Hermann Hesse - Il Giuoco Delle Perle Di Vetro - Altrestorie.net
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durante gli interrogatori erano stati a capo della lista<br />
nessuno godeva il favore speciale o la raccomandazione d'un Magister o della direzione dell'Ordine,<br />
mentre sia due membri della direzione, sia Dubois avevano<br />
preso le parti di Knecht; c'era inoltre il voto importante del vecchio Maestro di Musica che in quei giorni<br />
- si sapeva con certezza - era stato visitato personalmente da alcuni Magistri.<br />
«Vedrai, Josef, che ti fanno Magister» esclamò ancora una volta. Ma Knecht gli pose una mano sulle<br />
labbra. Fin dal primo momento era rimasto sorpreso<br />
e non meno commosso di Fritz e l'ipotesi gli era parsa<br />
assolutamente impossibile, ma, mentre l'altro gli comunicava le opinioni che circolavano nel Villaggio<br />
dei<br />
Giocatori sulla situazione e sull'andamento del "conclave", incominciò a intuire che la supposizione<br />
dell'amico non era errata. Anzi, sentiva come un consenso<br />
dentro di sé, quasi l'impressione di averlo già saputo<br />
e atteso, come cosa giusta e naturale. Mise dunque una<br />
mano sulle labbra del compagno irrequieto, lo guardò<br />
con occhio estraneo e ammonitore come da un'improvvisa lontananza, e disse: «Non parlare tanto, Fritz,<br />
non voglio saperne di queste chiacchiere. Torna dai<br />
tuoi compagni».<br />
Tegularius, per quanto avesse ancora un monte di<br />
cose da dire, ammutolì davanti allo sguardo col quale<br />
lo fissava un uomo nuovo, ancora sconosciuto, e se<br />
ne andò pallido come un cencio. In seguito ebbe a<br />
raccontare che la strana calma e freddezza di Knecht<br />
in quel momento lo avevano colpito come un'offesa,<br />
come uno schiaffo, un tradimento della loro vecchia<br />
amicizia e confidenza, una quasi incomprensibile anticipazione della sua prossima carica di massimo<br />
superiore. Soltanto nell'atto di andarsene - e se n'era andato davvero come un cane bastonato - aveva<br />
compreso il senso di quello sguardo indimenticabile, lontano e regale, ma non per questo meno sofferente, e<br />
intuito come l'amico avesse accolto la sorte non con<br />
orgoglio ma in umiltà. Gli era venuto fatto di ricordare, disse, lo sguardo pensieroso di Knecht e il tono<br />
indulgente della sua voce quando poco prima si era<br />
informato di Bertram e del suo sacrificio; come se a<br />
sua volta fosse sul punto di sacrificarsi e sparire al<br />
pari di quell'Ombra, così il suo sguardo era stato orgoglioso e umile a un tempo, sublime e rassegnato,<br />
desolato e obbediente al destino: quasi monumento di tutti<br />
i passati Magistri della Castalia. "Torna fra i tuoi<br />
compagni" gli aveva detto. Dunque, già nell'istante in<br />
cui per la prima volta aveva avuto notizia della nuova<br />
carica, si era inquadrato e vedeva il mondc da quel<br />
nuovo centro, non era più un compagno, non lo sarebbe stato mai più.<br />
Knecht avrebbe potuto indovinare benissimo da sé<br />
o almeno considerare possibile, forse anche probabile,<br />
la sua nomina, l'ultima e più alta sua vocazione. Eppure anche questa volta ne rimase sorpreso, anzi<br />
spaventato. Poteva immaginarselo, pensò in seguito sorridendo dello zelante Tegularius, che pur non avendo<br />
da principio atteso quella nomina l'aveva però data<br />
per certa parecchi giorni prima della decisione e della<br />
comunicazione ufficiale. Non c'era infatti alcun ostacolo contro la nomina di Josef all'Autorità suprema,<br />
tranne forse l'età poco matura; la maggior parte dei<br />
suoi colleghi aveva ottenuto quella carica all'età di<br />
almeno quarantacinque o cinquant'anni, mentre Josef<br />
non ne aveva ancora compiuti quaranta. Si trattava<br />
d'una consuetudine, però, non di una legge.<br />
Mentre dunque Fritz sorprendeva l'amico col risultato delle sue osservazioni e dei suoi ragionamenti,<br />
osservazioni d'un esperto giocatore che conosceva fin<br />
nei minuti particolari la macchina complicata della<br />
piccola comunità di Waldzell, Knecht aveva compreso<br />
subito che l'altro aveva ragione, aveva intuito e accettato subito la sorte, ma per prima cosa aveva reagito<br />
alla notizia ammonendo l'amico e avvertendolo<br />
che "non voleva saperne di quelle chiacchiere". Ncn<br />
appena però questi, perplesso e quasi mortificato, uscl,<br />
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