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Hermann Hesse - Il Giuoco Delle Perle Di Vetro - Altrestorie.net

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più di quanto egli stesso non sapesse. Molte cose gli<br />

mancavano alle quali era avvezzo, e nel corso dei due<br />

anni la Castalia gli era diventata sempre più bella nella<br />

fantasia, causa la distanza e la privazione; ma in quel<br />

momento si rese conto che ciò che possedeva in padre<br />

Jacobus era insostituibile e in Castalia ne avrebbe sentito la mancanza. Così vide con molta chiarezza ciò<br />

che aveva vissuto e imparato nel convento e provò<br />

molta gioia e fiducia pensando al viaggio, all'occasione<br />

di rivedere Waldzell, al <strong>Giuoco</strong> delle perle, alle vacanze; e la gioia sarebbe stata minore se egli non<br />

avesse<br />

avuto la certezza del ritorno.<br />

Con rapida decisione andò a trovare il padre, gli<br />

recò la notizia della licenza, gli spiegò come fosse rimasto sorpreso scoprendo sotto la gioia del ritorno in<br />

patria anche quella del futuro ritorno al convento, e<br />

siccome questa gioia era dovuta soprattutto a lui, padre<br />

venerato, si era fatto coraggio e osava esporgli una<br />

grande preghiera: di accoglierlo, appena fosse rientrato,<br />

nella sua scuola, sia pure soltanto per un'ora o due la<br />

settimana Jacobus rise con ironia e formulò ancora una<br />

volta i più belli e beffardi elogi per la cultura castalia,<br />

insuperabile e vasta, davanti alla quale un ingenuo<br />

fraticello come lui non poteva che sostare con muta<br />

ammirazione a scuotere la testa per lo stupore. Josef<br />

però aveva già capito che l'ironia non andava presa sul<br />

serio, e quando porse la mano al padre, si sentì dire<br />

gentilmente che non stesse in pensiero: si sarebbe fatto<br />

tutto il possibile per accontentarlo.<br />

Dopo il più cordiale commiato Knecht se ne andò<br />

dunque in vacanza, intimamente persuaso che il soggiorno nel convento non era stato inutile. Mentre<br />

partiva gli pareva di essere un ragazzo, ma tosto si accorse che non era più un ragazzo né un giovanotto: lo<br />

capiva da un senso di vergogna e di interiore resistenza<br />

che Sl manifestava ogni volta con un gesto, con una<br />

voce, con una puerilità, e cercava di reagire a quel<br />

senso di liberazione e di felicità da scolaretto in vacanza. No, ciò che una volta sarebbe stato ovvio senso<br />

di liberazione, un grido di giubilo agli uccelli sull'albero, una canzone di marcia ad alta voce, un passo di<br />

danza ritmico e leggero, tutto ciò era fuori posto, sarebbe riuscito legnoso e finto, sciocco e puerile. Egli<br />

sentiva di essere uomo, giovane di sentimenti e di<br />

energie, ma non più disposto ad abbandonarsi all'atmosfera del momento, non più libero ma desto, legato<br />

e<br />

obbligato... da che cosa? da una carica? dall'incarico<br />

di rappresentare nel convento il suo paese e il suo<br />

Ordine? No, dall'Ordine stesso, dalla gerarchia nella<br />

quale a quell'improvvisa riflessione si sentiva incomprensibilmente inserito, dalla responsabilità, dal<br />

trovarsi in mezzo a un mondo superiore che fa sembrar<br />

vecchi certi giovani e giovani taluni vecchi, che ti tiene<br />

stretto, ti sorregge e ti priva della libertà come il palo<br />

al quale si lega l'alberello, che ti porta via l'innocenza<br />

mentre ti chiede appunto una purezza sempre più<br />

limpida.<br />

A Monteport salutò il vecchio Magister Musicae che<br />

a sua volta in gioventù era stato ospite di Mariafels e<br />

vi aveva studiato la musica benedettina, e ora ebbe<br />

molte cose da chiedergli. Knecht trovò il vecchio un<br />

po' più silenzioso e distratto, ma d'aspetto più robusto e più sereno dell'ultima volta; non aveva più<br />

quell'aria stanca, non era certo ringiovanito, ma da quando<br />

aveva deposto la carica si era fatto più bello e più<br />

fine. Knecht osservò che s'informava, sì, dell'organo,<br />

degli scaflali pieni di musiche, del canto corale a Mariafels, e voleva anche notizie di un aibero nel<br />

chiostro,<br />

ma non dimostrava alcuna curiosità intorno al lavoro<br />

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