Hermann Hesse - Il Giuoco Delle Perle Di Vetro - Altrestorie.net
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sua magica ossessione non avevano parte soltanto l'aria<br />
montanina, il sole e il senso della libertà, ma altrettanto la metamorfosi che lo aspettava e il gradino della<br />
sua giovane vita concretato nella figura del Magister<br />
così cortese e venerabile. Molte cose coincisero, in<br />
quell'ora mattutina, nel destino del giovane Tito e<br />
nel suo cuore per distinguere l'ora stessa da mille<br />
altre e conferirle un'aura elevata e sacra. Senza averne<br />
coscienza, senza critica o sospetto egli faceva ciò che<br />
gli imponeva l'attimo beato, danzava la sua devozione,<br />
rivolgeva la sua preghiera al sole, manifestava con<br />
gesti e movimenti di abbandono la sua gioia, la fede<br />
nella vita, il rispetto religioso, offriva umile a un tempo e orgoglioso la sua anima pia in sacrificio al sole<br />
e agli dèi, nonché al sapiente e musicista ammirato e<br />
anche temuto, al Maestro del <strong>Giuoco</strong> magico giunto<br />
da terre misteriose, al suo futuro educatore e amico.<br />
Tutto ciò, come l'ebbrezza di luce nel levar del sole<br />
durò soltanto qualche minuto. Knecht osservò commosso il mirabile spettacolo in cui l'alunno si<br />
trasformava e rivelava davanti ai suoi sguardi e gli si presentava nuovo ed estraneo come un suo pari.<br />
Entrambi<br />
stavano sul passaggio fra la casa e la cabina, immersi<br />
nella gran luce dell'oriente, scossi dal turbine della<br />
recente esperienza, allorché Tito, dopo aver mosso l'ultimo passo della sua danza, si destò da quell'estasi<br />
e,<br />
come un animale sorpreso in un giuoco solitario, si<br />
guardò intorno rendendosi conto che non era solo, che<br />
non soltanto aveva vissuto ed eseguito un atto insolito,<br />
ma aveva anche avuto uno spettatore. Con la rapidità<br />
del baleno seguì la prima idea che gli dava modo di<br />
fuggire la situazione, dalla quale gli parve improvvisamente che in qualche modo gli dovesse derivare un<br />
pericolo o un'umiliazione, e cercò di spezzare energicamente la magia di quegli strani istanti che<br />
l'avevano<br />
tutto irretito e sopraffatto.<br />
<strong>Il</strong> suo viso, fino a quel momento irrigidito in una<br />
maschera senza età, prese un'espressione infantile e<br />
stordita, come di uno che si svegli troppo improvvisamente da un sonno profondo. Molleggiò un poco<br />
sulle<br />
ginocchia, guardò il Maestro con aria allocchita e, come<br />
gli venisse in mente una grave trascuratezza, tese di<br />
scatto il braccio destro indicando la riva opposta avvolta, come metà del lago, nella grande ombra che il<br />
monte roccioso, sconfitto dalla luce, ritirava a poco a<br />
poco verso la sua base.<br />
«Nuotando molto velocemente» esclamò con puerile zelo e precipitazione «possiamo toccare l'altra<br />
sponda prima che vi arrivi il sole.»<br />
Aveva appena pronunciato queste parole, appena<br />
lanciato l'invito a sfidare l'astro del giorno, allorché<br />
con un gran balzo si tuffò nel lago, quasi, o per spavalderia o per imbarazzo, non vedesse l'ora di<br />
allontanarsi e di far dimenticare con attivo fervore la precedente scena solenne. Dall'acqua si levò uno<br />
spruzzo `<br />
che si richiuse sopra di lui; dopo alcuni attimi riapparvero la testa, le spalle e le braccia che si<br />
allontanarono ;<br />
rapidamente, visibili sopra lo specchio verdazzurro. Quando era uscito di casa, Knecht non aveva avuto<br />
alcuna intenzione di fare il bagno e di nuotare perché<br />
aveva troppo freddo e dopo il malessere notturno non<br />
si sentiva molto bene. Ora, al tepore del sole, eccitato<br />
da ciò che aveva visto, invitato amichevolmente dall'allievo, pensò che il rischio non era tanto grave.<br />
Soprattutto però temeva che quanto l'ora mattutina aveva<br />
avviato e promesso potesse svanire e andare perduto,<br />
se avesse abbandonato il giovane e l'avesse deluso rifiutando con la fredda ragionevolezza dell'adulto un<br />
saggio di energia. Lo sconsigliava, è vero, il senso di incertezza e di debolezza che gli aveva lasciato il<br />
rapido<br />
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