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Hermann Hesse - Il Giuoco Delle Perle Di Vetro - Altrestorie.net

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attaglie per il potere. Se le definisco mancanti di spirito, non lo faccio perché non veda le immense<br />

prestazioni di intelligenza e di metodo che richiesero, ma<br />

perché siamo avvezzi e teniamo a considerare lo spirito<br />

in primo luogo come volontà del vero e quanto di spirito fu consumato in quelle battaglie non sembra<br />

aver<br />

avuto alcunché in comune con la volontà di raggiungere<br />

il vero. La sventura di quel tempo fu di non possedere<br />

un solido ordinamento morale da contrapporre all'irrequietezza e al dinamismo derivanti dalla rapidissima<br />

moltiplicazione degli uomini. Ciò che ancora rimaneva<br />

di quell'ordinamento fu soppiantato dagli slogan di<br />

moda, e nel rievocare quelle battaglie ci accade di<br />

imbatterci in fatti strani e paurosi. In maniera molto<br />

simile allo scisma religioso provocato quattro secoli<br />

prima da Lutero, tutto il mondo fu a un tratto corso<br />

da una portentosa inquietudine, dappertutto si formarono fronti di guerra, dappertutto scoppiò ad un tratto<br />

un'aspra e mortale inimicizia fra giovani e vecchi, tra<br />

patria e umanità, tra rossi e bianchi, e noi oggi non<br />

riusciamo neanche a ricostruire la potenza e l'intimo<br />

dinamismo di quel "rosso" e di quel "bianco" né il<br />

contenuto o i significati di tutti quei motti e gridi di<br />

battaglia, e meno ancora siamo in grado di comprenderli e di sentirli; come ai tempi di Lutero vediamo in<br />

tutta Europa, anzi in metà del mondo, credenti ed<br />

eretici, giovani e vecchi, partigiani dell'ieri e partigiani<br />

del domani, picchiarsi di santa ragione, entusiasti o<br />

disperati; e talvolta i fronti attraversavano le carte<br />

geografiche, i popoli e le famiglie, e non possiamo dubitare che per la maggioranza dei combattenti, o<br />

almeno dei loro capi, tutto ciò era pienamente sensato,<br />

come non dobbiamo negare a molti condottieri e portavoce di quei conflitti una certa buona fede o, come<br />

si diceva allora, un certo idealismo. Dappertutto si<br />

combatteva, si ammazzava, si distruggeva e sempre,<br />

da una parte e dall'altra, nella convinzione di combattere in favore di <strong>Di</strong>o e contro il demonio.<br />

Quell'epoca convulsa di grandi entusiasmi, di odio<br />

feroce e di ineffabili dolori, è caduta fra noi in un<br />

oblio quasi incomprensibile, poiché senza dubbio è<br />

strettamente connessa con l'origine di tutte le nostre<br />

istituzioni, ne è la premessa e la causa. Un satirico potrebbe paragonare tale oblio a quello che gli<br />

avventurieri, arrivati e nobilitati, hanno della loro nascita e<br />

dei genitori. Soffermiamoci ancora un poco a considerare l'era guerresca. Io ho letto parecchi documenti<br />

relativi e mi sono interessato non tanto ai popoli vinti<br />

e alle città distrutte quanto al contegno degli intellettuali di quel tempo. Costoro non ebbero la vita facile,<br />

per la maggior parte non seppero tener duro. Ci furono<br />

martiri quanto fra gli eruditi quanto fra i religiosi e il<br />

loro martirio e l'esempio non rimasero senza efficacia<br />

in quel periodo avvezzo agli orrori. Certo è che i rappresentanti dello spirito non resistettero per lo più<br />

alla pressione di quell'epoca violenta. Gli uni si arresero e misero il loro talento e i loro metodi a<br />

disposizione dei potenti, è noto ciò che disse allora un professore universitario nella repubblica dei<br />

Massageti:<br />

«Non tocca alla Facoltà stabilire quanto faccia due per<br />

due. ma al nostro generale». Altri invece fecero opposizione fin tanto che fu possibile in una zona<br />

relativamente protetta e diramarono proteste. Un autore di<br />

fama mondiale avrebbe firmato allora - ce lo narra<br />

Ziegenhalss - in un solo anno più di duecento di tali<br />

proteste e moniti e appelli alla ragione eccetera, forse<br />

più di quanti ne abbia letti. La maggior parte di loro<br />

però imparò a tacere, imparò a soffrire la fame e il<br />

freddo, persino a chiedere l'elemosina e a nascondersi<br />

agli occhi della polizia, molti morirono prima del tempo e chi moriva era invidiato dai sopravviventi.<br />

Innumerevoli posero fine ai loro giorni. No, non era un<br />

piacere né un onore essere scienziati o letterati: chi<br />

si metteva al servizio dei potenti e delle frasi fatte<br />

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