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Hermann Hesse - Il Giuoco Delle Perle Di Vetro - Altrestorie.net

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Mi parlate della vostra vita e quasi soltanto di esperienze private, soggettive, di desideri personali, di<br />

personali evoluzioni e scelte. Non sapevo davvero che un<br />

castalio della vostra levatura potesse vedere così sé<br />

stesso e la propria vita».<br />

La sua voce aveva un tono tra di rimprovero e<br />

d'accoramento, sicché Knecht ne rimase addolorato, ma<br />

tosto si riprese ed esclamò: «Adesso però non stiamo<br />

discorrendo della Castalia, dell'autorità e della gerarchia, ma unicamente di me, della psicologia di un<br />

uomo che purtroppo ha dovuto darvi grossi fastidi.<br />

Non tocca a me parlare del mio disbrigo degli affari,<br />

di come ho adempiuto i miei compiti, del mio valore<br />

o non valore in quanto castalio e Magister. L'attività<br />

ufficiale, come tutta la parte esteriore della mia vita,<br />

sta davanti a voi aperta e controllabile. Non troverete<br />

gran che da rimproverare. Ma qui si tratta di tutt'altra<br />

cosa, di presentarvi la via che ho percorso da me e che<br />

ora mi ha fatto uscire da Waldzell e domani mi porterà fuori della Castalia. Abbiate la bontà di ascoltarmi<br />

ancora qualche istante. Se mi era nota l'esistenza<br />

di un mondo fuori della nostra piccola Provincia, lo<br />

dovetti non già ai miei studi nei quali quel mondo<br />

si presentava soltanto come un remoto passato, ma<br />

in primo luogo al mio condiscepolo Designori che era<br />

un ospite esterno, e più tardi al mio soggiorno presso<br />

i padri benedettini e a padre Jacobus. Ciò che del<br />

mondo avevo visto coi miei occhi era ben poco ma<br />

con l'aiuto di quell'uomo mi feci un'idea di quella<br />

che chiamiamo storia, e può darsi che già allora gettassi le basi di quell'isolamento nel quale caddi dopo<br />

il mio ritorno. <strong>Il</strong> mio ritorno dal monastero mi portò<br />

in un paese quasi privo di storia, in una repubblica<br />

di eruditi e giocatori di perle, in una società elettissima<br />

e anche assai gradevole, nella quale però ero solo: solo<br />

con la mia intuizione del mondo, la mia curiosità di<br />

vederlo, la mia simpatia per esso. C'era abbastanza di<br />

che risarcirmi: alcuni uomini che veneravo profondamente, dei quali era per me onore grande e<br />

umiliazione<br />

diventare collega, e una quantità di persone beneducate e coltissime; avevo anche molto lavoro e parecchi<br />

allievi intelligenti e simpatici. Sennonché durante il<br />

mio tirocinio presso padre Jacobus avevo fatto la scoperta che non ero soltanto castalio ma anche uomo,<br />

che il mondo, il mondo intero mi riguardava e aveva<br />

diritto di chiedermi che partecipassi alla sua vita. Da<br />

questa scoperta derivarono bisogni, desideri, esigenze,<br />

obblighi, ai quali non dovevo ottemperare in alcun<br />

modo. <strong>Il</strong> mondo, come lo si vede in Castalia, è un che<br />

di arretrato e inferiore, disordine e brutalità, passione<br />

e distrazione, una cosa né bella né desiderabile. <strong>Il</strong><br />

mondo, però, e la sua vita sono infinitamente più grandi<br />

e più ricchi dell'idea che se ne può fare chi vive in<br />

Castalia, è tutto formazione, storia, tentativo, sempre<br />

nuovo inizio; è magari caotico, ma è anche patria e<br />

origine di tutte le sorti, le sollevazioni, le arti, di ogni<br />

umanità; ha prodotto le lingue, i popoli, gli stati, le<br />

civiltà e anche noi con la nostra Castalia, e sopravvivrà quando tutto ciò sarà perito. Jacobus, il mio<br />

Maestro, m'aveva ispirato per esso un affetto che andava sempre aumentando e cercando alimento,<br />

mentre<br />

in Castalia non c'era nulla che lo potesse nutrire, perché qui si era fuori del mondo, si era anzi in un<br />

mondo piccolo, perfetto, non più in divenire, non più<br />

crescente».<br />

Respirò fondo, e tacque. Siccome però il presidente<br />

non accennava a parlare ma solo continuava a guardarlo e attendeva, gli fece un cenno pensoso e<br />

continuò: «Dovetti dunque portare due some per parecchi<br />

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