Hermann Hesse - Il Giuoco Delle Perle Di Vetro - Altrestorie.net
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adunare, educare e trasformare uomini nello spirito e<br />
nell'anima, di farne, mediante l'educazione e non mediante l'euge<strong>net</strong>ica, con lo spirito e non con il sangue,<br />
una nobiltà che renda capaci di servire come di regnare. Nella storia greca non mi sono soffermato al<br />
firmamento degli eroi né all'invadente clamore dell'agorà, bensì a tentativi come quelli dei pitagorei o<br />
dell'Accademia platonica; presso i cinesi nulla mi ha<br />
attirato quanto la lunga vita del sistema confuciano,<br />
e nella nostra storia occidentale mi parvero valori<br />
storici di prim'ordine anzitutto la Chiesa cristiana e<br />
gli Ordini che la servono e la sostengono. Che un<br />
avventuriero abbia fortuna e conquisti o fondi un regno il quale poi dura venti o cinquanta o magari<br />
cent'anni; che un re o un imperatore idealista e ben<br />
intenzionato aspiri a una forma più onesta di politica<br />
o cerchi di attuare un sogno culturale; che sotto forte<br />
pressione un popolo o un'altra comunità sia stata capace di eseguire o sopportare cose inaudite: tutto ciò<br />
m'importa molto meno dei ripetuti tentativi per costituire strutture come il nostro Ordine, e del fatto che<br />
alcuni di questi tentativi abbiano potuto preservarsi<br />
per mille o duemila anni. Lasciamo stare la Santa<br />
Chiesa che per noi credenti è al disopra di ogni discussione. Se però Ordini come quello dei benedettini,<br />
dei domenicani e, più tardi, dei gesuiti, eccetera, sono<br />
vissuti per secoli, e dopo tanti secoli, a onta degli sviluppi, delle degenerazioni, degli adattamenti e delle<br />
violenze, hanno mantenuto il loro volto e la voce, i<br />
loro gesti, la loro anima individuale, devo dire che<br />
questo è per me il più memorabile e venerando fenomeno della storia.»<br />
Knecht ammirava il padre anche nelle sue colleriche<br />
ingiustizie E dlre che a quel tempo non aveva ancora<br />
un'idea di chi fosse realmente padre Jacobus; in lui<br />
vedeva solo uno scienziato geniale e profondo e non<br />
sapeva ancora come fosse oltre a ciò un uomo che<br />
stava coscientemente nella storia e contribuiva a formarla essendo la guida politica della sua<br />
congregazione, il conoscitore del passato e presente politico,<br />
colui al quale da molte parti si chiedevano informazioni, consigli, interventi. Per circa due anni, fino alla<br />
sua prima licenza, Knecht ebbe contatti col padre esclusivamente nel campo dell'erudizione, e della sua<br />
vita<br />
e attività, della sua fama e influenza conobbe un lato<br />
solo, quello rivolto a lui. Lo scienziato sapeva tacere<br />
anche nell'amicizia, e i suoi confratelli lo sapevano<br />
anch'essi meglio di quanto Josef non pensasse.<br />
Dopo un paio d'anni Knecht si inserì nella vita del<br />
convento fin dove era pos.sibile a un ospite venuto di<br />
fuori. Era sempre stato d'aiuto all'organista nel continuare modestamente, in quel piccolo coro di mottetti,<br />
il filo sottile d'un'antica, grande e veneranda tradizione. Aveva fatto alcune scoperte nell'archivio musicale e<br />
mandato qualche copia di opere antiche a<br />
Waldzell e particolarmente a Monteport. Aveva educato al <strong>Giuoco</strong> delle perle un gruppetto di principianti<br />
fra i quali anche, allievo zelantissimo, quel giovane<br />
Anton. Aveva insegnato all'abate Gervasius, se non il<br />
cinese, almeno il modo di manipolare gli steli di millefoglie e un buon metodo per meditare sulle parole<br />
del<br />
Libro degli Oracoli; l'abate aveva preso molta dimestichezza con lui e da tempo aveva rinunciato ai<br />
tentativi di indurlo a bere vino. Le lettere con le quali<br />
rispondeva ogni semestre alla domanda ufficiale del<br />
Magister Ludi, se a Mariafels si fosse contenti di Josef<br />
Knecht, erano tutte elogi. Ma più di queste lettere si<br />
esaminavano attentamente nella Castalia gli elenchi<br />
delle lezioni e delle testimonianze sul corso tenuto da<br />
Knecht; benché il livello fosse modesto, si era soddisfatti del modo in cui l'insegnante sapeva adattarsi a<br />
questo livello e in genere alle consuetudini e allo spirito del monastero. Particolare soddisfazione però e<br />
vera sorpresa alle autorità castalie - che, beninteso,<br />
non ne diedero comunicazione all'incaricato - recò la<br />
notizia dei contatti frequenti, confidenziali, infine addirittura amichevoli fra Knecht e il famoso padre<br />
Jacobus.<br />
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