RIFLETTICI - Istituto Cintamani
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la debilitazione generale della razza umana sia o non sia da attribuirsi in parte al fatto che la<br />
sua aspirazione e il suo pensiero — costantemente diretti a una meta esterna e non (come<br />
avrebbe dovuto) al centro di vita e di amore entro ogni essere umano, le ha sottratto molta<br />
dell’energia che le occorre. Nonostante che per secoli si sia insegnato che il regno di Dio è<br />
all’interno, gli occidentali non l’hanno accettato né hanno agito in conformità, ma hanno<br />
invece cercato la realtà fuori, volgendo la loro attenzione alla Personalità di Colui che impartì<br />
loro una verità capitale. Egli non ha mai cercato o desiderato la loro devozione. Il prezzo di<br />
questa distorsione della verità è stato un corpo sempre più devitalizzato e l’incapacità, propria<br />
del mistico medio, di vivere in modo concreto, e tuttavia divino, sulla terra. (15 – 596/8).<br />
(8) D’altro canto la malattia è un processo di liberazione, nemico di ciò che è statico e<br />
cristallizzato. Ma non per questo la si deve accogliere di buon grado, né si deve incoraggiare<br />
la morte. Se così fosse, si giungerebbe a coltivare il morbo e a premiare il suicidio. Per buona<br />
sorte dell’umanità, tutta la vita è contro la malattia, e reagendo sul pensiero umano fomenta il<br />
terrore della morte. Il che è bene, poiché l’istinto di auto-conservazione e di preservare<br />
l’integrità della forma è principio vitale nella materia, e la tendenza a perpetuare la vita nella<br />
forma è una delle nostre massime facoltà, dono divino, che persisterà. Ma nel genere umano<br />
sarà sostituita, un giorno, dall’uso della morte quale cosciente processo di liberazione, per<br />
economia di forza e per dare all’anima uno strumento di manifestazione migliore. L’umanità<br />
però, in complesso, non è ancora pronta per tale libertà d’azione. I discepoli e gli aspiranti<br />
dovrebbero, comunque, iniziare lo studio di questi nuovi principi di esistenza. (17 – 14).<br />
(9) Cos’è la Malattia?<br />
1. L’infermità è disarmonia e carenza di allineamento e di controllo.<br />
a. È presente in tutti i regni di natura.<br />
b. Nei suoi effetti, è purificatrice.<br />
c. L’umanità ha terapie sue proprie, prodotte dalla mente dell’uomo.<br />
2. La malattia è un fatto naturale.<br />
a. L’antagonismo la rafforza.<br />
b. Non è conseguenza di errore di pensiero.<br />
3. La malattia è un processo di liberazione, e si oppone a ciò che è statico.<br />
4. Come ogni altro processo, è governata dalla legge di causa ed effetto.<br />
La guarigione è operata in tre modi:<br />
1. Con le svariate terapie elaborate dalle scuole mediche, chirurgiche e affini.<br />
2. Mediante la psicologia.<br />
3. Per intervento dell’anima.<br />
Inoltre, le cause principali della malattia sono di tre specie: psicologiche; ereditarie, per<br />
contatti sociali; karmiche. (17 – 32).<br />
(10) Il guaritore, d’altro canto conosce bene le forze e le energie interne, e un poco le cause<br />
esoteriche delle malattie, ma è deplorevolmente ignorante dell’organismo umano, e non<br />
comprende:<br />
Primo: che il male è talvolta la manifestazione di condizioni soggettive indesiderabili. Quando<br />
appaiono in superficie essi somatizzano, possono essere individuate, curate ed eliminate. È<br />
bene rammentare che tale processo di manifestazione ed eliminazione può anche arrecare la<br />
morte del corpo. Ma l’Anima procede. Una breve vita conta ben poco nel suo grande ciclo, e<br />
vale la pena sperimentare un intervallo di infermità (anche se arrechi la morte) che spazzi via<br />
gli stati emotivi e mentali patologici. Secondo: che il male è talora dovuto al ritirarsi<br />
dell’anima dalla sua dimora, ed è parte di quel processo. Noi lo chiamiamo morte, e può<br />
essere improvviso e istantaneo, o protrarsi a lungo, poiché l’anima può impiegare mesi e anni<br />
per lasciare lentamente la forma, che allora muore poco a poco. (17 – 41).<br />
(11) I bagni di mare — è bene notarlo — hanno effetto salubre sul corpo fisico. L’acqua<br />
marina, assorbita attraverso la pelle e talvolta dalla bocca, agisce come un potente profilattico.<br />
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