RIFLETTICI - Istituto Cintamani
RIFLETTICI - Istituto Cintamani
RIFLETTICI - Istituto Cintamani
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
85<br />
INCARNAZIONE: INTERVALLI TRA<br />
(1) Intervalli di vita, ossia i periodi in cui l’uomo spirituale è fuori dall’incarnazione e si è<br />
ritirato nella coscienza egoica. Per i meno evoluti questi periodi sono praticamente inesistenti;<br />
i cicli d’incarnazione si susseguono in modo estremamente rapido… Col procedere della<br />
evoluzione, i periodi di ritiro dall’incarnazione si prolungano sempre di più fino al momento<br />
in cui i periodi fuori dalla manifestazione fisica sono molto più lunghi di quelli trascorsi nella<br />
espressione esterna. (4 – 513).<br />
(2) Per lunghissime età gli uomini si sono serviti in modo errato di una funzione donata da<br />
Dio… hanno inoltre portato in incarnazione miriadi di esseri umani non ancora pronti ai quali<br />
occorrevano interludi più prolungati fra le nascite per assimilare le loro esperienze. Le anime<br />
poco evolute s’incarnano in rapida successione, ma a quelle più vecchie necessitano periodi<br />
più lunghi per cogliere i frutti della loro esperienza. Esse sono tuttavia esposte al potere<br />
d’attrazione magnetica esercitato da coloro che vivono sul piano fisico, e possono essere<br />
indotte ad incarnazioni premature. È un processo regolato da una legge, ma mentre chi è meno<br />
evoluto progredisce secondo la legge di gruppo, come gli animali, i più avanzati risentono<br />
l’attrazione delle unità umane, ed i più evoluti si incarnano seguendo la Legge del Servizio,<br />
per deliberata scelta delle Loro anime coscienti. (14 – 272).<br />
(3) Esempio di questi tentativi incauti e stolti di illustrare la teoria della rinascita sono i limiti<br />
di tempo assegnati alle anime tra due incarnazioni fisiche: questi dipenderebbero dall’età<br />
dell’anima stessa e dal suo livello evolutivo. Si afferma che quel soggiorno tanto più si<br />
prolunga quanto più l’anima è progredita. Ma è vero proprio l’opposto. Le anime più evolute<br />
o che rapidamente sviluppano le capacità intellettuali ritornano con frequenza maggiore,<br />
perché più sensibili agli obblighi, agli interessi, alle responsabilità già stabilite nel mondo<br />
fisico. (17 – 403).<br />
(4) L’uomo rinasce, ma non per impulso temporale. Ritorna nella carne per esigenze<br />
karmiche, attratto da ciò che, quale anima, ha posto in moto, perché sente l’esigenza di<br />
adempiere i doveri che ha assunto, perché è responsabile, perché certe sue precedenti<br />
infrazioni alla legge dei giusti rapporti umani glielo impongono. (17 – 404).<br />
(5) Quando la vita della personalità è stata piena e ricca, ma non ha raggiunto lo stadio in cui<br />
il sé personale può collaborare coscientemente con l’Ego, si passano dei periodi di nirvana<br />
della personalità la cui lunghezza dipende dall’interesse alla vita e dalla capacità dell’uomo di<br />
meditare sull’esperienza. Più avanti quando l’Ego domina la vita della personalità, l’interesse<br />
dell’uomo si eleva a livelli superiori ed il nirvana dell’anima diventa la sua meta.<br />
Il devachan non gli interessa. Perciò, di regola, coloro che sono sul Sentiero (sia quello della<br />
Prova che quello dell’Iniziazione) non vanno nel devachan, ma l’incarnazione immediata<br />
diventa la regola nel girare della ruota della vita; questa volta è prodotta dalla collaborazione<br />
cosciente del sé personale con il Sé divino o Ego. (3 – 737/8).<br />
86<br />
INDIFFERENZA<br />
(1) Cos’è l’indifferenza?... In realtà significa un atteggiamento neutrale verso tutto ciò che è il<br />
Non-sé; implica il ripudio di ogni somiglianza; indica il riconoscimento di una distinzione<br />
fondamentale; significa il rifiuto di identificarsi con qualsiasi cosa, salvo la realtà spirituale,<br />
nella misura in cui è percepita e conosciuta in ogni dato punto nel tempo e nello spazio. È<br />
cosa molto più potente e vitale di quanto di solito si intenda. È un ripudio attivo, senza<br />
concentrazione su ciò che viene rifiutato. (10 – 262).<br />
135