Hermann Hesse - Il Giuoco Delle Perle Di Vetro - Altrestorie.net
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dono desiderasse. <strong>Il</strong> pastore espresse il desiderio di<br />
avere un vitello e tosto gliene furono promessi tre dai<br />
migliori allevamenti del rajah. E al nuovo sovrano<br />
furono presentate numerose persone, funzionari, guardacaccia, brahmani di corte, dei quali accolse il<br />
saluto.<br />
Fu imbandito un banchetto, s'intonarono musiche di<br />
liuti, flauti e tamburi e la magnifica festa pareva un<br />
sogno. Dasa non era ancora persuaso e per il momento<br />
tutta la realtà era per lui Pravati, la giovane moglie<br />
che stringeva fra le braccia.<br />
<strong>Il</strong> corteo si recò in città a brevi tappe, preceduto<br />
da araldi incaricati di diffondere la lieta novella che il<br />
giovane rajah era ritrovato e stava arrivando. Quando<br />
la città fu in vista era già tutta piena del rombo di<br />
timpani e gong e il corteo dei brahmani vestiti di<br />
bianco si era già mosso solennemente, preceduto dal<br />
successore di quel Vasudeva che una ventina d'anni<br />
prima aveva mandato Dasa tra i pastori ed era morto<br />
da poco. I brahmani salutarono il sovrano e cantarono<br />
inni intorno ad alcuni grandi fuochi che avevano acceso davanti al suo palazzo dove erano giunti con lui.<br />
Dasa fu introdotto nel suo appartamento tra nuovi<br />
omaggi e saluti, auguri e benedizioni. Fuori tutta la<br />
città rimase in festa fino a notte.<br />
Istruito ogni giorno da due brahmani, Dasa imparò<br />
in breve gli elementi indispensabili delle scienze, assisteva ai sacrifici, emanava sentenze e si esercitava<br />
nelle<br />
arti cavalleresche e guerriere. <strong>Il</strong> brahmano Gopala lo<br />
introdusse nella politica, gli spiegò quale fosse la posizione sua, della sua famiglia e dei suoi diritti, quali<br />
fossero i titoli dei figli futuri e quali i suoi nemici.<br />
Fra questi c'era anzitutto la madre di Nala, che a suo<br />
tempo lo aveva privato di ogni diritto e aveva insidiato<br />
la sua vita, e ora certo odiava in lui l'assassino del<br />
figlio Nala. Ella era fuggita, si era messa sotto la protezione e viveva ospite di Govinda, il sovrano del<br />
paese vicino. Costui e la sua famiglia erano sempre<br />
stati nemici pericolosi, avevano già fatto la guerra agli<br />
antenati di Dasa, pretendendo talune parti del suo territorio. <strong>Il</strong> vicino meridionale, il principe di Gaipali,<br />
era stato invece amico del padre di Dasa e non aveva<br />
mai potuto soffrire il defunto Nala: era dunque domerido andarlo a trovare, offrirgli doni e invitarlo alla<br />
prossima caccia.<br />
Pravati si era già assuefatta alla sua augusta posizione, sapeva comportarsi da sovrana e coi begli abiti<br />
e coi gioielli faceva una figura stupenda, come fosse<br />
d'alto lignaggio quanto il suo signore e marito. E vivevano in un amore felice, un anno dopo l'altro, e la<br />
felicità dava loro un certo splendore come a chi, prediletto dagli dèi, è amato e venerato dal popolo. E<br />
quando, dopo assai lunga attesa, Pravati diede alla luce<br />
un bel bambino cui Dasa impose il nome di suo padre<br />
Ravana, la sua felicità fu completa e tutto quanto possedeva, terre e potere, case e scuderie, bestiame e<br />
cascine, assunse ai suoi occhi un'importanza raddoppiata, un maggior lustro e valore. Poiché se finora<br />
erano stati piacevoli e graditi per ornare e vestire<br />
Pravati e renderle omaggio, adesso erano anche più<br />
belli, piacevoli e importanti in quanto eredità e felicità futura del figlio Ravana.<br />
Mentre Pravati godeva particolarmente di feste e<br />
cortei, di ricchezza e magnificenza nel vestire, di gioielli<br />
e numerosa servitù, le gioie preferite di Dasa consistevano nel` giardino dove aveva fatto piantare alberi<br />
rari e fiori preziosi e dove teneva pappagalli e altri<br />
volatili multicolori che ogni giorno si divertiva a imbeccare. Oltre a ciò lo attirava l'erudizione, sicché,<br />
grato discepolo dei brahmani, imparò a leggere e a<br />
scrivere, studiò poesie e sentenze e teneva apposta uno<br />
scrivano che sapeva preparare le foglie di palma per<br />
farne carta da scrivere e tra le cui mani delicate incominciò a nascere una piccola biblioteca. Presso quei<br />
libri, in una stanzetta rivestita di legno prezioso i cui<br />
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