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Hermann Hesse - Il Giuoco Delle Perle Di Vetro - Altrestorie.net

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e la cui povertà costituiscono il fondamento della nostra lussuosa esistenza".<br />

E la lettera terminava con queste parole: "Forse<br />

Reverendissimo, ho abusato della sua gentilezza e bontà e mi aspetto di essere da lei rimproverato. Mi<br />

rimproveri pure e mi imponga la penitenza, gliene sarò<br />

riconOScente. Ma ho estremo bisogno di un consiglio.<br />

Per un poco posso ancora sostenere l'attuale situazione. Non posso, invece, portarla a sviluppi veri e<br />

fecondi poiché mi sento troppo debole e inesperto e,<br />

ciò che è forse peggio, non posso confidarmi col direttore della nostra scuola, a meno che lei me lo ordini<br />

espressamente~ L'ho incomodata al fine di esporle la<br />

cosa che per me incomincia a diventare una grave<br />

distretta~.<br />

Possedere la risposta del Maestro a questa invocazione d'aiuto, così, nero sul bianco, sarebbe per noi<br />

preziosissimo. Senonché questa risposta fu data a voce.<br />

Poco tempo dopo la lettera di Knecht lo stesso Magister Musicae arrivò a Waldzell per presiedere a un<br />

esame di musica e durante quel soggiorno si occupò<br />

cordialmente del suo giovane amico. Ne siamo informati da successive comunicazioni di Knecht. Non<br />

che<br />

gli abbia alleggerito il compito, ma incominciò col<br />

sottoporre ad attento esame le pagelle scolastiche di<br />

Knecht e in modo particolare i suoi studi privati, rilevando che questi erano troppo unilaterali; in ciò<br />

diede<br />

ragione alla presidenza di Waldzell, insistette perché<br />

anche Knecht lo riconoscesse di fronte al preside. Impartì poi al giovane precise direttive per il contegno<br />

con Designori e non partì prima di aver discusso anche<br />

questo problema col preside Zbinden. La conseguenza<br />

di ciò fu non solo la gara fra Designori e Knecht, memoranda e indimenticabile per tutti quelli che vi<br />

assistettero, ma anche un rapporto nuovo fra Knecht e il<br />

preside, rapporto che non fu nemmeno ora cordiale e<br />

segreto come quello col Maestro di Musica, ma pur<br />

sempre chiarito e non più teso.<br />

Ora, la parte toccata a Knecht determinò la sua vita<br />

per parecchio tempo. Gli fu permesso di coltivare l'amicizia con Designori, di accettare il suo influsso e i<br />

suoi<br />

attacchi, senza che i maestri vi si immischiassero o lo<br />

sorvegliassero <strong>Il</strong> compito però assegnatogli dal mentore fu di difendere la Castalia contro i suoi critici.e<br />

di portare al più alto livello la discussione dei vari<br />

concetti; ciò significava tra l'altro che Josef doveva<br />

far suoi i fondamenti del regolamento in vigore in Castalia e nell'Ordine e tenerli sempre presenti. I ludi<br />

oratorii fra i due avversi amici divennero presto celebri e suscitarono una grande smania di assistervi. <strong>Il</strong><br />

tono ironico e aggressivo di Designori divenne più raffinato, le sue definizioni più rigorose e responsabili,<br />

la<br />

sua critica più oggettiva. Plinio era stato fino allora<br />

il favorito in questa gara; veniva dal "mondo", ne<br />

aveva l'esperienza, i metodi, i mezzi d'assalto e anche<br />

un po' la leggerezza; dalle conversazioni con gli adulti<br />

in casa sua aveva anche appreso tutte le obiezioni che<br />

il mondo faceva alla Castalia. Ora le repliche di Knecht<br />

lo costrinsero ad ammettere che conosceva, sì, molto<br />

bene il mondo, meglio di chiunque in Castalia, ma non<br />

conosceva la Castalia e il suo spirito così bene come<br />

quelli che vi soggiornavano e ne condividevano la sorte<br />

Imparò a capire e a poco a poco anche a riconoscere<br />

che vi era ospite e non indigeno e che non solo là<br />

fuori, ma anche qui nella Provincia pedagogica esistevano esperienze secolari e cose ovvie, nonché una<br />

tradizione e persino una "natura" che egli conosceva sol<br />

tanto in parte e che ora, tramite il suo portavoce Josef<br />

Knecht, pretendeva di essere rispettata. Knecht invece,<br />

per non venir meno alla sua parte di apologeta, era<br />

costretto a impadronirsi sempre più intimamente e<br />

coscientemente, mediante lo studio, la meditazione e<br />

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