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Hermann Hesse - Il Giuoco Delle Perle Di Vetro - Altrestorie.net

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ma era d'altro canto un cittadino molto mediocre e<br />

persino cattivo per carattere, per l'atteggiamento verso<br />

la gerarchia e verso la morale dell'Ordine. <strong>Il</strong> più grave<br />

dei suoi vizi era la tendenza a prendere alla leggera<br />

e a trascurare la meditazione che equivale appunto<br />

all'inquadramento dell'individuo e il cui culto coscienzioso avrebbe potuto benissimo guarirlo del suo<br />

male<br />

di nervi, perché così avveniva in casi singoli, quando<br />

dopo un periodo di cattivo comportamento e di agitazione o malinconia i superiori lo costringevano, sotto<br />

sorveglianza, a rigorosi esercizi di meditazione: un<br />

mezzo al quale dovette ricorrere anche Knecht, che<br />

pure era benevolo e disposto a risparmiarlo. Sì, Tegularius aveva un carattere capriccioso, caparbio, mal<br />

disposto a inquadrarsi seriamente, spesso vivo nella sua<br />

spiritualità e in certi momenti affascinante, quando<br />

cioè il suo spirito pessimista spumeggiava e nessuno<br />

poteva sottrarsi all'arditezza e alla magnificenza talvolta tetra delle sue trovate; ma in fondo era<br />

inguaribile perché non voleva affatto guarire, non teneva<br />

punto all'armonia e alla sistemazione, non amava altro<br />

che la sua libertà e la sua perpetua condizione di studente e preferiva essere per tutta la vita colui che<br />

soffriva, l'originale incalcolabile e caparbio, il matto<br />

geniale e nichilista, anziché incamminarsi per la via<br />

della subordinazione gerarchica e arrivare alla pace.<br />

Non sapeva che farsene della pace o della gerarchia e<br />

poco lo turbavano i biasimi e l'isolamento. Era dunque una cellula scomoda e indigesta di una comunità<br />

che ha per ideali l'armonia e l'ordine. Ma, pur essendo così, costituiva in mezzo a un piccolo mondo<br />

così limpido e ordinato un continuo fremito vitale,<br />

un rimprovero, un monito, un lievito di idee nuove,<br />

ardite, vietate e temerarie, una pecora testarda e irrispettosa in mezzo al gregge. E appunto con ciò,<br />

riteniamo, conquistò Knecht, nonostante tutto. i~ vero<br />

che in quell'amicizia ebbe sempre una parte anche la<br />

compassione, l'appello di chi è spesso triste e in pericolo a tutti i sentimenti cavallereschi dell'amico: ma<br />

ciò non sarebbe bastato a mantenere in vita il loro<br />

affetto, specialmente dopo l'assunzione di Knecht alla<br />

dignità di Magister, in mezzo a un turbine di lavoro,<br />

di doveri e di responsabilità. Noi siamo del parere<br />

che nella vita di Knecht Fritz sia stato non meno necessario e importante di Designori e del benedettino<br />

di Mariafels; e lo era, come quei due, perché rappresentava un fattore stimolante, una finestrella aperta su<br />

nuOvi panorami. In questo amico così singolare, Knecht<br />

intuì, e a poco a poco riconobbe con chiarezza, il rapresentante di un tipo che non esisteva se non in<br />

questo precursore, il tipo cioè del cittadino castalio<br />

che avrebbe potuto sorgere se la vita della Castalia<br />

non avesse saputo ringiovanire e rinvigorirsi con nuovi<br />

incontri e nuovi impulsi. Tegularius, come la maggior<br />

parte dei genii solitari, era un precursore. Viveva di<br />

fatto in una Castalia che ancora non esisteva ma poteva esistere domani, in una Castalia ancora chiusa<br />

rispetto al mondo, ma intimamente già degenere per<br />

l'invecchiare e l'allentarsi della morale meditativa dell'Ordine, in un mondo dove erano ancora possibili i<br />

più alti voli dello spirito e la più profonda devozione<br />

agli alti valori, ma la spiritualità evoluta e libera di<br />

spaziare non aveva più altra meta che il godimento delle proprie facoltà grandemente potenziate. Per<br />

Knecht,<br />

Tegularius era tanto la personificazione delle più alte<br />

qualità castalie quanto il sintomo premonitore del loro<br />

declino morale. L'esistenza di Fritz era un fatto prezioso, ma bisognava impedire che la Castalia si<br />

dissolvesse in un sogno popolato di soli Tegularii. <strong>Il</strong><br />

pericolo che ci si arrivasse era ancora lontano, ma<br />

c'era. Bastava che la Provincia, come Knecht la conosceva, alzasse un tantino le mura del suo<br />

aristocratico<br />

isolamento, bastava che si avverasse un decadimento<br />

della disciplina dell'Ordine, una flessione della morale<br />

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