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RIFLETTICI - Istituto Cintamani

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(2) Mi chiederete a tal punto se ammetto l’uso dell’etere e del cloroformio nelle operazioni, o<br />

di droghe calmanti: in via di massima no, ma talvolta, e solo temporaneamente, certamente lo<br />

ammetto. Allorché il contatto con la propria anima è fermamente stabilito, e quando si è<br />

sviluppata la facoltà di uscire dal proprio corpo fisico e di rientrarvi a propria volontà, questi<br />

aiuti non sono più necessari. Possono intanto considerarsi come misure di emergenza, rese<br />

necessarie dal karma del mondo e dal punto di evoluzione raggiunto dalla specie umana.<br />

Naturalmente non includo fra i calmanti ammessi nei casi di emergenza, i narcotici e le<br />

droghe usate da persone squilibrate per provocare speciali stati patologici artificiali; ripeto che<br />

intendo parlare soltanto del giudizioso uso di palliativi del dolore fisico, sotto la saggia guida<br />

di un medico. (4 - 305).<br />

114<br />

MEDITAZIONE<br />

(1) Ben presto, dopo aver raggiunto ciò che di più elevato può offrire la natura inferiore,<br />

l’uomo comincia a meditare. I suoi tentativi sono dapprima disordinati, e spesso parecchie<br />

incarnazioni trascorrono nelle quali il Sé Superiore si limita a costringere l’uomo a pensare e a<br />

meditare seriamente solo in occorrenze rare e distanti nel tempo. Più di frequente si presenta<br />

l’occasione di ritrarsi interiormente, finché scorrono per l’uomo alcune vite dedicate alla<br />

meditazione ed aspirazione mistica, che culminano in una vita interamente devoluta a ciò...<br />

Alle spalle di ognuno di voi che lavorate in modo definito sotto uno dei Maestri, stanno due<br />

vite culminanti: la vita dell’apoteosi mondana e quella della più intensa meditazione lungo la<br />

direzione mistica o emotivo-intuitiva...<br />

Per tutti voi ora giunge la serie più importante di vite, cui furono solo mezzi preparatori i<br />

precedenti punti di culminazione. Nelle vite del prossimo futuro per coloro che sono sul<br />

Sentiero verrà il conseguimento finale, per strumentalità della prescritta meditazione occulta,<br />

basata sulla legge. Alcuni vi perverranno in questa vita o nella prossima; altri, fra non molte.<br />

(2 - 12).<br />

(2) I pericoli che minacciano chi studia la meditazione dipendono da molti fattori, e non sarà<br />

possibile fare altro che indicare con brevità alcune condizioni minacciose, mettere in guardia<br />

contro certe possibilità pericolose, e richiamare l’attenzione dell’allievo contro certi effetti<br />

che si raggiungono per indebita tensione, eccesso di zelo, e singolarità di proposito, che<br />

possono condurre ad uno sviluppo non equilibrato. La singolarità è una virtù, ma quando sia<br />

singolarità d’intento e di scopo, e non quella che sviluppa una sola via metodica con<br />

esclusione di ogni altra.<br />

I pericoli della meditazione sono in gran parte insiti nelle nostre stesse virtù, e qui sta gran<br />

parte della difficoltà. Essi sono in larga misura i pericoli di una elevata concezione mentale<br />

che precorre la capacità dei veicoli inferiori, specialmente di quello fisico denso. Aspirazione,<br />

concentrazione e determinazione sono virtù necessarie, ma se usate senza discriminazione e<br />

senza il senso del tempo nell’evoluzione, possono causare uno schianto del veicolo fisico che<br />

ritarderà ogni ulteriore progresso in una data esistenza. Ho chiarito la cosa? Tento di porre in<br />

risalto la necessità assoluta, per lo studioso d’occultismo, di considerare il virile buon senso<br />

come una delle sue qualità basilari, non disgiunto da un felice senso delle proporzioni che<br />

induce la debita cautela e l’approssimazione del metodo necessario al bisogno immediato.<br />

All’uomo, quindi, che intraprenda senza esitazione il processo della meditazione occulta, direi<br />

con la massima concisione:<br />

a. Conosci te stesso.<br />

b. Procedi adagio e con cautela.<br />

180

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