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Hermann Hesse - Il Giuoco Delle Perle Di Vetro - Altrestorie.net

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Anche ciò era passato da gran tempo e tra i figli di<br />

Knecht, ormai in numero tale da rendere angusta la<br />

capanna di Ada, c'era un ragazzo di nome Turu: nella<br />

sua persona il vecchio era ritornato dal fatale viaggio<br />

sulla luna.<br />

A Knecht accadde ciò che tanto tempo prima era<br />

accaduto al suo maestro: una parte della sua paura<br />

divenne religione e spirito, una parte delle aspirazioni<br />

giovanili e delle sue profonde nostalgie rimase in lui,<br />

mentre un'altra parte moriva e con l'età si perdeva<br />

nel lavoro, nell'affetto e nella preoccupazione per Ada<br />

e i figlioli. <strong>Il</strong> suo più grande amore e le più accurate<br />

indagini erano sempre rivolti alla luna e al suo influsso sulle stagioni e sul tempo: in questo non solo<br />

raggiunse il suo maestro, ma alla fine lo superò, e<br />

siccome il crescere e il calare della luna erano strettamente collegati col morire e col nascere degli<br />

uomini,<br />

siccome di tutte le paure nelle quali l'uomo vive quella<br />

di dover morire è la più grande, Knecht, adoratore e<br />

conoscitore della luna, trovò in base al suo vivo e<br />

familiare rapporto con essa anche un rapporto puro e<br />

sacro con la morte; sicché negli anni maturi fu soggetto alla paura della morte meno dell'altra gente.<br />

Sapeva parlare con la luna rispettosamente o in tono<br />

implorante e tenero, era conscio di esserle legato con<br />

sottili rapporti spirituali, ne conosceva molto bene la<br />

vita e prendeva molta parte ai suoi fenomeni e alle<br />

sue sorti, ne condivideva la comparsa e il rinnovo come<br />

un mistero, soffriva con essa e allibiva quando accadeva il fatto mostruoso che sembrasse esporla a<br />

malattie e pericoli, a danni e metamorfosi, quando perdeva lo splendore, mutava il colore, si oscurava fin<br />

quasi a spegnersi. Certo, in quei momenti tutti prendevano parte alle sorti della luna, tremavano per le<br />

sue condizioni, vedevano minacce e sventure nel suo<br />

oscuramento e ne fissavano angosciati l'antico volto<br />

colpito dal male. Ma appunto allora si notava che<br />

Knecht era legato ad essa più intimamente e ne era<br />

informato meglio di altri; è vero che ne soffriva le<br />

sorti, che si sentiva stringere il cuore, ma il suo ricordo di esperienze simili era più preciso, la sua fiducia<br />

più fondata, maggiore la sua fede nell'eternità e<br />

nella rinascita, nella rettificazione e nel superamento<br />

della morte; maggiore era anche il grado della sua dedizione: in tali momenti si sentiva disposto a<br />

condividere il destino dell'astro fino alla caduta e alla rinascita, anzi talvolta giungeva a provare una certa<br />

insolenza, un sentimento temerario e persino la voglia di<br />

sfidare la morte mediante lo spirito, di rafforzare il<br />

suo io col votarsi a destini sovrumani. Alcuni di questi<br />

elementi si trasfusero in lui e divennero palesi anche<br />

agli altri: sicché passava per uomo sapiente e pio,<br />

dotato di grande calma e di minimo timore della<br />

morte, sempre in buone relazioni con le potenze soprannaturali.<br />

Dovette però lottare duramente per confermare quelle doti e virtù. Una volta si trovò a dover superare un<br />

periodo di temperie sfavorevoli e di cattivo raccolto<br />

che durò due anni e fu la più grande prova della sua<br />

vita. Le contrarietà e i segni infausti erano incominciati dalla necessità di rimandare varie volte le semine;<br />

in seguito i campi erano stati colpiti da ogni sorta di<br />

disastri finché erano andati quasi distrutti; la comunità<br />

aveva sofferto la fame, Knecht compreso, ed era già<br />

stato molto se era riuscito a superare quell'annata crudele e se lui, il mago della pioggia, aveva potuto<br />

mantenere un po' della sua fede e della sua autorità e<br />

aiutare la tribù ad accettare la sorte avversa con una<br />

certa rassegnazione. Quando poi l'anno successivo, dopo un inverno crudo e ricco di decessi, rinnovò la<br />

sciagura del precedente, quando per l'insistente siccità<br />

il terreno comune divenne arido e tutto crepe, quando<br />

i topi si moltiplicarono orrendamente e i privati scongiuri e riti propiziatori del mago della pioggia rima<br />

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