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Hermann Hesse - Il Giuoco Delle Perle Di Vetro - Altrestorie.net

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ne abbiamo ricavato per astrazione, ma consistette in<br />

tutti i secoli anzitutto nella gioia della tecnica, nell'espirazione del fiato, nel segnare la battuta, nelle<br />

coloriture, negli attriti e negli stimoli che sorgono<br />

dalla fusione delle voci, dalla collaborazione degli strumenti. Certo quel che più conta è lo spirito e certo<br />

l'invenzione di strumenti nuovi e il perfezionamento<br />

dei vecchi, l'introduzione di nuove tonalità e di nuove<br />

norme o divieti costruttivi e armonici, sono sempre<br />

soltanto un gesto e un'esteriorità, come le fogge e le<br />

mode dei popoli sono anch'esse un'esteriorità; ma bisogna aver afferrato e assaporato materialmente e<br />

intensamente questi caratteri esteriori e sensibili per<br />

comprendere col loro aiuto le epoche e gli stili. Si fa<br />

la musica con le mani e con le dita, con la bocca e<br />

coi polmoni e non solo col cervello, e chi sa leggere<br />

le note ma non è capace di suonare alla perfezione alcuno strumento non venga a parlare di musica. Così<br />

anche la storia della musica non va intesa soltanto dal<br />

punto di vista di una storia astratta degli stili, e i<br />

periodi di decadenza musicale sarebbero, per esempio,<br />

del tutto incomprensibili se in essi non riconoscessimo<br />

di volta in volta la preponderanza del fatto sensibile<br />

e quantitativo sul fatto spirituale».<br />

Per un po' parve che Knecht avesse deciso di diventare soltanto musicista; e trascurò in favore della<br />

musica tutte le materie facoltative, tra queste la prima<br />

introduzione al <strong>Giuoco</strong> delle perle, a tal segno che<br />

verso la fine del primo semestre il preside gliene chiese<br />

conto. L'allievo Knecht non si lasciò intimorire e propugnò ostinatamente il punto di vista dei diritti degli<br />

allievi. E avrebbe detto al preside: «Se in una materia<br />

ufficiale non rendo, lei è in diritto di rimproverarmi:<br />

io però non gliene ho offerto il motivo. Per contro sono<br />

nel mio diritto se dedico alla musica tre quarti o magari quattro quarti del tempo a mia disposizione. Mi<br />

appello agli statuti». <strong>Il</strong> preside Zbinden fu abbastanza<br />

savio per non insistere, ma naturalmente prese nota<br />

dell'allievo e a quanto sembra lo trattò, per molto<br />

tempo, con freddezza e severità.<br />

Questo singolare periodo della vita di Knecht durò<br />

più di un anno, forse anche un anno e mezzo: pagelle<br />

normali ma non brillanti, una pacata e, a quanto pare<br />

dopo l'incidente col preside piuttosto fiera ritrosia,<br />

nessuna amicizia stretta, ma in compenso un insolito<br />

appassionato zelo nel far musica, l'abbandono di quasi<br />

tutte le materie private, anche del <strong>Giuoco</strong> delle perle.<br />

Senza dubbio alcuni tratti di questo quadro giova ile<br />

sono caratteristici della pubertà; Knecht incontrò probabilmente in quel periodo l'altro sesso soltanto per<br />

caso e con animo diffidente e, al pari di molti allievi<br />

di Eschholz i quali non avevano sorelle in casa, dev'essere stato molto timido. Leggeva molto,<br />

specialmente<br />

filosofi tedeschi: Leibniz, Kant e i romantici, tra i<br />

quali lo attraeva specialmente Hegel.<br />

Ora dobbiamo occuparci un poco di quell'altro compagno che nella vita di Knecht a Waldzell ebbe una<br />

parte determinante, cioè del privatista Plinio Designori. Essendo privatista frequentava le scuole scelte<br />

come ospite, senza intenzione di fermarsi nella Provincia pedagogica e di entrare nell'Ordine. <strong>Di</strong> questi<br />

privatisti si trovava Ogni tanto qualcuno, ma di rado,<br />

perché l'Autorità pedagogica non ha mai tenuto a educare giovani che terminato il periodo delle scuole<br />

intendessero ritornare nella casa paterna e nel mondo.<br />

Nel paese c'erano però alcune vecchie famiglie patrizie,<br />

molto benemerite della Castalia nei tempi della fondazione, nelle quali vigeva la costumanza, non ancora<br />

estinta nemmeno oggi, di far frequentare le scuole<br />

scelte da un loro figlio qualora avesse doti sufficienti:<br />

e per quelle poche famiglie tale diritto era diventato<br />

tradizionale. Ora, benché fossero sottomessi in ogni<br />

sensO alle stesse norme degíi altri allievi, i privatisti<br />

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