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Hermann Hesse - Il Giuoco Delle Perle Di Vetro - Altrestorie.net

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esempi presi dalla storia, e incontrerei una certa resistenza passiva, un'ignoranza e freddezza che si<br />

potrebbero definire quasi puerili. Tra noi castalii l'interessamento alla storia universale, voi lo sapete, è<br />

estremamente fiacco, anzi ai più manca non solo l'interessamento, ma quasi direi la giustizia verso la storia,<br />

il<br />

rispetto per essa. Questa avversione mista di superbia<br />

e di indifferenza a occuparci della storia universale mi<br />

ha spinto più volte a fare indagini per scoprirne le<br />

cause. Credo di averle individuate: in primo luogo il<br />

contenuto della storia - non parlo beninteso di quella<br />

spirituale e culturale che tra noi è molto coltivata - ci<br />

sembra, dirò così, di scarso valore: la storia universale<br />

consta fin dove ne abbiamo un'idea di lotte brutali per<br />

il potere, per il possesso di terre e materie prime, per<br />

il denaro, insomma per cose materiali e valori quantitativi che noi consideriamo contrari allo spirito e<br />

piuttosto spregevoli. Per noi il secolo XVII è l'epoca di<br />

Descartes, di Pascal, Froberger, Schutz, non quella di<br />

Cromwell o di Luigi XIV. La seconda causa della<br />

nostra contrarietà alla storia consiste nella diffidenza<br />

ereditaria e in gran parte, direi, giustificata verso un<br />

certo modo di considerarla e di scriverla che era molto<br />

in auge nel periodo di decadenza antecedente alla fondazione del nostro Ordine e nel quale a priori non<br />

avevamo alcuna fiducia: la così detta filosofia della storia.<br />

Essa ci diede in Hegel il fiore più intelligente e a un<br />

tempo più pericoloso, ma nel secolo successivo portò<br />

alla più odiosa falsificazione della storia e allo svilimento del senso della verità. <strong>Il</strong> culto di tale<br />

pseudodisciplina è per noi uno dei principali caratteri di<br />

quell'epoca di declino spirituale e di asperrime lotte<br />

per la conquista del potere che talvolta chiamiamo<br />

"secolo guerresco", o più spesso "era della terza pagina". Sulle rovine di quell'epoca, dalla lotta contro di<br />

essa e dal superamento del suo spirito (o mancanza di<br />

spirito) ebbe origine la nostra cultura odierna, nacquero l'Ordine e la Castalia. E se ora ci poniamo di<br />

fronte alla storia universale, soprattutto alla moderna,<br />

quasi come gli eremiti e gli asceti del primo cristianesimo stavano di fronte al teatro del mondo, lo<br />

dobbiamo alla nostra superbia spirituale. La storia ci sembra un'arena degli istinti e delle mode, delle brame<br />

e<br />

dell'avarizia, dell'avidità di potere e della smania di<br />

uccidere, della potenza, delle distruzioni e delle guerre, dei ministri ambiziosi, dei generali mercenari,<br />

delle<br />

città bombardate, e dimentichiamo troppo facilmente<br />

che questo è soltanto uno dei suoi numerosi aspetti.<br />

Soprattutto dimentichiamo che noi stessi siamo un<br />

brano di storia, siamo divenuti e condannati a estinguerci quando perdessimo la facoltà di divenire e di<br />

trasformarci. Noi stessi siamo storia e abbiamo la nostra parte di responsabilità nella storia universale e<br />

nel posto che vi occupiamo. Troppo ci manca la coScienza di questa responsabilità.<br />

Se gettiamo uno sguardo indietro, ai tempi in cui<br />

sorsero le odierne Province pedagogiche e nel nostro<br />

e in vari altri paesi, all'origine delle diverse gerarchie,<br />

dei vari Ordini dei quali il nostro fa parte, vedremo<br />

ben presto che la gerarchia, la patria, l'Ordine castalio<br />

non furono affatto fondati da uomini che stessero di<br />

fronte alla storia universale con la rassegnazione e l'alterigia che abbiamo noi. I nostri predecessori e<br />

fondatori iniziarono la loro opera alla fine dell'era guerresca m mezzo a un mondo distrutto. Siamo soliti<br />

spiegare le condizioni del mondo nell'epoca che ebbe inizio<br />

all'incirca dalla così detta prima guerra mondiale mediante la considerazione unilaterale che appunto<br />

allora<br />

lo spirito non contava niente ed era per la violenza<br />

dei potenti soltanto un mezzo di lotta secondario, usato<br />

occasionalmente, conseguenza, secondo noi, della corruzione "appendicistica". Sì, è facile rilevare<br />

l'assenza<br />

di spirito e la brutalità con cui erano condotte quelle<br />

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