entro<br />

l'Ordine stesso.<br />

Non è giunto ancora neanche lontanamente il tempo di esporre quest'argomento in forma oggettiva.<br />

Non ci si aspetti dunque da noi un'esauriente storia e teoria del <strong>Giuoco</strong> delle perle: oggi non la saprebbero<br />

dare neanche autori più degni e più abili di noi. Questo compito è riservato a epoche avvenire, sempreché<br />

non se ne perdano prima le fonti e le premesse spirituali. Ancor meno il nostro capitolo vuol essere un<br />

manuale del <strong>Giuoco</strong> delle perle, perché un simile manuale non sarà scritto mai. Le regole di questo <strong>Giuoco</strong><br />

dei giuochi non si imparano se non per le vie consuete e prescritte, attraverso anni, e nessuno degli iniziati<br />

potrebbe mai desiderare che si possano apprendere con maggiore facilità.<br />

Queste regole, il linguaggio figurato e la grammatica del <strong>Giuoco</strong> sono una specie di linguaggio esoterico,<br />

sommamente evoluto, che comprende parecchie scienze e arti, massime la matematica e la musica (o<br />

musicologia), ed è capace di esprimere e mettere in rapporto tra loro il contenuto e i risultati di quasi tutte le<br />

scienze. <strong>Il</strong> <strong>Giuoco</strong> delle perle è dunque un modo di giocare con tutti i valori e col contenuto della nostra<br />

civiltà. Esso giuoca con questi come, mettiamo, nei periodi aurei delle arti un pittore può aver giocato coi<br />

colori della sua tavolozza. Le conoscenze, i pensieri elevati e le opere d'arte che l'umanità ha prodotto nei<br />

suoi periodi creativi, ciò che le successive epoche di studi eruditi hanno ridotto a concetti e a possesso<br />

intellettuale, tutto questo enorme patrimonio di valori dello spirito è trattato dal giocatore di perle come un<br />

organo dall'organista; e quest'organo è di una perfezione a malapena immaginabile: i manuali e i pedali<br />

tasteggiano tutto il cosmo spirituale, i suoi registri sono quasi infiniti e teoricamente, grazie a questo<br />

strumento, si potrebbe riprodurre in suoni l'intero contenuto spirituale dell'universo. Le tastiere, i pedali e i<br />

registri sono ormai fissi e soltanto in teoria si potrebbe modificarne o tentare di perfezionarne il numero e<br />

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