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RIFLETTICI - Istituto Cintamani

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l’istruttore si ritrae in disparte ed osserva l’aspirante che attua il suo compito. Osservando,<br />

egli ne vede i momenti di crisi in cui le prove cui è sottoposto da un lato focalizzano e<br />

disperdono qualche male (se si può usare questo termine) non ancora eliminato, e dall’altro<br />

dimostrano al discepolo tanto la sua debolezza quanto la sua forza. Nelle grandi iniziazioni<br />

viene seguito il medesimo procedimento e la capacità di superare prove e stadi più<br />

impegnativi dipenderà da quella dimostrata nel superare le prove minori di ogni giorno. “Chi<br />

è fedele nelle piccole cose lo è anche nelle grandi”; è un’affermazione occulta che dovrebbe<br />

caratterizzare l’attività quotidiana del vero aspirante. Le “grandi cose” vengono superate<br />

perché considerate semplicemente una intensificazione delle consuete, e nessun iniziato ha<br />

mai superato la grande prova dell’iniziazione senza prima essersi abituato a superare quelle<br />

minori della vita di ogni giorno; le prove sono viste allora come un fatto normale, e quando si<br />

presentano vengono considerate come strutture usuali della sua vita. Tale atteggiamento<br />

mentale, una volta adottato, non permette più sorprese o sconfitte. (1-183/4).<br />

(5) Per il discepolo l’allineamento diretto con l’Ego attraverso i centri ed il cervello fisico è lo<br />

scopo della sua vita di meditazione e di disciplina. (3-1149).<br />

(6) Il discepolo è qualcuno che cerca d’imparare un nuovo ritmo, di entrare in un nuovo<br />

campo d’esperienza e di seguire le orme di quegli uomini più progrediti che hanno percorso<br />

prima di lui il sentiero che conduce dalle tenebre alla luce, dall’irreale al reale. Egli ha gustato<br />

i piaceri della vita nel mondo dell’illusione e ha riconosciuto la loro incapacità di soddisfarlo<br />

e trattenerlo. Ora egli è in uno stato di transizione tra il nuovo stato d’esistenza e quello del<br />

passato. Egli vibra tra la consapevolezza dell’anima e quella della forma. Egli “vede doppio”.<br />

(4-58/9).<br />

(7) Uno stato di cose analogo sussiste negli stadi finali del Sentiero della Prova e nei primi<br />

stadi del Sentiero del Discepolato. Il discepolo è consapevole di capacità e poteri, non ancora<br />

sotto il suo dominio intelligente. Ha lampi d’introspezione e di conoscenza, apparentemente<br />

inesplicabili e d’importanza non immediata. Viene in contatto con vibrazioni e fenomeni di<br />

altri regni, ma è inconsapevole del processo necessario per pervenirvi e incapace di ripetere o<br />

rievocare l’esperienza. (4-165).<br />

(8) Quando un uomo cammina nella luce della sua anima e la chiara luce del Sole fluisce<br />

attraverso di lui rivelando il Sentiero, al tempo stesso essa rivela anche il Piano.<br />

Simultaneamente egli si rende conto del fatto che il Piano è ancora ben lontano dalla<br />

consumazione.<br />

L’oscurità appare con maggiore evidenza; caos, miseria e insuccesso dei gruppi mondiali si<br />

rivelano; si nota la bruttura e la polvere delle forze in conflitto e tutto il dolore del mondo si<br />

abbatte sull’aspirante pieno di stupore, eppure illuminato. Potrà resistere a questa pressione?<br />

Potrà venire a conoscenza del dolore del mondo e gioire per sempre nella coscienza divina?<br />

Avrà la capacità di affrontare tutto ciò che la luce rivela e proseguire serenamente il suo<br />

cammino, nella certezza del trionfo finale del bene? Verrà sopraffatto dal male che appare in<br />

superficie, dimenticando il Cuore d’Amore che batte dietro ogni apparenza esterna? Questa<br />

situazione dovrebbe essere tenuta sempre presente dal discepolo, altrimenti verrà distrutto da<br />

ciò che ha scoperto. Con l’avvento della luce egli diviene però consapevole di una forma<br />

d’energia, nuova per lui. Impara a lavorare in un nuovo campo di opportunità. Il regno della<br />

mente gli si schiude ed egli scopre di saper distinguere fra natura emotiva e mentale. Scopre<br />

pure che la mente può assumere la posizione di comando e che le forze senzienti obbediscono<br />

alle energie mentali. Questa rivelazione è dovuta alla “luce della ragione”, luce sempre<br />

presente nell’uomo, ma che assume importanza e potenza solo quando sia scorta e<br />

riconosciuta fenomenicamente o intuitivamente. (4-355).<br />

(9) Il lavoro in cui siamo impegnati è estremamente pratico; è inoltre di proporzioni tali che<br />

occuperà tutta l’attenzione e tutto il tempo di un uomo, anche tutta la sua vita di pensiero e lo<br />

condurrà… . Il discepolato è una sintesi di duro lavoro, sviluppo intellettuale, aspirazione<br />

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