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Hermann Hesse - Il Giuoco Delle Perle Di Vetro - Altrestorie.net

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costituivano un'eccezione nella scolaresca già per il<br />

fatto che non si straniavano, come gli altri, di anno in<br />

anno! dalle loro famiglie, ma andavano a passarvi tutte<br />

le vacanze e in mezzo ai condiscepoli rimanevano sempre ospiti e forestieri perché conservavano i<br />

costumi<br />

e la mentalità della loro origine. Li attendevano la<br />

casa paterna, la carriera mondana, la professione e il<br />

matrimOniO e soltanto rarissime volte è capitato che<br />

qualcuno di quegli ospiti, preso dallo spirito della Provincia, finisse col rimanere in Castalia,<br />

consenziente la<br />

famiglia, ed entrasse nell'Ordine. Per contro, parecchi<br />

uomini di stato, ben noti nella storia del nostro paese,<br />

hanno frequentato da giovani quelle scuole come privatisti e ne hanno preso risolutamente le difese in<br />

epoche nelle quali, per qualche ragione, l'opinione pubblica criticava le scuole e l'Ordine.<br />

Uno di quei privatisti era dunque Plinio Designori,<br />

col quale Josef Knecht, un po' minore di età, s'incontrò a Waldzell. Era giovane di doti cospicue, bravo<br />

specialmente nel discorrere e discutere, individuo focoso e un po' irrequieto, che dava molto da pensare<br />

al preside perché come allievo si comportava bene e<br />

non si faceva rimproverare; tuttavia non teneva affatto<br />

a dimenticare la sua situazione eccezionale di privatista e ad aggregarsi senza dar nell'occhio, ma<br />

professava con franchezza e con animo battagliero la sua<br />

mentalità mondana e poco castalia. Inevitabilmente<br />

sorse fra i due allievi una relazione singolare: entrambi erano molto intelligenti e compresi della loro<br />

vocazione. Ciò li affratellava, mentre in tutto il resto<br />

erano agli antipodi. Ci sarebbe voluto un insegnante di<br />

insolita arte e intuizione per trarre da questo rapporto<br />

la quintessenza e rendere possibile una sintesi fra e<br />

sopra le antitesi secondo le norme della dialettica. Al<br />

preside Zbinden non sarebbero mancate le doti e la<br />

volontà, poiché non era di quegli insegnanti che trovano scomode le menti geniali, ma gli mancava quella<br />

premessa che in questo caso era la più importante: la<br />

fiducia dei due alunni. Plinio, che si compiaceva di<br />

far la parte dell'outsider e del rivoluzionario, stava<br />

sempre molto in guardia di fronte al preside; e con<br />

Knecht c'era stata purtroppo quella contrarietà a causa<br />

degli studi privati, sicché nemmeno lui si sarebbe mai<br />

rivolto a Zbinden per consiglio. Fortunatamente però<br />

c'era il Magister Musicae al quale Knecht si rivolse<br />

chiedendo consiglio e assistenza. E il vecchio e saggio<br />

musicante si prese a cuore la faccenda e, come vedremo,<br />

la guidò in modo magistrale. Tra le mani di questo<br />

Maestro il più grande pericolo e la massima tentazione<br />

nella vita del giovane Knecht divennero un compito<br />

onorifico, al quale il giovane si dimostrò pari. L'intima<br />

storia dell'amicizia-inimicizia tra Josef e Plinio, ossia<br />

di questa musica su due temi, o di questo giuoco dialettico fra due spiriti si svolse all'incirca nel modo<br />

seguente.<br />

Da principio fu naturalmente Designori a dar nell'occhio alla controparte e ad attirarla a sé. Egli era<br />

non soltanto il più anziano, e un giovane bello, ardente<br />

e facondo, ma soprattutto era uno di "fuori", un non<br />

castalio, uno del mondo, un uomo con padre e madre,<br />

con zii, zie e fratelli, uno per il quale la Castalia, con<br />

tutte le sue leggi, le sue tradizioni e gli ideali significava soltanto una tappa, un tratto di strada, un<br />

soggiorno limitato nel tempo. Per questa mosca bianca la<br />

Castalia non era il mondo, Waldzell era una scuola<br />

come un'altra, il ritorno nel " mondo " non era una<br />

vergogna e un castigo, non l'Ordine lo aspettava bensì<br />

la carriera, il matrimonio, la politica, insomma quella<br />

"vita reale" che tutti i castalii desideravano in segreto<br />

di conoscere più a fondo, poiché per loro il "mondo"<br />

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