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RIFLETTICI - Istituto Cintamani

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(14) Si rendano essi conto che, quantunque un buon carattere, un alto livello etico-morale, una<br />

nobile condotta di vita e l’aspirazione spirituale, siano requisiti fondamentali, inalterati,<br />

tuttavia occorre qualche cosa di più perché sia concesso l’ingresso nell’Ashram del Maestro.<br />

Per ottenere di divenire un avamposto della Sua Coscienza, si richiede un disinteresse ed<br />

una dedizione a cui pochi sono preparati. L’essere attratti entro la Sua aurea in maniera che<br />

l’aura del discepolo formi parte integrale di quella del gruppo, presuppone una purezza che<br />

pochi possono coltivare. Per essere ascoltati dal Maestro e ottenere il diritto di venire in<br />

contatto con Lui, in qualsiasi momento, occorre così fine sensibilità e discriminazione, che<br />

pochi si sentirebbero il coraggio di acquistare, dato l’alto prezzo che ciò può costare. Pur<br />

tuttavia la porta è spalancata per tutti coloro che aspirano ad entrarvi e nessun’Anima sincera,<br />

giunta al possesso di tali requisiti richiesti, ne viene mai respinta.<br />

È indubitabile che oggi coloro i quali sono più progrediti nell’evoluzione, vengono<br />

sottoposti ad un’intensificazione di preparazione e di afflusso, allo scopo di affrettare la loro<br />

evoluzione, in modo che non si era mai verificato nella storia del mondo. Così grave è la crisi<br />

attuale e così grande il bisogno del mondo, che tutti coloro i quali sono in grado di mettersi in<br />

contatto col lato interiore della vita, di rispondere, sia pure in proporzione minima, alle<br />

vibrazioni dei discepoli più avanzati e dei Fratelli Maggiori dell’umanità, tutti coloro, infine,<br />

che riescono a captare gli alti ideali emanati dai livelli superiori, vengono ora addestrati ed<br />

istruiti con grande cura, intensità ed energia, affinché divengano, di tali ideali, adeguati<br />

interpreti e trasmettitori. (4 - 174).<br />

(15) All’aspirante viene detta la solita frase: “quando il discepolo è pronto il Maestro<br />

apparirà”. E l’aspirante comodamente attende, oppure fa dei tentativi per attrarre l’attenzione<br />

di qualche Maestro, avendo nella sua mente la convinzione di essere pronto come discepolo.<br />

Naturalmente di quando in quando cerca di spronare e di ravvivare la sua spiritualità,<br />

dedicandosi spasmodicamente al lavoro, alla disciplina e alla purificazione. Ma il costante e<br />

prolungato sforzo, con unità d’intento, da parte dell’aspirante, è veramente raro.<br />

È vero che al giusto momento il Maestro apparirà, ma il determinarsi del giusto momento è<br />

subordinato a condizioni che l’aspirante ha prodotto da se stesso. Quando il processo della<br />

purificazione è divenuto un’abitudine di vita, quando l’aspirante può a volontà concentrare la<br />

sua coscienza nella testa, quando la luce nella testa splende e s’irradia, quando i centri sono<br />

attivi, allora il Maestro apparirà. Intanto egli potrà avere una visione del Maestro, oppure<br />

potrà vedere una forma-pensiero di Lui, e potrà trarre molto beneficio, molta ispirazione<br />

anche dal contatto della realtà riflessa; ma ciò non è ancora il vero contatto col Maestro e non<br />

indica lo stadio del discepolo accettato. Solo per mezzo della luce dell’anima si può conoscere<br />

l’anima. Perciò cercate la luce della vostra anima e riconoscetela come vostra guida. Quando<br />

si sarà stabilito il contatto con l’anima, essa vi presenterà, per così dire, al Maestro. Con tutto<br />

il debito rispetto, posso aggiungere che il Maestro non è ansioso di fare la vostra conoscenza.<br />

Nel mondo delle anime, la vostra anima e la Sua anima sono collegate e conoscono l’unità<br />

essenziale, ma nel mondo degli affari umani e nel processo del grande lavoro, si dovrebbe<br />

tener presente che quando il Maestro prende ad occuparsi di un aspirante, per molto tempo<br />

questi rappresenta una passività e spesso un impedimento. Non di rado gli studenti tendono a<br />

sopravvalutarsi, anche quando negano di albergare una simile idea nella loro mente;<br />

soggettivamente ogni studente ama se stesso, e tacitamente si stupisce come i Grandi Esseri<br />

non gli diano alcun segno della loro vigile attenzione e cura. Non è necessario che i Grandi<br />

Esseri si curino di lui, fino a tanto che non possiede una conoscenza piena, acquisita da<br />

istruttori, da libri e dalle Sacre Scritture del mondo. Lo studente intanto deve adempiere<br />

all’immediato dovere di preparare il proprio meccanismo al servizio per il mondo, desistendo<br />

dal perdere tempo alla ricerca di un Maestro. Deve cercare piuttosto di acquisire la massima<br />

maestria, o padronanza del proprio lavoro nel luogo dove si trova attualmente, eliminando<br />

insuccessi e sconfitte. Nella vita di servizio e di lotta coraggiosa e persistente, egli potrà<br />

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