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Hermann Hesse - Il Giuoco Delle Perle Di Vetro - Altrestorie.net

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iconoscere che aveva ragione. D'altro canto non volevo<br />

confidarmi coi compagni. C'era però nelle mie vicinanze<br />

un originale che conoscevo soltanto di vista e per sentito dire, un competente di sanscrito che aveva il<br />

nomignolo di yoghino. In un momento in cui la mia<br />

situazione mi era divenuta insopportabile, andai da<br />

quell'uomo del quale avevo altrettanto deriso quanto<br />

segretamente ammirato la figura solitaria e un po' strana. Andai a trovarlo nella sua cella, feci per<br />

parlargli,<br />

ma era in meditazione: aveva il rituale atteggiamento<br />

indiano, era quindi irraggiungibile, si librava con un<br />

lieve sorriso in una perfetta assenza, sicché non potei<br />

fare altro che sostare sulla soglia e aspettare che ritornasse dall'estasi. Ci volle parecchio tempo, un'ora,<br />

due<br />

ore, sicché mi stancai e mi abbandonai al suolo, dove<br />

rimasi seduto con le spalle alla parete e continuai ad<br />

attendere Alla fine lo vidi destarsi piano piano, muovere un po' la testa, rizzare le spalle, stendere le<br />

gambe<br />

incrociate. Mentre poi si accingeva ad alzarsi, mi vide<br />

e domandò: "Che cosa vuoi?". Mi alzai e senza aver<br />

riflettuto e senza neanche sapere che cosa dicessi risposi: " Si tratta delle sonate di Andrea Gabrieli» .<br />

Quello si alzò, mi mise a sedere sull'unica sedia, si<br />

accomodò sull'orlo della tavola e disse: aGabrieli?<br />

Che cosa ti ha fatto con le sonate?". Incominciai a<br />

spiegargli come era andata e a confessargli il mio imbarazzo. Con una precisione che mi sembrò da<br />

pedante<br />

volle sapere la mia storia, i miei studi intorno a Gabrieli e alla sonata, e quando mi ero alzato, quanto<br />

tempo avevo letto, quanto avevo suonato, a che ora<br />

avevo mangiato ed ero andato a dormire. Siccome mi<br />

ero afffidato a lui quasi a forza, dovetti accettare le<br />

sue domande e rispondere. Ma erano umilianti, entravano sempre più inesorabilmente nei particolari,<br />

analizzavano la mia vita spirituale e morale in quelle<br />

ultime settimane e negli ultimi mesi. Poi tacque improvvisamente, il yoghino, e poiché rimanevo<br />

perplesso si strinse nelle spalle e domandò: "Ma non<br />

vedi da solo dove sta l'errore?". No, non riuscivo a<br />

vederlo. Quello ricapitolò allora con stupefacente esattezza tutte le risposte che mi aveva cavate,<br />

risalendo<br />

fino ai primi indizi di stanchezza, di disgusto, di ingorgo spirituale, e mi dimostrò che tutto ciò poteva<br />

essere capitato soltanto a uno che si era gettato nello<br />

studio a corpo morto, e che era ora di ritrovare con<br />

l'aiuto altrui il controllo di me stesso e le forze perdute. Se anche mi ero preso la libertà di rinunciare a<br />

regolari esercizi di meditazione, avrei dovuto almeno, disse, ricordarmi di questa trascuratezza fin dalle<br />

sue prime dannose conseguenze e correre ai ripari.<br />

Aveva perfettamente ragione. Non solo avevo piuttosto<br />

a lungo tralasciato di meditare, non avevo avuto tempo,<br />

ero sempre stato svogliato e distratto o troppo diligente e applicato allo studio, ma anzi, a grado a grado,<br />

avevo persino perduto la consapevolezza di quel mio<br />

peccato di omissione e soltanto ora, mentre ero prossimo al naufragio, mi ero ridotto a farmelo ricordare<br />

da un altro. <strong>Di</strong>fatti durai fatica a cavarmi da quella<br />

negligenza, dovetti ritornare agli esercizi di meditazione scolastici e da principianti, per acquistare<br />

nuovamente e a poco a poco la facoltà di raccogliermi e<br />

di concentrarmi».<br />

<strong>Il</strong> Magister smise di passeggiare per la stanza e con<br />

un gran sospiro disse: «Cosi è andata allora, e a<br />

parlarne mi sento ancor oggi un poco umiliato. Ma<br />

così è, Josef: quanto più pretendiamo da noi o quanto<br />

più il nostro compito pretende da noi di volta in volta,<br />

tanto più dobbiamo fare assegnamento su quella fonte<br />

di energia.che è la meditazione, sul sempre rinnovato<br />

accordo dello spirito e dell'anima. E quanto più intensamente (potrei addurre parecchi esempi) un<br />

compito<br />

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