Hermann Hesse - Il Giuoco Delle Perle Di Vetro - Altrestorie.net
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vengono celebrati, tutti i giocatori e ascoltatori vivono,<br />
secondo rigorosi precetti che riguardano anche la durata del sonno, una vita casta e disinteressata di<br />
perfetta concentrazione, paragonabile a quella vita di rigorosa penitenza che facevano i partecipanti agli<br />
esercizi<br />
di sant'Ignazio.<br />
Ora ci dovrebbe essere ben poco da aggiungere. Sotto l'alterna egemonia di questa o di quella scienza o<br />
arte, il <strong>Giuoco</strong> dei giuochi era diventato una specie di<br />
linguaggio universale col quale i giocatori erano in<br />
grado di esprimere valori mediante simboli e di metterli in vicendevole rapporto. <strong>Il</strong> <strong>Giuoco</strong> fu sempre<br />
strettamente connesso con la musica e si svolgeva per<br />
lo più secondo norrrìe musicali-matematiche- Si fissavano, si eseguivano e variavano un tema, due temi,<br />
tre<br />
temi, ai quali toccava all'incirca la sorte del tema di<br />
una fuga o di uno dei tempi d'un concerto. Un giuoco<br />
poteva, per esempio, prendere le mosse da una data<br />
configurazione astronomica o dal tema di una fuga di<br />
Bach o da una tesi di Leibniz o dalle Upanishad, e da<br />
questo tema, a seconda delle intenzioni e dell'ingegno<br />
del giocatore, l'idea conduttrice che ne era evocata poteva o continuare e ampliare la sua esp~essione o<br />
arricchirla con reminiscenze di idee affini. Mentre il principiante era, poniamo, capace di stabilire, mediante<br />
i<br />
segni del giuoco, un ponte fra una musica classica e<br />
la formula d'una legge fisica, l'esperto e il maestro<br />
portavano il giuoco liberamente dal tema iniziale fino<br />
a combinazioni illimitate. Per molto tempo una certa<br />
scuola si compiaceva soprattutto di accostare, contrapporre e finalmente congiungere in armonie due idee<br />
o<br />
temi ostili, come legge e libertà, individuo e comunità;<br />
e teneva molto a svolgere imparzialmente e senza alcuna differenza di valore entrambi i temi o le tesi e a<br />
sviluppare da tesi e antitesi la sintesi con la maggior<br />
possibile purezza. In genere, prescindendo da geniali<br />
eccezioni, non piacevano i giuochi con esito negativo<br />
o scettico e disarmonico, anzi in certi momenti erano<br />
proibiti. Ciò aveva un profondo significato e dipendeva<br />
dall'altezza che il <strong>Giuoco</strong> aveva raggiunto per i giocatori. Esso era una squisita e simbolica forma di<br />
ricerca della perfezione, una sublime alchimia, un accostamento allo spirito in sé concorde, al disopra di<br />
ogni visione e pluralità, dunque un accostamento a<br />
<strong>Di</strong>o. Come a suo tempo i pensatori credenti rappresentavano la vita delle creature quale un cammino<br />
verso<br />
<strong>Di</strong>o e vedevano compiuta e terminata la varietà del<br />
mondo fenomenico soltanto nell'unità divina, così all'incirca le figure e le formule del <strong>Giuoco</strong> delle perle<br />
costruivano, suonavano e filosofavano in una lingua universale che traeva alimento da tutte le scienze e le<br />
arti, avviandosi, giocando e faticando, verso la perfezione, verso l'essere puro, verso la realtà pienamente<br />
compiuta. I giocatori usavano volentieri il verbo "realizzare" e consideravano la loro azione come un<br />
passaggio dal divenire all'essere, dalla potenza all'atto.<br />
Qui ci sia consentito di ricordare ancora una volta le<br />
parole sopra citate di Nicola Cusano.<br />
D'altro canto le espressioni della teolo~ia cristiana,<br />
in quanto avessero raggiunto una formulazione classica<br />
e fossero quindi proprietà culturali di tutti, erano beninteso accolte nel linguaggio grafico del <strong>Giuoco</strong>, e<br />
uno dei principali concetti della fede o un passo letterale della Bibbia, un periodo di un padre della Chiesa<br />
o del testo latino del Messale poteva essere espresso<br />
facilmente e con precisione ed essere accolto nel <strong>Giuoco</strong><br />
come un assioma di geometria o una melodia di Mozart. Non è neanche esagerato dire che per la cerchia<br />
ristretta dei veri giocatori di perle il <strong>Giuoco</strong> era quasi<br />
equivalente a un servizio divino, pur prescindendo da<br />
ogni particolare teologia.<br />
Nella lotta per l'esistenza in mezzo agli antispirituali poteri del mondo, sia i giocatori di perle sia la<br />
Chiesa romana dovevano fare troppo assegnamento reciproco perché si volesse arrivare a un conflitto<br />
decisivo, sebbene le occasioni non mancassero. Infatti, in<br />
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