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Hermann Hesse - Il Giuoco Delle Perle Di Vetro - Altrestorie.net

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delle perle di vetro non sono sempre esistiti né sono<br />

opera della natura, bensì una tarda e nobile creazione<br />

dell'umana volontà, transitoria come tutte le cose create. Tutte queste cose le sapevo ma per me non erano<br />

reali, non ci pensavo, evitavo di guardarle e mi consta<br />

che più di tre quarti di noi vivono e moriranno in<br />

questa curiosa e gioconda illusione.<br />

Ma come vi sono stati secoli e millenni senza l'Ordine e senza la Castalia, così sarà di nuovo in avvenire.<br />

E se oggi ricordo ai miei colleghi questa verità<br />

evidente, se li invito a volgere lo sguardo ai pericoli<br />

che ci minacciano, se dunque assumo per un momento<br />

la parte piuttosto invisa e grottesca del profeta e del<br />

predicatore, sono pronto a sostenere le eventuali beffe<br />

ma confido che la maggioranza di voi leggerà questo<br />

scritto sino in fondo e che parecchi mi daranno persino ragione in taluni punti. Sarebbe già un buon<br />

risultato.<br />

Un'istituzione come la nostra Castalia, staterello<br />

dello spirito, è esposta a pericoli interni ed esterni.<br />

I pericoli interni, o almeno alcuni di essi, ci sono ben<br />

noti, li osserviamo e li combattiamo. Con frequenza<br />

si rimandano singoli allievi dalle scuole scelte perché<br />

si scoprono in loro istinti e qualità inestirpabili che<br />

li rendono inadatti e pericolosi per la nostra comunità.<br />

La maggior parte non sono tuttavia, speriamo, uomini<br />

di minor valore, ma soltanto i<strong>net</strong>ti alla vita castalia<br />

e, ritornati nel mondo, possono trovare condizioni di<br />

vita più conformi a loro e diventare brave persone. In<br />

questo punto la nostra prassi ha dato buona prova e<br />

in complesso possiamo dire che la comunità tiene alla<br />

sua dignitosa disciplina e assolve il compito di rappresentare e allevare un ceto superiore, una nobiltà<br />

dello spirito. Presumibilmente non abbiamo tra noi<br />

persone indegne e tiepide più di quanto sia naturale<br />

e tollerabile. Un po' meno scusabili sono la presunzione e la boria degli appartenenti all'Ordine, fuorviati<br />

da quella nobiltà e dalla situazione privilegiata, presunzione che del resto, a ragione o a torto, si suol<br />

rinfacciare a qualunque nobiltà. Nella storia di ogni<br />

aggruppamento sociale si punta sempre sulla formazione di una nobiltà che ne è il culmine e il<br />

coronamento e, a quanto pare, lo scopo vero e proprio, anche<br />

se non sempre confessato; l'ideale di ogni tentativo di<br />

formare una società è una qualche forma di aristocrazia,<br />

di dominio dei migliori. <strong>Il</strong> potere, sia esso monarchico<br />

O anonimo, è sempre stato pronto a concedere protezioni e privilegi a una nobiltà nascente, fosse politica<br />

o di altro genere, della nascita o della selezione e dell'educazione. La nobiltà favorita si è sempre<br />

rinforzata sotto il sole, ma il posto al sole e la condizione<br />

di privilegio la portarono sempre, dopo un certo livello,<br />

alla tentazione e alla corruzione. Se ora consideriamo<br />

il nostro Ordine come nobiltà e cerchiamo di stabilire<br />

fino a qual punto il nostro contegno verso il resto del<br />

popolo e del mondo giustifichi la nostra posizione particolare, fino a qual punto il morbo caratteristico<br />

della<br />

nobilta, la hybris, l'albagia, la boria, la saccenteria, il<br />

parassitismo ingrato ci abbiano già colpiti e ci governino, tutto ciò ci farà riflettere. Può darsi che<br />

l'odierno<br />

castalio manchi di obbedienza alle leggi dell'Ordine,<br />

di laboriosità, di spiritualità coltivata: ma non gli<br />

manca spesso anche la comprensione del suo posto<br />

nel popolo, nel mondo, nella storia universale? Possiede forse la coscienza dei fondamenti della sua vita<br />

sa di essere foglia, fiore, ramo o radice di un organismo vivente? Ha idea dei sacrifici che il popolo fa per<br />

lui nutrendolo, vestendolo, offrendogli la possibilità<br />

di istruirsi e di dedicarsi ai suoi vari studi? E si preoccupa forse di capire il significato di questa nostra<br />

esistenza eccezionale? Possiede un vero concetto dei fini<br />

dell'Ordine e della nostra vita? Pur ammettendo le<br />

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