17.12.2012 Views

Hermann Hesse - Il Giuoco Delle Perle Di Vetro - Altrestorie.net

Hermann Hesse - Il Giuoco Delle Perle Di Vetro - Altrestorie.net

Hermann Hesse - Il Giuoco Delle Perle Di Vetro - Altrestorie.net

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

fonte di gioia, al pari della sofferenza e del sacrificio<br />

per mera ostinazione, e a ciò si aggiunsero l'esperienza<br />

e le docce fredde nella vita professionale. Infine egli<br />

incominciò a dubitare se fosse stato davvero soltanto<br />

il senso della verità e del diritto a fare di lui un seguace di Veraguth o se invece la capacità oratoria e<br />

tribunizia del capo, il suo fascino e l'abilità nel presentarsi in pubblico, lo squillo sonoro della voce, la<br />

stupenda risata virile, l'intelligenza e la bellezza di<br />

sua figlia non vi avessero avuto parte almeno per metà.<br />

Sempre più andava dubitando se il vecchio Designori,<br />

con la sua fedeltà al proprio ceto e con la durezza<br />

verso gli affittuari, avesse adottato davvero il criterio<br />

meno nobile, se in genere esistano un bene e un male,<br />

un diritto e un torto, se il linguaggio della propria coscienza sia in fin dei conti l'unico giudice valido;<br />

quando ciò fosse, lui, Plinio, veniva a trovarsi dalla<br />

parte del torto poiché non viveva affatto in uno stato<br />

di felicità, di calma, di fiducia positiva e di sicurezza,<br />

bensì nell'incertezza, nel dubbio, nei rimorsi. E vero<br />

che il suo matrimonio non era grossolanamente sbagliato e infelice, ma era pur sempre irto di tensioni,<br />

complicazioni e resistenze, era forse quanto egli aveva<br />

di meglio ma non gli dava il riposo, la gioia, l'innocenza, la coscienza tranquilla di cui aveva tanto<br />

bisogno,<br />

richiedeva molta circospezione e fermezza, gli costava<br />

molta fatica, e- anche Tito, il suo bello e intelligente<br />

figlioletto, divenne assai presto un motivo di battaglia<br />

e di accorgimenti diplomatici, di conquista e di gelosia, finché, troppo amato e viziato da entrambi i<br />

genitori, cadde sempre più in potere della madre e ne<br />

divenne il difensore. Questo fu l'ultimo e il più sentito dolore, la più amara perdita nella vita di Plinio.<br />

Non che ne rimanesse stroncato: trovò infatti e conservò una sua linea dignitosa, ma severa, grave e<br />

malinconica.<br />

Mentre in vari incontri e durante varie visite era<br />

venuto man mano a sapere tutto ciò da parte dell'amico, Knecht gli comunicò a sua volta parecchie<br />

esperienze proprie e gli espose diversi problemi, non lasciandolo mai arrivare al punto di chi, avendo<br />

confessato, se ne pente col volgere dell'ora e desidera ritrattare ciò che ha detto, ma ottenne e consolidò la<br />

confidenza di Plinio con la propria sincerità e dedizione.<br />

Gli aprì a poco a poco la sua vita apparentemente semplice, lineare, esemplare e regolata entro un ordine<br />

gerarchico chiaramente fissato, vita piena di trionfi e<br />

riconoscimenti e tuttavia piuttosto dura, solitaria, densa di sacrifici, e se Plinio, uomo del mondo, trovò<br />

poco comprensibili molti lati di lui, in ogni caso poté<br />

afferrare le correnti principali e i fondamentali stati<br />

d'animo e soprattutto riusà a capire e a sentire il<br />

desiderio che Knecht aveva di giovinezza, di allievi<br />

giovani non ancora sviati, di un'attività modesta, senza<br />

gli onori e senza l'eterno obbligo della rappresentanza,<br />

l'attività, ad esempio, di un insegnante di latino o di<br />

musica in una scuola inferiore. E si dovette allo stile<br />

del suo metodo terapeutico e pedagogico se Knecht<br />

non solo conquistò quel paziente con la sua grande<br />

sincerità, ma seppe anche convincerlo che gli era possibile dare il suo aiuto a lui, Magister, e lo indusse a<br />

farlo davvero. Designori infatti poteva essergli variamente utile, non tanto nel risolvere il problema<br />

principale ma specialmente nel soddisfare la sua curiosità<br />

e la sua sete di apprendere mille particolari della vita<br />

mondana.<br />

Non sappiamo perché Knecht si sia sobbarcato alla<br />

non facile impresa di insegnare al suo malinconico amico a sorridere e a ridere di nuovo, né sappiamo se<br />

vi<br />

abbia avuto parte la considerazione che l'altro poteva<br />

rendergli a sua volta un servigio. Designori, cioè colui<br />

che doveva saperlo più di chiunque altro, non lo<br />

credette mai. In seguito ebbe a dire: «Quando cerco<br />

di rendermi conto in che modo il caro Knecht si sia<br />

189

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!