Hermann Hesse - Il Giuoco Delle Perle Di Vetro - Altrestorie.net
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per acquistare pratica dell'ufficio e procedevo a gonfie<br />
vele, non pensai proprio che anch'io potevo diventare<br />
un giorno vecchio e stanco del lavoro e della vita, che<br />
a un certo momento mi sarei trovato in imbarazzo a<br />
concepire nuove idee per il <strong>Giuoco</strong> delle perle. Comunque fosse, la decisione mi si venne formando in<br />
quel tempo. Allora mi conoscevate forse meglio di<br />
quanto io conoscessi me stesso, eravate voi il mio<br />
consigliere e confessore nelle prime difficoltà del mio<br />
ufficio e soltanto da poco avevate lasciato Waldzell.»<br />
Alexander gli rivolse uno sguardo indagatore e disse: «Non ho avuto forse mai un incarico più bello.<br />
Allora ero contento di voi e di me stesso come lo si è<br />
raramente. Se è vero che nella vita si paga per tutto<br />
ciò che ci piace, ecco che ora pago per l'orgoglio di<br />
allora. Infatti, ero proprio orgoglioso di voi, mentre<br />
non posso esserlo oggi. Se per causa vostra l'Ordine<br />
subisce una delusione e la Castalia una scossa, so di<br />
avere la mia parte di responsabilità. quando vi fui<br />
compagno e consigliere avrei dovuto forse rimanere<br />
. ancora alcune settimane nel vostro Villaggio dei Giocatori o trattarvi con più energia e tenervi sotto più<br />
rigoroso controllo».<br />
Knecht rispose con serenità: «Non dovreste, Domine, farvi di questi scrupoli, altrimenti vi dovrei<br />
rammentare certe ammonizioni che mi furono allora necessarie quando, essendo il Magister più giovane,<br />
prendevo troppo sul serio il mio compito con tutti i suoi<br />
obblighi e le sue responsabilità. In una di quelle occasioni, ora mi viene in mente, mi diceste che se io,<br />
Magister Ludi, fossi stato un malandrino o un i<strong>net</strong>to<br />
e avessi fatto tutto ciò che un Magister non deve fare,<br />
se anzi mi fossi messo apposta a fare il massimo danno<br />
abusando della mia alta carica, tutto ciò non avrebbe<br />
turbato né potuto scuotere la nostra cara Castalia più<br />
di un sassolino buttato in un lago: qualche piccola<br />
onda e un paio di cerchi e tutto è passato. Così saldo,<br />
dicevate, così sicuro è il nostro ordine castalio, così<br />
inattaccabile il suo spirito. Ricordate? Oh, dei miei<br />
tentativi di essere un pessimo castalio e forse di danneggiare l'Ordine voi non avete alcuna colpa. D'àltro<br />
canto sapete benissimo che non riuscirò affatto a turbare seriamente la vostra pace. Ma ritorniamo al<br />
racconto. Se fin dal principio del mio magistero ho potuto T<br />
prendere quella decisione e se non l'ho dimenticata,<br />
ma solo ora sono sul punto di attuarla, dipende da<br />
una specie di vicenda psichica che mi capita ogni tanto<br />
e che io chiamo risveglio. Ma voi ne siete già informato, ve ne parlai una volta quando eravate il mio<br />
mentore e padre spirituale, lamentandomi che, da quando ero entrato in carica, quell'avvenimento non si<br />
presentava più e anzi svaniva in lontananza».<br />
«Ricordo» confermò il presidente. «Allora ero rimasto colpito dalla vostra capacità di fare tali esperienze,<br />
la quale tra noi si trova molto raramente, ma<br />
nel mondo di fuori appare sotto aspetti molto diversi,<br />
per esempio nei genii, specialmente quando sono uomini di stato o condottieri, ma anche in persone<br />
deboli,<br />
semipatologiche, in complesso piuttosto poco intelligenti: così nei telepatici, nei veggenti, nei medium.<br />
A me sembrava che non aveste niente in comune con<br />
queste due specie di uomini: gli eroi guerrieri da una<br />
parte, i veggenti e rabdomanti dall'altra. Anzi, allora<br />
e fino a ieri mi pareva che foste un uomo dell'Ordine,<br />
riflessivo, perspicace, obbediente. Non sospettavo affatto che poteste essere tentato e dominato da voci<br />
misteriose, divine o diaboliche, o magari voci del cuore.<br />
Perciò interpretavo quegli stati di "risveglio" che voi<br />
mi esponevate come consapevolezza del potenziament<br />
personale. Ne conseguiva per natura che quei fatti<br />
psichici rimanessero, allora, assenti parecchio tempo:<br />
infatti eravate appena entrato in una carica e avevate<br />
assunto un compito che vi stava indosso come un pastrano troppo largo al quale doveste adattarvi. Ma,<br />
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