17.12.2012 Views

Hermann Hesse - Il Giuoco Delle Perle Di Vetro - Altrestorie.net

Hermann Hesse - Il Giuoco Delle Perle Di Vetro - Altrestorie.net

Hermann Hesse - Il Giuoco Delle Perle Di Vetro - Altrestorie.net

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

di<br />

lo sentiva assorto ad ascoltare, mentre poi si ritraeva<br />

non appena tentava di avvicinarlo.<br />

Quel contegno aveva le sue ragioni. Josef si era avveduto che l'altro poteva dargli qualcosa d'importante,<br />

forse anche di bello, un allargamento di orizzonti, una<br />

esperienza, una spiegazione, forse anche una tentazione<br />

e un pericolo, in ogni caso qualcosa che bisognava<br />

affrontare Aveva comunicato all'amico Ferromonte i<br />

primi moti di dubbio e di critica suscitati in lui dalle<br />

parole di Plinio, ma l'amico non vi aveva fatto caso<br />

aveva dichiarato Plinio un individuo infatuato e smargiasso, che non metteva conto di ascoltare, e si era<br />

nuovo immerso nei suoi esercizi musicali. Una voce<br />

interiore diceva a Josef che avrebbe dovuto rivolgersi<br />

al preside per esporgli i propri dubbi e le proprie<br />

inquietudini, ma dopo quella piccola discussione non<br />

si era più stabilito tra loro un rapporto di cordiale<br />

sincerità. Josef temeva di non essere compreso e più<br />

ancora temeva che parlando di quel ribelle il preside<br />

finisse col considerare la sua una specie di delazione.<br />

In questo imbarazzo, che i tentativi di Plinio per avvicinarsi amichevolmente rendevano sempre più<br />

penoso,<br />

Josef si rivolse al suo protettore e indirizzò al Magister<br />

Musicae una lunga lettera che è ancora conservata. Vi<br />

scriveva tra l'altro: "Non ho ancora compreso se Plinio<br />

spera di trovare in me un compagno di fede o soltanto<br />

un interlocutore. Spero in questa seconda alternativa,<br />

perché convertirmi alle sue concezioni significherebbe<br />

indurmi a infedeltà e a distruggere la mia vita che ha<br />

ormai radici nella Castalia; io non ho fuori né genitori<br />

né amici dai quali possa ritornare, se mi venisse davvero questo desiderio. Ma se anche i discorsi<br />

irrispettosi di Plinio non mirano affatto a una conversione e<br />

influenza, io mi trovo davanti ad essi in imbarazzo.<br />

Infatti, per essere del tutto sincero con lei, venerato<br />

Maestro, trovo nella mentalità di Plinio qualche cosa<br />

alla quale non posso rispondere semplicemente con un<br />

no, egli fa appello a una voce dentro di me che talvolta è molto disposta a dargli ragione. Suppongo sia<br />

la voce della natura che è decisamente in contrasto<br />

con la mia educazione e col nostro comune modo di<br />

vedere. Quando Plinio definisce i nostri maestri una<br />

casta sacerdotale e noi allievi un gregge castrato e<br />

guidato con le dande, usa, beninteso, vocaboli rudi<br />

ed eccessivi, ma può darsi che pur contengano alcunché di vero, altrimenti non potrebbero mettermi<br />

addosso questa inquietudine. Plinio sa dire cose molto<br />

gravi e scoraggianti, per esempio che il <strong>Giuoco</strong> delle<br />

perle sarebbe una ricaduta nell'epoca giornalistica, un<br />

giocherellare puro e semplice e senza alcuna responsabilità con le lettere nelle quali avremmo risolto i<br />

linguaggi delle diverse arti e scienze; che esso consiste<br />

tutto in associazioni, e giuoca soltanto con analogie.<br />

Oppure: una prova del nessun valore di tutta la nostra cultura e forma spirituale sarebbe la nostra<br />

rassegnata sterilità. Noi analizziamo, dice per esempio, le<br />

leggi e le tecniche di tutti gli stili e i periodi della<br />

musica, ma a nostra volta non produciamo alcuna musica nuova. Noi leggiamo e commentiamo, dice,<br />

Pindaro<br />

o Goethe e ci vergogniamo di far versi a nostra volta.<br />

Sono rimproveri dei quali non posso non ridere. E non<br />

sono neanche i peggiori, non sono quelli che più mi<br />

feriscono. Peggio è quando dice che noi di Castalia<br />

facciamo la vita di uccelli canori allevati artificialmente<br />

senza che ci si guadagni il pane o si conosca la miseria<br />

e la lotta per la vita o si sappia o voglia sapere alcunché di quella parte dell'umano genere il cui lavoro<br />

63

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!