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RIFLETTICI - Istituto Cintamani

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una terminologia adeguata e di natura tale che il meccanismo del pensiero umano si dimostra<br />

incapace di registrarli. (18-203)<br />

(12) Se osserverete i vostri atteggiamenti e le vostre azioni presenti, scoprirete che essi sono<br />

centrati anzitutto (e potrei aggiungere, quasi necessariamente) su voi stessi, sui vostri<br />

riconoscimenti, sulla vostra comprensione della verità e sul vostro progresso sul Sentiero. Ma<br />

quando raggiungerete lo stato d’iniziato — l’interesse di sé declina fino a scomparire e come<br />

dice un Antico Detto, “soltanto Dio rimane”: nella coscienza resta solo ciò che è QUELLO, che<br />

è bellezza, bontà e verità; che non è forma ma qualità; ciò che sta dietro la forma e indica il<br />

destino, l’anima, il posto ed il livello. Riflettete su queste parole, perché vi dicono dove, col<br />

procedere dell’evoluzione, dovrete più tardi porre l’accento. (18-293)<br />

(13) Essere statico, aver raggiunto tutto quello che si può raggiungere ed essere in un<br />

completo ristagno sarebbe la morte totale e, fratelli miei, la morte non esiste. C’è soltanto un<br />

progresso di gloria in gloria, un avanzare da un punto all’altro sulla Via divina e da una<br />

rivelazione all’altra, verso quei punti e quelle rivelazioni che fanno parte forse dello Scopo di<br />

Dio stesso. Quali siano le mete sulla Via Superiore vi è per ora del tutto sconosciuto; quali<br />

qualità ed obiettivi divini possano venir rivelati al Maestro e al Cristo quando percorrono la<br />

via che Li conduce completamente fuori del piano fisico cosmico, non lo potete sapere o<br />

percepire, e se poteste farlo non ne comprendereste il significato. “L’occhio non ha veduto né<br />

l’orecchio ha udito” le cose che Dio rivelerà a coloro che percorrono la via che conduce al<br />

centro più intimo, a coloro che amano. Questo scritto antico può esser parafrasato come<br />

segue: è impossibile rendersi conto della meraviglia del futuro che il Logos Planetario<br />

dispiegherà dinanzi a quelli che hanno sviluppato il secondo aspetto divino, l’Amore, e che<br />

perciò sono Membri effettivi della Gerarchia, il centro in cui l’energia dell’Amore è ancorata.<br />

È interessante il constatare che lo sviluppo della natura dell’amore è ciò che apre la porta che<br />

conduce alla Via dell’Evoluzione Superiore e che non può esser aperta da nient’altro. Questa<br />

Via porta il Maestro fuori dal piano cosmico fisico al piano cosmico astrale o ad un livello di<br />

coscienza cosmica sul quale viene generato quell’impulso cosmico che chiamiamo Amore.<br />

Vi sarà ovvio che poiché questo Trattato non è scritto per istruire membri della Gerarchia, ma<br />

solo per aspiranti, discepoli e iniziati al di sotto della terza iniziazione, molto di quello che<br />

dirò sarà alquanto “schermato” o velato in simboli; molte cose che potrei dire (se esistessero<br />

le parole adatte) non saranno dette. Quelli che hanno occhi per vedere e orecchie per udire<br />

leggeranno fra le righe e interpreteranno correttamente i miei simboli, indicazioni e<br />

riferimenti. Per molti quello che dirò sarà altrettanto senza senso quanto lo è il Trattato del<br />

Fuoco Cosmico per il lettore medio, e quanto lo è l’intero tema dell’iniziazione per l’uomo<br />

ignorante e non sviluppato. Però molto dovrebbe essere di utilità pratica per il discepolo che si<br />

impegna, e in queste pagine conclusive desidero accendere il suo zelo, approfondire la sua<br />

comprensione, stimolare la sua capacità d’amare ed illuminare la sua mente. Questo è quanto<br />

cerco di fare. Da parte sua si avvicini a questo soggetto con profonda umiltà, con<br />

atteggiamento meditativo e riflessivo e rifiutandosi di materializzare i concetti presentati,<br />

com’è facilissimo fare. Si rifiuti di abbassare l’insegnamento al livello della sua coscienza<br />

fisica. Con queste parole ho dato un’indicazione fondamentale.<br />

Amore e luce sono i grandi rivelatori, e se lo studioso cerca veramente di comprendere e<br />

trarre profitto da ciò che cerco di insegnare, ami più profondamente tutti gli uomini e faccia in<br />

modo che la sua luce risplenda in un luogo oscuro, poiché “in quella luce vedrà Luce”. È la<br />

luce minore all’interno che rivela la luce maggiore; quando la luce dell’anima si fonde con la<br />

luce dell’uomo inferiore, quella luce fusa e mescolata consentirà all’aspirante di vedere la<br />

Porta che si apre sulla Via dell’Evoluzione Superiore. (18-328/9)<br />

(14) Quando (l’ uomo) diviene aspirante e fa i primi passi sul sentiero della maturità<br />

spirituale, comincia ad assumersi un ruolo decisivo, sostenendolo finché consegue la<br />

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