02.06.2013 Views

RIFLETTICI - Istituto Cintamani

RIFLETTICI - Istituto Cintamani

RIFLETTICI - Istituto Cintamani

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

verso “la porta di uscita” e si concentra nella regione che circonda quella porta, in attesa<br />

dell’impulso finale dell’anima che dirige il processo. … È evidente dunque che in questa fase<br />

il processo è duplice:<br />

a. Il corpo vitale si prepara a uscire.<br />

b. Il corpo fisico risponde alla dissoluzione.<br />

Ma è osservabile una terza attività: l’uomo cosciente ritrae la propria coscienza in modo<br />

graduale ma continuo nei veicoli astrale e mentale, apprestandosi ad astrarre completamente il<br />

corpo eterico al momento giusto. Si distacca sempre più dal piano fisico e si ritrae sempre più<br />

in sé stesso. Nel caso di un individuo progredito, questo processo è compiuto in modo<br />

cosciente e il suo interesse per la vita e la consapevolezza dei rapporti con gli altri vengono<br />

mantenuti mentre la sua presa sull'esistenza fisica si affievolisce. Quando si muore per<br />

vecchiaia, questo distacco è più facilmente percepibile che non nei casi di morte per malattia<br />

e, sovente, si può vedere l’anima, o l’uomo interiore vivente, allentare la presa sulla realtà<br />

fisica che è perciò illusoria.<br />

4. Segue una seconda pausa. In questo momento l’elementale fisico può ancora, a volte,<br />

riprendere la sua presa sul corpo eterico se l’anima lo vuole, perché la morte non rientra nei<br />

suoi piani interiori, oppure se l'elementale fisico è così forte da prolungare il processo di<br />

morte. Talvolta questa lotta della vita elementale può protrarsi per giorni e settimane. Ma<br />

quando la morte è inevitabile, questa seconda pausa sarà brevissima, anche di pochi secondi.<br />

L’elementale fisico ha perso la presa e il corpo eterico attende l’ultimo “strappo” dell’anima,<br />

che agisce sotto la Legge di Attrazione.<br />

5. Il corpo eterico emerge dal fisico denso gradualmente e dal punto di uscita prescelto.<br />

Quando l'emersione è completata il corpo vitale assume i vaghi contorni della forma che ha<br />

alimentato di energia e ciò avviene sotto l’azione della forma pensiero che l’uomo ha creato di<br />

se stesso nel corso degli anni. Tale forma pensiero esiste per ogni essere umano e dev’essere<br />

distrutta per completare la seconda fase di eliminazione. Ne riparleremo in seguito. Libero<br />

ormai dal carcere del corpo fisico, il corpo eterico non è ancora liberato dal suo influsso. Fra i<br />

due rimane un leggero rapporto, che trattiene l’uomo spirituale vicino al corpo abbandonato.<br />

Ecco perché il chiaroveggente afferma talora di vedere il corpo eterico librarsi sul letto di<br />

morte o sul feretro. Le energie integrate che chiamiamo corpo astrale e veicolo mentale<br />

compenetrano ancora il corpo eterico, e un punto di luce al centro dimostra la presenza<br />

dell’anima.<br />

6. Il corpo eterico gradualmente si disperde, mentre le energie di cui è composto si<br />

riorganizzano e si ritirano, lasciando solo la sostanza pranica identificata col veicolo eterico<br />

del pianeta. Come ho già detto, questa dispersione è molto agevolata dalla cremazione.<br />

Quando si tratta di un uomo poco evoluto, il corpo eterico può restare a lungo nei pressi della<br />

sua carcassa esterna in via di disintegrazione, perché l’attrazione dell’anima non è forte<br />

quanto quella della materia. Se invece è più progredito, e quindi distaccato nel pensiero dal<br />

piano fisico, la dissoluzione del corpo vitale può essere rapidissima. Una volta terminato, la<br />

restituzione è compiuta; l’uomo, almeno per qualche tempo, non reagisce più all’attrazione<br />

della materia fisica; permane nei suoi corpi sottili e si accinge al grande atto che ho indicato<br />

col nome di “Arte dell’Eliminazione”.<br />

Al termine di queste insufficienti considerazioni sulla morte dei due aspetti del corpo fisico,<br />

affiora un concetto: l’integrità dell’uomo interiore. Egli rimane se stesso. È intatto e indenne;<br />

è libero da tutto ciò che è proprio del piano fisico e risponde a soli tre fattori predisponenti:<br />

1. La qualità del suo assetto astrale o emotivo.<br />

2. Lo stato mentale nel quale vive abitualmente.<br />

3. La voce dell’anima, sovente non riconosciuta, ma talvolta ben nota e amata.<br />

L’individualità non è perduta; la stessa persona persiste sul pianeta, spogliata solo di ciò che<br />

era parte integrale dell’apparenza tangibile del nostro pianeta. Quell’entità amata o detestata,<br />

utile o onerosa al genere umano, che rese grandi servigi o visse e ne fu un membro inutile,<br />

rimane ancora attiva nel processo di esistenza mentale e qualitativo, e rimarrà per sempre<br />

quale parte individuale, qualificata dal tipo di raggio, quale parte del regno delle anime o<br />

quale iniziato di alto grado, secondo quanto gli compete per diritto. (17-472/8).<br />

54

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!