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Hermann Hesse - Il Giuoco Delle Perle Di Vetro - Altrestorie.net

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titolo di Magister Ludi, che in Castalia ormai da generazioni significava " Maestro del <strong>Giuoco</strong> ", serviva<br />

in<br />

origine soltanto per designare il maestro di scuola.<br />

S'intende che non era il caso di attuare quei desideri; erano sogni come quelli di chi, in una grigia e<br />

fredda giornata d'inverno, sogni un cielo di piena<br />

estate. Nessuna via era aperta a Knecht, i suoi doveri<br />

erano determinati dall'ufficio, ma siccome questo affidava largamente alla sua responsabilità il modo di<br />

adempierli, con l'andar degli anni, da principio forse<br />

inconsciamente, egli si volse con sempre maggior fervore all'educazione e agli allievi più giovani che<br />

potesse raggiungere. Quanto più invecchiava, tanto più<br />

lo attirava la gioventù. Così almeno possiamo affermare<br />

oggi; benché a quel tempo un critico avrebbe faticato<br />

parecchio a scoprire nell'esercizio delle sue funzioni<br />

qualche arbitrio o dilettantismo. D'altro canto l'ufficio<br />

stesso lo costringeva a ritornare sempre all'élite; anche nei periodi in cui abbandonava quasi interamente<br />

i seminari e l'archivio ai suoi aiutanti e alla sua "Ombra", c'erano lavori di lunga durata, come per<br />

esempio<br />

i concorsi annuali o la preparazione del grande <strong>Giuoco</strong> pubblico, che lo tenevano in vivo e quotidiano<br />

contatto con i ripetenti. Una volta disse all'amico Fritz,<br />

scherzando: «Ci sono stati principi che per tutta la<br />

vita si sono tormentati con un amore infelice per i<br />

loro sudditi. <strong>Il</strong> loro cuore li spingeva verso i contadini,<br />

i pastori, gli artigiani, i maestri di scuola e gli alunni,<br />

ma raramente vedevano costoro, perché erano sempre<br />

circondati da ministri e ufficiali che formavano come<br />

un muro tra loro e il popolo. Così accade al Magister.<br />

Egli vorrebbe avvicinarsi agli uomini e vede soltanto<br />

¨ colleghi, vorrebbe scendere agli scolari e ai bambini e<br />

vede soltanto studiosi e appartenenti all'élite».<br />

Ma abbiamo precorso gli eventi e ci converrà ritor_ nare a Knecht nei suoi primi anni d'ufficio. Dopo<br />

aver<br />

stabilito il desiderato rapporto con l'élite, egli da quell'uomo gentile ma rigido che era dovette anzitutto<br />

cattivarsi i funzionari dell'archivio; anche la cancelleria doveva essere studiata nella sua struttura e<br />

inserita nell'insieme, e continuamente arrivavano mucchi<br />

di corrispondenza, e le continue sedute o circolari delle<br />

Autorità gli imponevano compiti e doveri che per il<br />

Magister novellino non era facile interpretare e collocare al giusto posto. Non di rado si trattava di<br />

questioni alle quali erano interessate le facoltà della Provincia, gelose l'una dell'altra, problemi per esempio<br />

di<br />

competenza, e soltanto a poco a poco ma con crescente<br />

ammirazione egli poté conoscere la funzione tanto segreta quanto efficace dell'Ordine, di quest'anima<br />

vivente dello stato castalio e vigile custode della sua costituzione.<br />

Così mesi sovraccarichi di lavoro erano passati senza<br />

che nella mente di Josef Knecht ci fosse posto per<br />

Tegularius, salvo quando, quasi istintivamente, gli affidava vari compiti per preservarlo dall'ozio<br />

eccessivo.<br />

Fritz aveva perduto il compagno che da un giorno<br />

all'altro era diventato un gran signore e superiore, al<br />

quale non poteva più avvicinarsi privatamente, cui<br />

doveva obbedire e dare del voi e del " reverendo " .<br />

Tuttavia accoglieva le disposizioni impartitegli dal Magister come indizi di cura personale e di affettuoso<br />

ricordo; quell'originale un po' lunatico si vedeva stimolato dal progresso dell'amico e dalla movimentata<br />

atmosfera di tutta l'élite e portato avanti con suo vantaggio da quegli incarichi di lavoro; in ogni caso<br />

sopportava il totale mutamento della situazione meglio di<br />

quanto non avesse pensato allorché, alla notizia di essere destinato a diventare Magister del <strong>Giuoco</strong> delle<br />

perle, Knecht l'aveva mandato via. D'altro canto era<br />

abbastanza intelligente e sensibile per vedere o almeno<br />

intuire l'enorme sforzo e la prova di energia che l'amico aveva da sostenere in quel periodo: lo vedeva<br />

consumarsi in mezzo al fuoco e probabilmente sentiva ciò<br />

che vi era da sentire con maggiore intensità di colui<br />

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