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RIFLETTICI - Istituto Cintamani

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un carattere separativo, sarà offerto come sacrificio volontario all’energia più grande, ed i suoi<br />

piccoli piani e le piccole idee verranno incorporati nei più grandi. Quindi non sarà più<br />

un’unità passiva spinta qua e là dall’energia del suo gruppo, ma diverrà una potente forza<br />

attiva e positiva, autoimmolata col riconoscimento intelligente del piano più grande.<br />

Diventerà conscio del fatto che nella natura vi sono delle forze viventi. Quando l’energia<br />

maggiore freme in lui, i suoi poteri latenti sono risvegliati. Vede e conosce le forze deviche, e<br />

di conseguenza può lavorare intelligentemente con esse. Alcune saranno dominate e<br />

manipolate, con altre collaborerà, e ad altre ancora obbedirà.<br />

È nella comprensione di questi fatti relativi alla sostanza devica, al potere del suono, alla<br />

legge di vibrazione e alla capacità di produrre forme secondo la legge, che si riconosce il vero<br />

mago. Anche qui si trova una delle distinzioni tra i maghi della Buona Legge e quelli del<br />

Sentiero della Mano sinistra. Un mago bianco sa dominare e manipolare la sostanza devica, e<br />

lo fa cooperando intelligentemente con i costruttori maggiori. Grazie alla purezza e alla<br />

santità della sua vita ed all’elevatezza della sua vibrazione, può venire in contatto con essi<br />

nell’uno o nell’altro dei loro gradi. Il mago dell’ombra domina e manipola la sostanza devica<br />

dei piani astrale e fisico e dei livelli inferiori del piano mentale con la forza della propria<br />

vibrazione e conoscenza, ma non collaborando con i costruttori dirigenti. Non può venire in<br />

contatto con essi perché è impuro per l’egoismo, e la sua vibrazione è troppo bassa; il suo<br />

potere è perciò limitato e distruttivo, seppure immenso entro certi limiti. (3 - 929/30).<br />

(3) L’uomo che impara a costruire coscientemente... prima di tutto deve mantenere l’idea<br />

sufficientemente a lungo perché possa essere registrata fedelmente dal cervello fisico.<br />

Frequentemente l’Ego “farà arrivare” al cervello qualche concetto, qualche particolare del<br />

piano, e tuttavia dovrà ripetere continuamente il processo per un periodo piuttosto lungo<br />

prima che la risposta fisica sia tale che l’Angelo solare possa essere sicuro che è ricevuta e<br />

registrata intelligentemente. È forse superfluo dire che l’intero processo è grandemente<br />

facilitato se l’“ombra”, ossia l’uomo, coltiva l’abitudine di ricordare quotidianamente e ad<br />

ogni ora il Sé superiore, e prima di ritirarsi per la notte si sforza di “mantenere il pensiero” di<br />

riportare, al momento del risveglio, tanto quanto possibile di ogni impressione egoica.<br />

Quando la reazione tra i due fattori, l’Ego ed il cervello fisico ricettivo, è stabilita,<br />

l’interazione è reciproca e i due sono intonati tra loro, ha inizio il secondo stadio. L’idea è<br />

concepita. (3 - 970).<br />

(4) Fino a quando l’attenzione del creatore di una forma-pensiero, grande o piccola, è volta ad<br />

essa, quel legame magnetico persiste, la forma-pensiero è vitalizzata ed il lavoro prosegue.<br />

Quando il lavoro è stato compiuto e la forma-pensiero è servita allo scopo, ogni creatore,<br />

coscientemente o inconsciamente, volge altrove l’attenzione e la sua forma-pensiero si<br />

disintegra. (3 - 974).<br />

(5) Gran parte dell’inefficienza dell’uomo comune è dovuta al fatto che i suoi interessi non<br />

sono centralizzati, ma molto dispersi, e la sua attenzione non è attirata da una cosa sola.<br />

Disperde l’energia e tenta di soddisfare ogni desiderio che insorge e di interessarsi ad ogni<br />

cosa che capiti a portata di mano. Perciò nessun suo pensiero assume una forma adatta, né è<br />

mai energizzato a dovere. Di conseguenza egli è circondato da una densa nube di formepensiero<br />

formate a metà che si disintegrano, e da nubi di materia parzialmente energizzata in<br />

via di dissoluzione. Questo produce occultamente una condizione simile alla decomposizione<br />

di una forma fisica, ed è ugualmente spiacevole e malsana. Ciò spiega in gran parte l’attuale<br />

condizione di malattia della famiglia umana. (3 - 975).<br />

(6) Un’altra ragione dell’inefficienza creativa è dovuta al fatto che le correnti emananti dalla<br />

maggioranza delle persone sono di un ordine così basso che le forme-pensiero non<br />

raggiungono mai il punto dell’azione indipendente. ( 3 - 976). Vedi anche: ”Forme-pensiero”.<br />

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