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RIFLETTICI - Istituto Cintamani

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psichici. È cosa da ricordare. (15-576/9).<br />

(2) L’arma principale usata attualmente dalle Forze del Male è il caos, il disgregamento, la<br />

mancanza di sicurezza stabile e la paura che ne consegue. … Il ritmo del pensiero<br />

internazionale deve essere completamente mutato, e ciò costituisce un compito lento e arduo;<br />

le personalità che in tutti i paesi sono responsabili del caos e dell’incertezza dovranno infine<br />

essere sostituite da coloro che possono lavorare in cooperazione col ritmo del settimo raggio,<br />

producendo così la bellezza ordinata. (13-668).<br />

32<br />

MORTE<br />

(1) Parlo della morte conoscendo l’argomento sia dal lato dell’esperienza del mondo esterno<br />

che da quello dell’espressione della vita interiore: la morte non esiste. Come sapete, vi è<br />

l’ingresso ad una vita più piena. C’è libertà dagli ostacoli del veicolo carnale. Il tanto temuto<br />

processo di distacco non esiste, salvo nei casi di morte violenta e improvvisa e, anche allora,<br />

di veramente sgradevole c’è soltanto un istantaneo e opprimente senso di pericolo e<br />

distruzione imminenti e una sensazione molto simile a una scossa elettrica. Null’altro. Per<br />

l’essere poco evoluto la morte è letteralmente sonno e oblio, poiché la mente non è<br />

sufficientemente sveglia per reagire e il serbatoio della memoria è ancora praticamente vuoto.<br />

Per il buon cittadino medio, con la morte il processo vitale continua nella sua coscienza e<br />

prosegue con gli interessi e le tendenze della sua vita. La sua coscienza e il suo senso di<br />

consapevolezza rimangono invariati. Egli non avverte una grande differenza, ci si prende cura<br />

di lui e spesso egli non si rende conto di avere attraversato l’episodio della morte.<br />

Per i malvagi e crudelmente egoisti, per i criminali e quei pochi che vivono unicamente per<br />

ciò che è materiale si determina la condizione che definiamo ‘legato alla terra’. I legami che<br />

hanno creato con la terra e la tendenza terrena di tutti i loro desideri li costringono a rimanere<br />

in prossimità della terra e della loro ultima residenza terrena. Essi, cercano disperatamente e<br />

con ogni mezzo possibile di ristabilire il contatto e rientrare. In qualche raro caso, un grande<br />

amore personale per coloro che sono stati lasciati o il fatto di non aver adempiuto un dovere<br />

riconosciuto e urgente trattiene anche esseri buoni e interiormente belli in una condizione<br />

quasi analoga. Per l’aspirante, la morte è l’accesso immediato ad una sfera di servizio e<br />

d’espressione alla quale è abituato e che riconosce subito come non nuova. Durante le ore di<br />

sonno egli ha sviluppato un campo di servizio attivo e di studio. Ora egli vi trascorre<br />

semplicemente tutte le ventiquattro ore (per usare il concetto di tempo terreno) invece delle<br />

consuete poche ore di sonno. (4-300/1).<br />

(2) La mente dell’uomo è così poco sviluppata che il timore dell’ignoto, il terrore di ciò che è<br />

inconsueto e l’attaccamento alla forma hanno creato una situazione in cui una delle<br />

circostanze più benefiche nel ciclo di vita di un Figlio dì Dio che s’incarna, è considerata<br />

come qualche cosa da evitare e rinviare il più a lungo possibile.<br />

La morte, se solo potessimo rendercene conto, è una delle nostre attività più praticate. Siamo<br />

morti molte volte e moriremo molte volte ancora. La morte riguarda essenzialmente la<br />

coscienza. In un dato momento siamo coscienti sul piano fisico e un momento dopo ci siamo<br />

ritirati su un altro piano dove siamo attivamente coscienti. La morte conserverà per noi il suo<br />

vecchio aspetto terrificante solo fintanto che la nostra coscienza s’identificherà con la forma.<br />

Non appena ci riconosceremo quali anime e scopriremo di essere in grado di focalizzare la<br />

nostra coscienza, o senso di consapevolezza, in qualsiasi forma o piano a volontà, o in<br />

qualunque direzione entro la forma di Dio, per noi la morte non esisterà più. … Gli uomini<br />

dimenticano tuttavia che ogni notte, durante le ore di sonno, noi moriamo al piano fisico e<br />

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