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Hermann Hesse - Il Giuoco Delle Perle Di Vetro - Altrestorie.net

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di Castalia sono manifeste nel fatto stesso che egli<br />

abbia scritto queste poesie e all'occasione le abbia<br />

persino mostrate ad alcuni compagni. Se infatti, in<br />

genere, la Castalia ha rinunciato a produrre opere<br />

d'arte (là si conosce e si tollera persino la produzione<br />

musicale soltanto nella forma di esercizi di composizione dallo stile rigorosamente fissato), lo scrivere<br />

poesie era quanto più si potesse pensare di intollerabile, ridicolo e interdetto. Queste poesie dunque non<br />

sono un giuoco, una inutile opera d'intaglio e di arabesco; per suscitarle occorreva un forte impulso<br />

interiore, per scrivere e riconoscere come propri questi<br />

versi ci voleva un certo coraggio e una certa baldanza.<br />

Va ricordato che, sotto l'influsso del suo antagonista,<br />

anche Plinio Designori subì notevoli sviluppi e metamorfosi e non solo come avvio a purificare i suoi<br />

metodi di lotta. Durante lo scambio collegiale e battagliero di quegli anni di scuola, assistette allo<br />

sviluppo<br />

del suo avversario che andava elevandosi fino a diventare un modello in Castalia. Lo spirito della<br />

Provincia<br />

gli si presentò sempre più vivo e tangibile sotto le<br />

spoglie dell'amico, e come fino a un certo grado di fermentaziOne gli aveva comunicato l'atmosfera del<br />

proprio mondo, così egli stesso aveva dovuto respirare<br />

l'aria di Castalia e soccombere al suo fascino e alla sua<br />

influenza. Nel suo ultimo anno di scuola, dopo due<br />

ore di discussione sugli ideali della vita claustrale e i<br />

suoi pericoli, affrontata alla presenza della classe superiore del <strong>Giuoco</strong> delle perle, Plinio accompagnò<br />

Josef<br />

a una passeggiata e gli fece una confessione che riportiamo secondo una lettera di Ferromonte: «Josef, so<br />

naturalmente da un pezzo che non sei quel giocatore di<br />

perle al cento per cento e quel santo della Provincia<br />

del quale reciti cosi bene la parte. Ciascuno di noi è<br />

impegnato in una battaglia in un punto molto esposto<br />

e ciascuno di noi sa benissimo che l'obiettivo contro<br />

il quale combatte esiste a buon diritto e possiede i<br />

suoi incontestati valori. Tu sei dalla parte dell'alta<br />

cultura dello spirito, io dalla parte della vita naturale.<br />

Nella nostra lotta hai imparato a scoprire e a prendere<br />

di mira i pericoli della vita naturale; tuo compito e di<br />

indicare come la vita "ingenua",` priva di disciplina<br />

spirituale, deve impantanarsi e riportare all'animalità<br />

o anche più indietro. Io, a mia volta, devo continuamente rammentare quanto sia arrischiata, pericolosa<br />

e infine sterile una vita fondata solo sullo spirito. Bene,<br />

ognuno difende ciò che secondo lui ha la supremazia,<br />

tu lo spirito, io la natura. Ma, non avertene a male,<br />

certe volte mi sembra che tu mi prenda di fatto e<br />

ingenuamente per una specie di nemico della vostra<br />

Castalia, per un uomo che in fondo vede soltanto<br />

fronzoli nei vostri studi, esercizi e giuochi, anche se<br />

per una ragione o per l'altra vi partecipa qualche<br />

tempo. Oh, mio caro, quanto saresti in errore se pensassi veramente così! Ti voglio confessare che provo<br />

un amore folle per la vostra gerarchia, la quale spesso<br />

mi entusiasma e mi alletta come la felicità stessa. Ti<br />

confesserò pure che mesi fa, quando passai alcuni giorni<br />

in casa dei miei genitori, ho sostenuto una discussione<br />

con mio padre ottenendo il permesso di rimanere in<br />

Castalia e di entrare nell'Ordine qualora questo dovesse essere il mio desiderio alla fine del periodo<br />

scolastico; e fui veramente felice quando mi diede il suo<br />

consenso. Ebbene, non ne usufruirò, lo so da poco<br />

tempo. Non che ne abbia perduto la voglia, ma vedo<br />

sempre meglio che il soffermarmi tra voi sarebbe una<br />

fuga, fuga ammodo e nobile, ma pur sempre fuga. Ritornerò invece e diventerò un uomo di mondo, il<br />

quale però resterà grato alla vostra Castalia, continuerà<br />

a fare parecchie delle vostre esercitazioni e ogni anno<br />

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