Hermann Hesse - Il Giuoco Delle Perle Di Vetro - Altrestorie.net
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dell'élite, si è detto che è un lusso e che non dovremmo formare più giocatori di quanti siano necessari per<br />
occupare decentemente tutte le nostre cariche. Sennonché, in primo luogo i funzionari non formano<br />
un'istituzione autosufficiente e poi non tutti sono<br />
adatti a diventare funzionari, come per esempio non<br />
tutti i filologi sono anche adatti a insegnare. In ogni<br />
caso noi funzionari sappiamo e sentiamo che i ripetenti non sono soltanto una riserva di persone<br />
intelligenti ed esperte del <strong>Giuoco</strong> con la quale colmiamo<br />
le nostre lacune e dalla quale ricaviamo i nostri successori. <strong>Di</strong>rei quasi che questa è soltanto una funzione<br />
secondaria dell'élite, anche se la mettiamo molto in<br />
rilievo di fronte agli ignari, non appena si discorre del<br />
significato della nostra istituzione e del suo diritto<br />
all'esistenza. No, i ripetenti non sono in primo luogo<br />
futuri Magistri, dirigenti di corsi, archivisti, la loro<br />
esigua schiera è la patria e l'avvenire del <strong>Giuoco</strong> delle<br />
perle; qui, in queste sue dozzine di cuori e di cervelli<br />
si svolgono le evoluzioni, gli adattamenti, i progressi,<br />
i conflitti del nostro <strong>Giuoco</strong> con lo spirito dei tempi<br />
e con le singole scienze. Soltanto qui si giuoca il nostro <strong>Giuoco</strong> in modo proprio e giusto, nella sua<br />
pienezza e con ogni impegno, soltanto qui, nella nostra<br />
élite, esso è fine a sé stesso e servizio sacro, non ha<br />
niente a che vedere con il dilettantismo o la vanità<br />
culturale, con la smania di darsi importanza e nemmeno con la superstizione. Nelle vostre mani, ripetenti<br />
di Waldzell, sta l'avvenire del <strong>Giuoco</strong>. Siccome<br />
esso è il cuore e il centro della Castalia e voi siete la<br />
parte più viva del nostro Villaggio, siete veramente il<br />
sale della Provincia, ne siete lo spirito e il fermento.<br />
Non c'è alcun pericolo che il vostro numero possa essere troppo grande, il vostro zelo troppo vivo, la<br />
vostra<br />
passione per il magnifico <strong>Giuoco</strong> troppo ardente: aumentatela, infiammatela! Per voi come per tutti i<br />
cittadini della Castalia sussiste in fondo un unico pericolo dal quale tutti e ogni giorno dobbiamo guardarci.<br />
Lo spirito della nostra Provincia e dell'Ordine è fondato su due princìpi: sull'oggettività e sull'amore del<br />
vero nello studio, e sul culto della sapienza meditativa e dell'armonia. Equilibrare i due princìpi significa<br />
per noi essere saggi e degni del nostro Ordine. Noi<br />
amiamo le scienze, ognuno la sua, ma sappiamo pure<br />
che la dedizione a una scienza non può proteggere<br />
interamente un uomo dall'egoismo, dal vizio e dal<br />
ridicolo: la storia delle scienze è piena di esempi, la<br />
figura del dottor Faust è la volgarizzazione letteraria<br />
di questo pericolo. Altri secoli hanno cercato rifugio<br />
nell'accoppiamento di spirito e di religione, di indagine e ascesi; nella loro Universitas Litterarum<br />
regnava<br />
la teologia. Da noi invece si cerca di scongiurare la<br />
nostra ani~alità e il diavolo che c'è in ogni scienza<br />
mediante la meditazione e la graduale prassi dello yoga.<br />
Ebbene, voi sapete quanto me che anche il <strong>Giuoco</strong> delle<br />
perle nasconde il suo diavolo, che esso può diventare<br />
vacuo virtuosismo, godimento della propria vanità artistica, arrivismo, e può portare all'acquisizione di<br />
poteri sopra gli altri, e poi all'abuso di questi poteri.<br />
Perciò occorre anche un'altra educazione oltre a quella<br />
intellettuale, e noi ci siamo assoggettati alla morale<br />
dell'ordine non per deviare la nostra attiva vita spirituale verso una vita di sogno vegetativa, bensì per<br />
essere capaci di dare il massimo rendimento spirituale.<br />
Non dobbiamo rifugiarci dalla vita attiva nella contemplativa, né viceversa, ma procedere alternando<br />
l'una<br />
all'altra, vivendo l'una e l'altra e partecipando ad<br />
entrambe».<br />
Abbiamo riportato il discorso di Knecht, i cui alunni<br />
ne registrarono e conservarono parecchi altri simili<br />
perché delucida il suo concetto del magistero almeno<br />
nei primi anni. Che sia stato un Maestro eminente<br />
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