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Hermann Hesse - Il Giuoco Delle Perle Di Vetro - Altrestorie.net

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all'estero uno non ancora pratico, anzi ignaro del mondo; non faceva alcun mistero della sua<br />

disapprovazione per quanto aveva deciso il Maestro del <strong>Giuoco</strong><br />

delle perle e si adoprava per spiegare con amichevole<br />

zelo al giovane fratello i pericoli del mondo e i mezzi<br />

per affrontarli efficacemente. D'altronde la sua onesta<br />

preoccupazione fraterna coincideva con la buona volontà del giovane così felicemente che, mentre era<br />

introdotto nelle norme e nei modi di comportarsi col<br />

mondo, Josef Knecht si cattivò la benevolenza dell'insegnante, il quale alla fine poté licenziarlo con<br />

animo<br />

tranquillo e con piena fiducia nella sua missione. Tentò<br />

persino, più per benevolenza che per politica, di affidargli anche per parte sua una specie d'incarico. <strong>Il</strong><br />

signor Dubois, come uno dei pochi "politici" di Castalia, faceva parte di quell'esiguo gruppo di funzionari<br />

i cui studi e pensieri erano dedicati soprattutto alla<br />

continuazione politica ed economica della comunità,<br />

alle sue relazioni col mondo esterno e alla sua dipendenza da esso. La massima parte dei castalii, sia<br />

funzionari sia scienziati e studenti, vivevano entro la<br />

Provincia pedagogica ed entro l'Ordine come in un<br />

mondo stabile, perpetuo e ovvio, che, essi sapevano,<br />

non era esistito sempre, ma era nato una volta e precisamente in tempi di gran bisogno, lentamente e fra<br />

aspre battaglie, cioè alla fine dell'epoca bellica, per un<br />

ravvedimento ascetico-eroico e per uno sforzo dello<br />

spirito, come per un profondo bisogno di ordine, di<br />

norme, di raziocinio, di leggi e misure da parte dei<br />

popoli sfiniti e dissanguati. Queste cose le sapevano,<br />

e conoscevano la funzione di tutti gli Ordini e le "province" del mondo: di astenersi dal regnare e dal<br />

gareggiare e di garantire in compenso una costante durata<br />

dei fondamenti spirituali di tutte le misure e di tutte<br />

le leggi. Non sapevano, invece, che questo ordinamento<br />

delle cose non è affatto ovvio, che presuppone una<br />

data armonia fra mondo e spirito la quale può sempre<br />

essere turbata, che la storia universale non aspira, tutto<br />

sommato, a ciò che è desiderabile, bello e ragionevole,<br />

ma tutt'al più lo tollera come eccezione; e in fondo i<br />

segreti problemi della esistenza castalia non erano contemplati, si può dire, da nessuno di loro, ma affidati<br />

invece a quelle poche menti politiche cui apparteneva<br />

il dirigente Dubois. Da Dubois, dopo averne conquistato la fiducia, Knecht ottenne una sommaria<br />

introduzione ai fondamenti politici della Castalia, i quali<br />

da principio, per lui come per la maggior parte dei<br />

confratelli, furono piuttosto antipatici e poco interessanti, finché gli richiamarono alla memoria<br />

l'osservazione di Designori sull'eventualità che la Castalia si<br />

trovasse in pericolo, come pure il sapore amaro, apparentemente superato e da lungo tempo dimenticato,<br />

delle sue giovanili discussioni con Plinio; in seguito<br />

gli parvero importantissimi e un passo avanti sulla via<br />

del risveglio.<br />

Al termine del loro ultimo incontro Dubois gli disse:<br />

«Penso che ora posso lasciarti andare. Ti atterrai rigorosamente all'incarico a te affidato dall'onorevole<br />

Magister Ludi, nonché alle nostre istruzioni. Sono molto<br />

lieto di aver potuto aiutarti; vedrai che le tre settimane<br />

durante le quali ti abbiamo trattenuto qui non sono<br />

state tempo perso. E se un giorno dovessi avere il<br />

desiderio di dimostrarmi la tua soddisfazione per le<br />

informazioni che ti ho date e per avermi conosciuto,<br />

te ne voglio indicare il modo. Tu entrerai in un convento di benedettini; rimanendovi per qualche tempo<br />

conquisterai la fiducia dei padri, udrai probabilmente<br />

anche discorsi politici nella cerchia di quei reverendi<br />

e dei loro ospiti e sentirai i loro umori politici. Ti sarò<br />

grato se all'occasione me ne vorrai dare notizia. Intendimi bene: non devi affatto considerarti una sorta<br />

di spia, né abusare della fiducia in te riposta da quei<br />

padri. Non devi farmi alcuna comunicazione che la tua<br />

coscienza non ti permetta di fare. Ti garantisco che<br />

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