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Rapporto annuale di monitoraggio della mobilità e del trasporto in ...

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modale e aumentare l’utilizzo <strong>del</strong> <strong>trasporto</strong> stesso, compensando <strong>in</strong> parte i tagli f<strong>in</strong>anziari<br />

governativi e scongiurando riduzioni <strong>del</strong> servizio che andassero oltre i necessari <strong>in</strong>terventi <strong>di</strong><br />

razionalizzazione. Al Patto hanno fatto seguito la Determ<strong>in</strong>azione per i servizi m<strong>in</strong>imi per il triennio<br />

2011-2013 <strong>del</strong> 31/1/2011 e <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e la L.R. 20/2011, con cui si sono apportate importanti mo<strong>di</strong>fiche e<br />

<strong>in</strong>tegrazioni alla L.R. 30/98, tra cui la nuova normativa riguardante le sanzioni a seguito<br />

<strong>del</strong>l’<strong>in</strong>troduzione <strong>del</strong> nuovo mo<strong>del</strong>lo tariffario “Mi Muovo” e l’adeguamento alle nuove norme<br />

riguardanti le procedure <strong>di</strong> affidamento dei servizi me<strong>di</strong>ante gare a evidenza pubblica.<br />

È <strong>in</strong>oltre cont<strong>in</strong>uato il processo evolutivo <strong><strong>del</strong>la</strong> governance <strong>del</strong> settore TPL, semplificando i<br />

processi decisionali, omogeneizzando la situazione dei vari bac<strong>in</strong>i e le attività dei soggetti gestori e<br />

<strong>in</strong><strong>di</strong>viduando mo<strong>del</strong>li evolutivi per il riassetto societario <strong>del</strong>le imprese <strong>di</strong> <strong>trasporto</strong> con un’apertura<br />

verso il mercato. Va perciò rimarcato che l’obiettivo <strong>di</strong> una maggiore efficienza e il miglioramento<br />

<strong>del</strong> livello <strong>di</strong> operatività economico-f<strong>in</strong>anziaria <strong>del</strong> TPL non può presc<strong>in</strong>dere da processi <strong>di</strong><br />

aggregazione che conducano a con<strong>di</strong>zioni <strong>in</strong>dustriali <strong>di</strong> maggiore robustezza, tramite<br />

razionalizzazioni <strong><strong>del</strong>la</strong> spesa, s<strong>in</strong>ergie nei processi produttivi, uso più razionale <strong>del</strong> personale e dei<br />

mezzi. Nel 2012 si è concretizzata un’importante fase <strong>di</strong> tale percorso, che vede ora operare <strong>in</strong><br />

regione soltanto quattro società <strong>di</strong> gestione pr<strong>in</strong>cipali: SETA, TEP, TPER e START.<br />

Il 2012 è stato caratterizzato dal completamento <strong>del</strong> processo, perfezionatosi all’<strong>in</strong>izio <strong>di</strong> febbraio,<br />

volto alla separazione <strong><strong>del</strong>la</strong> FER Srl <strong>in</strong> due società <strong>di</strong>st<strong>in</strong>te: l’una per la gestione <strong>del</strong>l’<strong>in</strong>frastruttura<br />

ferroviaria <strong>di</strong> proprietà regionale, l’altra per le attività <strong>del</strong> <strong>trasporto</strong> (quest’ultima si è fusa con ATC<br />

SpA per dare vita alla TPER SpA) dando attuazione a quanto previsto dalla legge regionale 30/98<br />

<strong>in</strong> coerenza con quanto stabilito, da tempo, dal quadro normativo comunitario e nazionale. Tale<br />

processo ha avuto <strong>in</strong>izio nel 2000 con l’aggregazione <strong>del</strong>le sette aziende ferroviarie che gestivano<br />

le l<strong>in</strong>ee <strong><strong>del</strong>la</strong> rete regionale al momento <strong>del</strong> trasferimento <strong>del</strong>le competenze dallo Stato alla<br />

Regione, confluite tutte <strong>in</strong> FER.<br />

Nel corso <strong>del</strong> processo <strong>di</strong> efficientamento, avviato già dal 2011, sono <strong>in</strong>tervenute normative<br />

nazionali che impattano sul settore, quali la Legge 135/2012, <strong>di</strong> conversione <strong>del</strong> D.L. 95/2012<br />

“Spen<strong>di</strong>ng review”, <strong>in</strong> particolare all’art. 16 bis, successivamente sostituito dall’art. 1 comma 301<br />

<strong><strong>del</strong>la</strong> Legge <strong>di</strong> Stabilità 2013, che prevede l’istituzione, a decorrere dall'anno 2013, <strong>del</strong> Fondo<br />

nazionale per il concorso f<strong>in</strong>anziario <strong>del</strong>lo Stato agli oneri <strong>del</strong> <strong>trasporto</strong> pubblico locale, anche<br />

ferroviario, alimentato da una compartecipazione al gettito derivante dalle accise sul gasolio per<br />

autotrazione e sulla benz<strong>in</strong>a: l'adozione da parte <strong>del</strong>le Regioni <strong>di</strong> un “Piano <strong>di</strong> riprogrammazione<br />

dei servizi <strong>di</strong> <strong>trasporto</strong> pubblico locale e <strong>di</strong> <strong>trasporto</strong> ferroviario regionale”, che rimoduli i servizi con<br />

un'offerta <strong>di</strong> più idonea, più efficiente ed economica e sostituisca le modalità <strong>di</strong> <strong>trasporto</strong> da<br />

ritenere <strong>di</strong>seconomiche con quelle più idonee, <strong>in</strong> relazione al mancato raggiungimento <strong>del</strong> rapporto<br />

tra ricavi da traffico e costi <strong>del</strong> servizi; il non completo accesso al restante 40% <strong>del</strong>le risorse <strong>del</strong><br />

Fondo se le Regioni non assicurano l’equilibrio economico <strong><strong>del</strong>la</strong> gestione e l’appropriatezza <strong><strong>del</strong>la</strong><br />

gestione stessa; la def<strong>in</strong>izione dei criteri e <strong>del</strong>le modalità con cui ripartire e trasferire alle Regioni a<br />

statuto or<strong>di</strong>nario le risorse <strong>del</strong> Fondo.<br />

Per quanto attiene il settore ferroviario, come già accennato per quello autofiloviario, il rilevante<br />

sforzo f<strong>in</strong>anziario compiuto dalla Regione per contenere i tagli governativi relativi al settore TPL,<br />

che hanno riguardato soprattutto i trasferimenti statali per i servizi ferroviari <strong>di</strong> competenza<br />

regionale sulla rete nazionale, ha consentito <strong>di</strong> contenere la riduzione <strong>di</strong> questi ultimi, limitati alle<br />

sole relazioni a più bassa frequentazione e comunque quasi sempre sostituiti da servizi “su<br />

gomma”, mantenendo sostanzialmente <strong>in</strong>variate le percorrenze complessive offerte. Dopo un<br />

decennio <strong>di</strong> governo regionale, segnato da cont<strong>in</strong>ui e progressivi <strong>in</strong>crementi dei servizi ferroviari<br />

(soprattutto nel triennio 2008-2010), nel 2011 si è imposta una contrazione: dai 18.700.000<br />

treni*km raggiunti nel 2010 - rispetto ai 14.300.000 ere<strong>di</strong>tati dallo Stato nel 2000 - a fronte <strong>di</strong> un<br />

corrispettivo (riconoscimenti <strong>in</strong>flattivi esclusi) <strong>di</strong> circa 117.800.000 euro, si è passati a circa<br />

18.200.000 treni*km, <strong>in</strong>tegrati da circa 650.000 bus*km, per un corrispettivo complessivo <strong>di</strong> circa<br />

114.500.000 euro. Nel 2012 la situazione si è sostanzialmente assestata su una programmazione<br />

<strong>di</strong> circa 18.200.00 treni*km, <strong>in</strong>tegrati da circa 1.200.000 bus*km sostitutivi, per un corrispettivo <strong>di</strong><br />

114.400.000 euro (a cui vanno aggiunti circa 2.400.000 euro per il riconoscimento <strong>del</strong>le <strong>di</strong>namiche<br />

<strong>in</strong>flattive).<br />

Era <strong>in</strong>evitabile aspettarsi nell’ultimo biennio un’attenuazione <strong><strong>del</strong>la</strong> crescita dei passeggeri, che ha<br />

comunque mantenuto livelli sostanzialmente all<strong>in</strong>eati a quelli già raggiunti nel 2010 (circa<br />

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