RIFLETTICI - Istituto Cintamani
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ealizzazione — successivamente e in una scala sempre più vasta — in propri simboli, sotto<br />
forma di un grande cerimoniale ritmico di rivelazione progressiva nel quale lui, come<br />
candidato, è il centro della scena gerarchica… Con questo non sto dicendo che gli<br />
insegnamenti dati in passato da vari gruppi occulti o nel mio libro L’Iniziazione Umana e<br />
Solare non siano corretti o non riferiscano accuratamente ciò che il candidato crede sia<br />
avvenuto. Quel che cerco di chiarire è che l’aspetto cerimoniale è dovuto alla capacità del<br />
discepolo di produrre delle forme-pensiero. (18 – 530/1).<br />
(15) In realtà il processo iniziatico è il risultato dell’attività di tre energie:<br />
1. L’energia generata dal discepolo che cerca di servire l’umanità.<br />
2. L’energia a disposizione del discepolo mentre riesce a costruire l’antahkarana.<br />
3. L’energia dell’Ashram gerarchico nel quale egli viene “assorbito” o integrato.<br />
Sono queste tre energie, ciascuna col proprio modo d’espressione e ciascuna producente i<br />
propri risultati specifici, che attuano o avviano il processo iniziatico; queste energie sono<br />
evocate dal discepolo stesso, e la loro forza crescente e la loro capacità rivelatrice dipendono<br />
in gran parte dalla determinazione, dal proposito e dalla volontà del discepolo, dalla sua<br />
costanza e dalla sua integrità spirituale. È con la comprensione della parola “processo”, che il<br />
discepolo scopre il vero significato dell’affermazione occulta secondo cui “prima che un<br />
uomo possa calcare il Sentiero egli deve diventare il Sentiero stesso”. Il discepolo scopre<br />
sempre di più cosa significhi diventare un agente creatore usando le facoltà creative della<br />
mente e conformandosi sempre più (mentre crea) al Piano del Creatore, il Signore del Mondo.<br />
(18 – 534/5).<br />
(16) Periodi di ricerca, periodi di sofferenza, periodi di distacco, periodi di rivelazione, che<br />
producono dei punti di fusione, dei punti di tensione e dei punti di proiezione dell’energia —<br />
questo è lo svolgersi del Sentiero dell’Iniziazione.<br />
In verità, iniziazione è il nome dato alla rivelazione o alla nuova visione che attira il discepolo<br />
sempre in avanti verso una luce maggiore; non è qualcosa che gli viene conferita, o data. È un<br />
processo di riconoscimento della luce e di utilizzazione della luce, al fine di entrare in una<br />
luce sempre più chiara. Il progresso da un’area debolmente illuminata della manifestazione<br />
divina ad una di gloria suprema è lo svolgersi del Sentiero dell’Evoluzione. (18 – 538).<br />
(17) È il riconoscimento delle varie “luci” sulla Via Illuminata, che denota l’esser pronti per<br />
l’iniziazione. L’iniziato entra nella luce in un senso peculiare; essa permea la sua natura in<br />
qualunque punto del tempo e dello spazio; lo rende capace di entrare in contatto con ciò che<br />
finora non era visto e di vederlo e, sulla base della nuova conoscenza acquisita, di dirigere<br />
ancora oltre i suoi passi.<br />
In questo momento non sto parlando in termini simbolici. Ogni iniziazione oscura la luce<br />
già acquisita ed usata, ed immerge l’iniziato in una luce superiore. Ogni iniziazione mette il<br />
discepolo in grado di percepire un’area di coscienza divina fino allora a lui sconosciuta, ma<br />
che diviene un normale campo d’esperienza e d’attività dopo che egli si è familiarizzato con<br />
essa e con i suoi fenomeni, le sue qualità vibratorie e le sue interrelazioni particolari. Così (se<br />
posso esprimerlo in questo modo) “i mondi delle forme viventi e delle vite senza forma<br />
diventano il proprio mondo. Nella sua percezione mentale entra di nuovo la dualità; perché<br />
ora egli è consapevole dell’area illuminata dalla quale proviene, o punto di tensione o<br />
d’iniziazione, mentre tramite il processo iniziatico egli scopre un’area nuova ed ancor più<br />
luminosa nella quale ora può entrare. Questo non implica l’abbandono del campo d’attività<br />
precedente nel quale ha lavorato e vissuto, significa semplicemente che ha di fronte nuovi<br />
campi di responsabilità e di opportunità; perché ora — grazie al proprio sforzo — è in grado<br />
di vedere maggiore luce, di camminare in una luce più grande, di dimostrare più<br />
adeguatamente di prima le sue capacità entro questa più ampia area di possibilità.<br />
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