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RIFLETTICI - Istituto Cintamani

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mentale. Ripeto che non c’è un cervello fisico per registrare questi contatti. La<br />

consapevolezza del contatto dipende dall’attività innata e dalla capacità di apprendere e<br />

valutare dell’uomo interiore. L’individuo manasico possiede un veicolo traslucido, la cui<br />

densità luminosa dipende dalla sua emancipazione dall’emozione e dal desiderio.<br />

Il processo di eliminazione è simile per natura in tutte e tre le categorie, variano solo le<br />

tecniche impiegate. Si può affermare per chiarezza che:<br />

1. L’uomo “kamico”, elimina il corpo astrale per logoramento e lo espelle tramite la<br />

corrispondenza astrale del centro del plesso solare. Il logorio è generato dal fatto che, a questo<br />

livello, tutti i desideri innati e le emozioni inerenti sono in relazione alla natura animale e al<br />

corpo fisico, che entrambi non esistono più.<br />

2. L’individuo kama-manasico usa due metodi. Ciò è logico, in quanto egli elimina prima<br />

di tutto il suo corpo astrale, poi il suo veicolo mentale.<br />

a. Elimina il corpo astrale col crescente desiderio di vita mentale. Gradatamente e<br />

costantemente si ritrae nel corpo mentale, mentre quello astrale esotericamente “si riduce” e<br />

infine scompare. Di norma questo processo è inconscio e dura assai a lungo. Se il soggetto è<br />

di levatura superiore alla media e prossimo a diventare manasico, il veicolo astrale scompare<br />

in modo dinamico e repentino ed egli è libero nell’involucro mentale. Ciò avviene in maniera<br />

cosciente e rapidamente.<br />

b. Distrugge il corpo mentale con un atto di volontà umana e anche perché l’anima<br />

comincia gradualmente a essere consapevole del proprio riflesso. L’uomo interiore è perciò<br />

attratto verso l’anima, anche se ancora debolmente. Questo processo è relativamente veloce e<br />

dipende dall’intensità dell’influsso manasico.<br />

3. L’uomo manasico, focalizzato nel suo corpo mentale, deve compiere due operazioni:<br />

a .Dissolvere ed espellere qualsiasi residuo astrale che offuschi la luce del corpo mentale<br />

traslucido. Il cosiddetto veicolo astrale a questo punto non esiste praticamente più come<br />

fattore espressivo. Ciò si compie richiamando luce maggiore dall’anima. A questo stadio è la<br />

luce dell’anima che dissolve la sostanza astrale, proprio come la luce dell’anima della<br />

collettività umana dissolverà un giorno il piano astrale.<br />

b. Distruggere il veicolo mentale, usando determinate Parole di Potere, comunicate al<br />

discepolo attraverso l’Ashram del suo Maestro. Esse esaltano assai il potere dell’anima ed<br />

espandono a tal punto la coscienza nel corpo mentale che questo s’infrange e non costituisce<br />

più una barriera per l’uomo interiore. Questi ora, libero figlio della mente, dimora<br />

nell’Ashram del suo Maestro e “non ne uscirà mai più”. (17-486/90).<br />

50<br />

ENERGIA E FORZA<br />

(1) Queste energie sono state sempre presenti, poiché il complesso dell’esistenza di tutti i<br />

regni della natura non è che energia manifestata, ma gli uomini non ne sono consapevoli.<br />

Non sono coscienti, per esempio, che quando soccombono all’irritazione e si trovano a darle<br />

sfogo con parole forti e pensieri collerici, stanno prendendo e usando dell’energia astrale.<br />

L’uso di quest’energia li introduce facilmente in un livello della vita astrale che non è loro<br />

adatto; l’uso continuo di quest’energia produce ciò che il Maestro Morya ha chiamato<br />

“abitudini di residenza che mettono in pericolo il residente”. È quando l’aspirante riconosce di<br />

essere egli stesso composto di unità d’energia — tenute in espressione coerente da un’energia<br />

ancora più forte, quella dell’integrazione — che comincia a operare coscientemente in un<br />

mondo di forze composto in modo analogo; allora inizia a usare l’energia di un certo tipo, in<br />

modo selettivo e fa uno dei passi iniziali per diventare un vero occultista.<br />

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