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Hermann Hesse - Il Giuoco Delle Perle Di Vetro - Altrestorie.net

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fronzoli, decadente ed effeminato. Era stato uno dei<br />

Maestri e creatori di quello stile a compilare i ben<br />

ponderati e amichevoli consigli e moniti del Calendario, e Josef quando ne lesse le parole per la seconda<br />

e per la terza volta, provò in cuore un senso di benessere, una commozione serena, un'impressione che gli<br />

parve di aver avuto un'unica volta e non più, e quando<br />

ci rifletté trovò che era stato durante la meditazione<br />

svolta prima dell'insediamento; era ciò che aveva provato allora immaginando quella strana danza fra lui<br />

e il Maestro di Musica, fra maestro e principiante, fra<br />

vecchiaia e gioventù. Chi aveva scritto e pensato le<br />

parole: "Non lasciare che trascorra una settimana..."<br />

e «non con la pretesa di concepire per forza qualche<br />

bella trovata " era stato un uomo anziano, quasi un<br />

vegliardo, un uomo che aveva tenuto l'alto ufficio di<br />

Maestro del <strong>Giuoco</strong> almeno venti anni, forse anche<br />

più, che nel tempo di quel giocondo rococò aveva dovuto trattare senza dubbio un'élite molto viziata e<br />

tronfia, che aveva inventato e celebrato più di venti<br />

splendidi Giuochi annuali i quali allora duravano quattro settimane; un vecchio, per il quale il periodico<br />

dovere di comporre un grande <strong>Giuoco</strong> solenne non<br />

era soltanto una gioia e un alto onore, ma piuttosto<br />

un peso e una grande fatica, un compito al quale era<br />

necessario intonare, incoraggiare e anche stimolare sé<br />

stessi. <strong>Di</strong> fronte a quel vecchio saggio, a quell'esperto<br />

consigliere, Knecht provò non solo rispetto e gratitudine perché il suo Calendario gli era stato spesso una<br />

guida preziosa, ma ebbe anche un senso di superiorità<br />

gaia, allegra e persino orgogliosa, la superiorità dei giovani. Infatti, fra le molte preoccupazioni di<br />

Magister<br />

Ludi, non s'era ancora imbattuto in quella che si potesse pensare non abbastanza per tempo al <strong>Giuoco</strong><br />

annuale, che si potesse andare incontro a questo compito senza sufficiente serenità e raccoglimento e trovarsi<br />

privi<br />

d'intraprendenza o magari di idee. Knecht, che in quei<br />

mesi si era sentito talvolta molto vecchio, si persuase<br />

di essere giovane e forte. A questo sentimento non<br />

poté abbandonarsi a lungo, non poté assaporarlo, poiché il breve riposo era quasi terminato. Ma l'aveva<br />

con<br />

sé e poteva portarlo con sé. La breve sosta nel giardino<br />

e la lettura del Calendario avevano dunque dato i loro<br />

frutti, non solo, cioè, un ristoro e uno sprazzo di aumentata gioia di vivere, ma anche due idee che nel<br />

medesimo istante già si concretavano in decisioni. La<br />

prima: quando anche lui fosse vecchio e stanco, intendeva deporre la carica nel momento in cui la<br />

composizione del <strong>Giuoco</strong> annuale gli dovesse sembrare un<br />

dovere molesto ed egli si fosse trovato a corto di idee.<br />

La seconda: presto avrebbe incominciato i lavori per<br />

il suo primo <strong>Giuoco</strong> annuale. A compagno e primo<br />

aiutante avrebbe chiamato Tegularius, procurandogli<br />

una gioia e una soddisfazione, mentre per lui stesso<br />

sarebbe stato un tentativo di ridar forma vitale a quell'amicizia paralizzata. La spinta non poteva venire da<br />

Fritz, ma doveva necessariamente partire da lui, dal<br />

Magister.<br />

Fritz avrebbe avuto anche troppo da fare. Fin dal<br />

tempo di Mariafels, Knecht aveva in mente un'idea<br />

che ora intendeva sfruttare come Magister per il suo<br />

primo <strong>Giuoco</strong> solenne. La base di questo (ecco la<br />

graziosa idea) in quanto a struttura e dimensioni doveva essere data dal vecchio schema rituale<br />

confuciano<br />

dell~architettura cinese, l'orientamento secondo i punti<br />

cardinali, i portoni, il muro degli spiriti, i rapporti, la<br />

destinazione degli edifici e dei cortili, il loro accoppiamento con gli astri, col calendario, con la vita<br />

familiare e in aggiunta il simbolismo e le norme stilistiche<br />

del giardino. A suo tempo, studiando un commento<br />

all'I-King, gli era sembrato che l'ordine mitico e<br />

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