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RIFLETTICI - Istituto Cintamani

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essi trascurano alcune cose che sono spronati a fare nei momenti di meditazione e non dicono<br />

le parole che il loro mentore spirituale, il Sé, li esorta a pronunciare. È l’insieme di questi<br />

dettagli trascurati che determina i grandi insuccessi.<br />

Nella vita del discepolo non vi sono inezie; una parola non detta o un’azione non compiuta<br />

possono dimostrarsi i fattori che impediscono l’iniziazione.<br />

Vivere una vita che sia d’esempio agli altri. È proprio necessario che mi soffermi su questo<br />

requisito? Sembrerebbe di no eppure, questo è un altro punto sul quale gli uomini falliscono.<br />

Che cosa è, dopo tutto, il servizio di gruppo? Semplicemente una vita d’esempio. Il miglior<br />

esponente della Saggezza Eterna è colui che ogni giorno, nel luogo dove si trova, vive la vita<br />

del discepolo; egli non la vive nel luogo dove pensa che dovrebbe essere. Forse, la causa del<br />

maggior numero d’insuccessi fra gli aspiranti all’adeptato è la codardia. Gli uomini non<br />

agiscono bene come dovrebbero nel luogo dove si trovano, perché hanno sempre qualche<br />

ragione per credere che dovrebbero essere altrove. Quasi senza rendersene conto, gli uomini<br />

rifuggono dalle difficoltà, dalle condizioni disarmoniche, dai luoghi dove esistono problemi e<br />

dalle circostanze che richiedono un’azione d’alto livello e che sono proprio adatte a stimolare<br />

il meglio che c’è nell’uomo, purché egli rimanga al suo posto. Essi fuggono da se stessi e<br />

dagli altri, invece di vivere la vita, semplicemente.<br />

L’adepto non pronuncia mai alcuna parola che possa offendere, nuocere o ferire. Perciò ha<br />

dovuto imparare il significato del linguaggio in mezzo all’agitazione della vita. Egli non perde<br />

tempo a compatire se stesso o a giustificarsi, poiché sa che la Legge lo ha posto dove si trova<br />

e dove può meglio servire; ha inoltre imparato che le difficoltà sono sempre opera dell’uomo<br />

stesso e risultato del suo atteggiamento mentale. Se in lui nasce un impulso a giustificarsi, lo<br />

riconosce come una tentazione da evitare. Egli si rende conto che ogni parola pronunciata,<br />

ogni azione compiuta, ogni sguardo e ogni pensiero hanno un effetto sul gruppo. Non è quindi<br />

evidente il motivo per cui così pochi giungono al conseguimento e così tanti falliscono? (4-<br />

583/7).<br />

(11) Qualche parola d’incoraggiamento. … Solo quando il discepolo è disposto a rinunciare a<br />

tutto nel servizio ai Grandi Esseri e a nulla trattenere, si consegue la liberazione e il corpo del<br />

desiderio si tramuta in quello dell’intuizione superiore. È il servizio perfetto d’ogni giorno,<br />

senza alcun pensiero o calcolo per il futuro, che porta l’uomo nella posizione del Servitore<br />

perfetto. E posso suggerire che ogni preoccupazione e ogni ansietà si basa soprattutto sul<br />

movente egoistico? Temete ulteriori sofferenze, rifuggite da nuove tristi esperienze.<br />

Non così si raggiunge la meta, bensì seguendo il sentiero della rinuncia. Ciò comporta forse la<br />

rinuncia alla gioia, alla buona reputazione o agli amici, o a tutto ciò cui il cuore aderisce. Ho<br />

detto forse, non che è così. Cerco solamente di indicarvi che se quella è la via che dovete<br />

seguire per giungere alla vostra meta, allora per voi è la via perfetta. Tutto ciò che vi porta<br />

rapidamente alla Loro Presenza e ai Loro Piedi di Loto sia da voi desiderato e accolto<br />

ardentemente.<br />

Coltivate dunque giornalmente quel desiderio supremo che cerca solo l’approvazione della<br />

Guida e del Maestro interiore e la risposta egoica alla buona azione compiuta<br />

spassionatamente.<br />

Se dovete perdere cose terrene, sorridete, tutto finirà con una ricca ricompensa e con la<br />

restituzione di quanto è stato perduto. Se disprezzo e derisione sono la vostra sorte, sorridete<br />

ancora, poiché solo lo sguardo di approvazione che viene dal Maestro è quello da ricercare. Se<br />

vi assalgono le lingue menzognere, non temete, ma spingetevi avanti. La menzogna è cosa<br />

terrena e può essere trascurata, come troppo vile per essere raccolta. L’occhio singolo, il<br />

desiderio puro, il proposito consacrato e l’orecchio reso sordo a tutti i rumori della terra, a<br />

questi mira il discepolo. Non dico altro. Desidero solo che non dissipiate inutilmente energia<br />

in vane immaginazioni, in speculazioni febbrili e in aspettative inquiete. (2-43/4).<br />

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