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Hermann Hesse - Il Giuoco Delle Perle Di Vetro - Altrestorie.net

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dite un po', avete mai creduto che quei risvegli fossero<br />

quasi rivelazioni di poteri superiori, comunicazioni o<br />

richiami da zone di una verità oggettiva eterna o<br />

divina?»<br />

«Così siamo arrivati» rispose Knecht «alla mia<br />

difficoltà di questo momento, al compito di esprimere<br />

con parole ciò che alle parole si sottrae, di rendere<br />

razionale ciò che è evidentemente extra-razionale. No,<br />

non ho mai creduto a manifestazioni di un <strong>Di</strong>o o di<br />

un demonio o di una verità assoluta. Ciò che a queste vicende conferisce peso e forza persuasiva non è<br />

il loro contenuto di verità, la loro elevata origine, la<br />

loro divinità o simili, bensì la loro realtà. Esse sono<br />

immensamente reali; come, ad esempio, un violento<br />

dolore fisico o un improvviso fatto naturale, una burrasca o un terremoto sono per noi carichi di realtà,<br />

di presente, di ineluttabilità, ben diversi dalle situazioni e dai tempi consueti. La bufera di vento che<br />

precede un temporale e cacciandoci in fretta a casa<br />

tenta di strapparci di mano la porta, oppure un violento mal di denti che pare concentri nella nostra<br />

mascella tutte le tensioni, i dolori e i conflitti del mondo,<br />

sono cose della cui realtà o importanza possiamo magari incominciar a dubitare più tardi, se abbiamo<br />

voglia<br />

di tali divertimenti, ma nel momento in cui ci toccano non ammettono dubbi e sono cariche di realtà<br />

fino a scoppiare. Ora il mio risveglio possiede per me<br />

una consimile specie di realtà potenziata, donde il suo<br />

nome: in siffatti momenti mi sembra davvero di essere stato immerso lungo tempo nel sonno e nel<br />

dormiveglia, ma di essere desto e lucido e ricettivo come<br />

non mai. I momenti di grande dolore o convulsione,<br />

anche nella storia, hanno la loro ineluttabilità e accendono sentimenti di angosciosa, immediata partecii<br />

pazione. La conseguenza poi dello sconvolgimento può<br />

'_ere il bello, la luce, oppure la pazzia e la tenebra.<br />

in ogni caso ciò che accade avrà un'apparenza di grandezza, di necessità e importanza e si staccherà e<br />

distinguerà da ciò che accade tutti i giorni.»<br />

Dopo una pausa per prender fiato, riprese il discorso: «Ma lasciatemi tentare di esporre la cosa ancora da<br />

un altro lato. Rammentate la leggenda di san<br />

Cristoforo? Sì? Dunque, questo Cristoforo era un uomo<br />

di grande forza e valore, ma non voleva diventare padrone e governare, bensì servire, poiché in ciò consi-<br />

:<br />

steva la sua forza, la sua arte. Non gli era indifferente<br />

però servire questo o quello: doveva essere il padrone<br />

più grande, il più potente. E quando udiva di un padrone che era ancora più potente del suo, andava a<br />

offrirgli i suoi servigi. Questo grande servo mi è sempre piaciuto e un poco devo somigliargli. Per lo<br />

meno<br />

negli anni di scuola, il solo tempo della mia vita in<br />

cui potevo disporre di me, ho cercato a lungo e sono<br />

stato incerto quale padrone dovessi servire. Per anni<br />

ho diffidato e mi sono opposto al <strong>Giuoco</strong> delle perle<br />

che pure da un pezzo avevo conosciuto come il frutto<br />

più prezioso e singolare della nostra Provincia. Avevo<br />

assaggiato l'esca e sapevo che su questa terra non c'è<br />

niente di più distinto e incantevole che dedicarsi al<br />

<strong>Giuoco</strong>; presto avevo anche capito che questo <strong>Giuoco</strong><br />

delizioso non richiede giocatori ingenui a tempo perso,<br />

ma vuole tutto intero e attira al suo servizio colui che<br />

se ne è impadronito almeno in parte. Non desideravo<br />

però obbligarmi per sempre, con tutte le mie forze,<br />

con tutto il mio interesse a questa magia: reagivo<br />

d'istinto, con l'ingenuo senso del semplice, dell'intero,<br />

del sano che mi incitava a guardarmi dallo spirito del<br />

Vicus Lusorum di Waldzell, come da uno spirito di<br />

specialisti e di virtuosi, coltissimo bensì e ricchissimamente elaborato ma scisso dall'insieme della vita e<br />

dell'umanità e sperduto in una boriosa solitudine. Per<br />

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