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Hermann Hesse - Il Giuoco Delle Perle Di Vetro - Altrestorie.net

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vi sia degenerazione nei loro costumi. Chi è adatto a<br />

fare il maestro viene impiegato come maestro, chi ha<br />

attitudini a far l'educatore diventa educatore, il traduttore traduttore, ognuno trova quasi da sé il posto<br />

nel quale può servire e nel servire essere libero. Inoltre è sottratto per tutta la vita a quella "libertà" della<br />

professione che è una così spaventosa schiavitù. Egli<br />

non sa che cosa sia la ricerca del denaro, della gloria,<br />

del posto nella società, non conosce partiti né dissidi<br />

fra la persona e l'ufficio, fra cose private e cose pubbliche, non dipende dal successo. Tu vedi dunque,<br />

~figlio mio, che, quando si parla di libere professioni,<br />

questo "libere" va inteso in tono alquanto burlesco».<br />

<strong>Il</strong> distacco da Eschholz segnò nella vita di Knecht<br />

una cospicua cesura. Se fino allora era vissuto in una<br />

infanzia beata, in un ordinamento volonteroso, in una<br />

armonia quasi priva di problemi, ora s'iniziò un periodo di battaglia, di sviluppo, di quesiti. Aveva circa<br />

diciassette anni quando a lui e a un gruppo di compagni fu annunciato il prossimo trasferimento in una<br />

scuola di grado superiore, dopo di che, per qualche<br />

tempo, gli eletti non si trovarono davanti a nessuna<br />

questione così importante e più discussa di quella della<br />

località nella quale ciascuno di loro sarebbe stato trasferito. Secondo la tradizione il luogo veniva<br />

palesato<br />

soltanto negli ultimi giorni prima della partenza, e nel<br />

periodo fra la festa del commiato e il trasferimento<br />

era concessa vacanza. Ora in quel periodo Knecht poté<br />

fare una bella e importante esperienza: il Magister<br />

Musicae lo invitò ad andare a trovarlo facendo una<br />

gita a piedi e ad essere suo ospite per alcuni giorni.<br />

Una mattina presto, con un compagno pure promosso<br />

(Knecht infatti apparteneva ancora a Eschholz, e agli<br />

allievi di quel grado non era lecito viaggiare da soli),<br />

prese la via del bosco e dei monti e quando, dopo tre<br />

ore di salita all'ombra del bosco, i due si trovarono<br />

su una cima libera, videro ai loro piedi Eschholz già<br />

diventata piccola e facile da abbracciare con uno sguardo, ben riconoscibile dalla massa scura dei cinque<br />

alberi giganteschi, dal rettangolo erboso coi bacini specchianti, con l'alto edificio scolastico, il palazzo<br />

dell'amministrazione, il villaggetto, la famosa macchia di frassini. I due giovani si soffermarono a guardare;<br />

parecchi di noi ricordano quel bel panorama che allora non<br />

era molto diverso da oggi perché dopo il grande incendio gli edifici furono ricostruiti quasi tali e quali<br />

e dei grandi alberi tre sono sopravvissuti al fuoco.<br />

Videro dunque la scuola che era stata per anni il loro<br />

paese, dalla quale tra poco si dovevano separare, e<br />

tutti e due si sentirono profondamente commossi.<br />

«Credo di non essermi mai accorto di quanto è<br />

bello» osservò il compagno di Josef. «Ahimè, dipenderà forse dal fatto che per la prima volta osservo<br />

tutto ciò come una cosa dalla quale mi devo separare.»<br />

«Hai ragione» disse Knecht; «capita così anche a<br />

me. Ma se anche andremo via di qua, in fondo e a<br />

rigore non abbandoniamo Eschholz. L'hanno abbandonata veramente soltanto quelli che se ne sono andati<br />

per sempre, come quell'Otto che sapeva fare a meraviglia versi latini burleschi o il nostro Charlemagne<br />

che sapeva nuotare così a lungo sott'acqua e altri ancora. Questi hanno davvero preso congedo. Da un<br />

pezzo non ho più pensato a loro e ora mi rivengono<br />

in mente. Ridi pure, ma nonostante tutto quegli apostati destano in me una certa riverenza, come Lucifero<br />

l'angelo ribelle, possiede una certa grandezza. Forse<br />

hanno fatto ùn passo falso, anzi l'hanno fatto senza<br />

dubbio, in ogni caso però qualcosa hanno fatto, qualcosa hanno compiuto, hanno osato un salto per il<br />

quale<br />

ci voleva coraggio. Noialtri siamo stati diligenti e ragionevoli abbiamo avuto pazienza, ma fatto non<br />

abbiamo niente. salti non ne abbiamo spiccati!»<br />

«Non so» fece l'altro; «alcuni di loro non hanno<br />

né fatto né osato niente; han solo tirato la fiacca finché<br />

furono mandati via. Ma forse non ti ho capito bene:<br />

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