Hermann Hesse - Il Giuoco Delle Perle Di Vetro - Altrestorie.net
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al<br />
era ciò che un giorno era stato per i monaci e i penitenti: cosa vietata, bensì, e di minor valore, ma anche<br />
misteriOSa, seducente, affascinante. Ora Plinio non faceva davvero alcun mistero della sua appartenenza<br />
mondo, non se ne vergognava affatto, ne era anzi orgoglioso. Con uno zelo in parte ancora infantile e<br />
teatrale, in parte già consapevole e programmatico, metteva in rilievo il suo essere diverso e approfittava di<br />
ogni occasione per contrapporre le sue norme e concezioni mondane alle castalie e presentarle come<br />
migliori, più giuste, più naturali, più umane. E operava<br />
molto coi concetti di "natura" e di "buon senso" che<br />
contrapponeva allo spirito scolastico contorto e avulso<br />
dalla vita, non faceva economia di frasi fatte e magniloquenti, ma era abbastanza saggio e di buon gusto<br />
per<br />
non accontentarsi di grossolane provocazioni e per osservare in complesso le forme della discussione che<br />
erano in uso a Waldzell. Pretendeva di difendere il<br />
" mondo " e la vita ingenua contro l' " altezzosa spiritualità scolastica" della Castalia, ma voleva<br />
dimostrare<br />
di essere capace di farlo con le mani degli avversari:<br />
non voleva far la parte dell'uomo incivile che calpesta<br />
i fiori nel giardino della cultura spirituale.<br />
Già varie volte Josef Knecht era stato ad ascoltare in<br />
silenzio, ma attentamente, dietro a qualche gruppetto<br />
di allievi al cui centro stava il facondo Designori. Con<br />
curiosità, con meraviglia e ansia, egli aveva udito pronunciare frasi che criticavano e demolivano tutto ciò<br />
che in Castalia era sacro che mettevano in dubbio o<br />
in ridicolo tutte le cose nelle quali lui credeva. Aveva<br />
notato bensì che non tutti gli ascoltatori prendevano<br />
sul serio quei discorsi; taluni ascoltavano soltanto per<br />
divertimento, come si ascolta un ciarlatano alla fiera;<br />
aveva anche udito obiezioni che schernivano gli attacchi di Plinio o li respingevano seriamente. Ma<br />
intorno<br />
a Plinio c'era sempre un crocchio di compagni, egli<br />
era sempre al centro e, si trovasse o no qualche oppositore, esercitava sempre un'attrattiva e una certa<br />
seduzione. E come avveniva agli altri che formavano gruppo intorno al vivace oratore e ascoltavano le sue<br />
tirate<br />
con meraviglia o con ilarità, così avveniva anche a<br />
Josef: nonostante l'ansia e persino l'angoscia che provava a quei discorsi, si sentiva pure attratto da essi<br />
misteriosamente e non solo perché erano divertenti,<br />
ma perché davvero gli pareva che in qualche modo lo<br />
riguardassero. Non che approvasse intimamente l'audace<br />
oratore, ma c'erano dubbi dei quali bastava sapere<br />
l'esistenza o la possibilità per soffrirne. Sulle prime<br />
non era una sofferenza acuta, era soltanto un'inquietudine, un urto, un sentimento misto di violento<br />
desiderio e di coscienza non pulita.<br />
Non poteva non arrivare, e arrivò infatti, il momento<br />
in cui Designori si accorse di avere fra gli ascoltatori<br />
uno che nelle sue parole trovava più che un divertimento eccitante o sia pure scandaloso, più che la<br />
soddisfazione della voglia di discutere, un ragazzo biondo<br />
e taciturno dall'aspetto leggiadro e fine, ma un po'<br />
timido che arrossiva e dava risposte concise e impacciate ogni qualvolta si sentiva rivolgere la parola.<br />
Evidentemente, pensava Plinio, quel giovane lo seguiva<br />
da un pezzo. Decise quindi di premiarlo con un gesto<br />
amichevole e di conquistarselo: lo invitò, un pomeriggio, a fargli visita nella sua camera. Ma non era<br />
facile impadronirsi di quel ragazzo timido e ritroso:<br />
Plinio con suo grande stupore s'accorse che Knecht lo<br />
scansava e non era disposto ad accettare discussioni.<br />
Non accettò neanche l'invito, la qual cosa irritò il più<br />
anziano, che da quel giorno andò facendo la corte al<br />
ragazzo taciturno, da principio soltanto per amor pro<br />
prio, in seguito con serietà, poiché sentiva in lui un<br />
antagonista, un eventuale amico futuro, o forse anche<br />
il contrario Lo vedeva sempre comparire al suo fianco,<br />
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