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RIFLETTICI - Istituto Cintamani

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solare, mentre quest’ultimo risponde alle energie emananti dalle dodici costellazioni<br />

zodiacali.<br />

2. La fine dell’era dei Pesci. Ciò significa semplicemente che le energie provenienti dai<br />

Pesci durante gli ultimi duemila anni ora vengono rapidamente sostituite dalle energie<br />

provenienti dall’Acquario. Queste determinano importanti cambiamenti nella vita del Logos<br />

planetario e ne influenzano potentemente il corpo di manifestazione per mezzo dei suoi tre<br />

centri principali: Shamballa, Gerarchia e Umanità.<br />

3. La crescente attività dominante del settimo raggio, dell’ordine o Magia Cerimoniale,<br />

come è talvolta erroneamente chiamato. Questo raggio viene ora in manifestazione ed è in<br />

stretta cooperazione con i due fattori precedenti. (18-550/1).<br />

(3) Senza tali momenti di crisi, la vita ristagna a un livello morto e (anche se utile) non offre<br />

occasione di sforzo estremo, col conseguente bisogno di ricorrere alle piene risorse<br />

dell’anima. (5-269)<br />

(4) Utilizzare le crisi è la caratteristica del discepolo, e ogni crisi affrontata e risolta in modo<br />

corretto fornisce (una volta che la difficoltà sia occultamente “calpestata”) il punto dal quale<br />

può essere ottenuta una visione ampia, può fluire nuova conoscenza e la luce che trasmuta<br />

può splendere dall’Angelo della Presenza e produrre così dei risultati.<br />

Ognuno di voi è passato attraverso un ciclo di vere difficoltà e di tensione. Questo è vero per<br />

tutti i discepoli. (6-13). Vedi anche (6-644).<br />

29<br />

CRITICA<br />

(1) Perché è considerato un requisito tanto essenziale? … Perché in uno scatto improvviso di<br />

pensiero critico, tutta la personalità può essere portata a una potente coordinazione, ma di tipo<br />

sbagliato e con effetti disastrosi. Perché la critica, essendo una facoltà della mente inferiore,<br />

può nuocere e ferire e nessun uomo può avanzare sul Sentiero finché può ferire e far soffrire<br />

coscientemente. Perché il lavoro di magia bianca e l’attuazione del proposito gerarchico<br />

incontrano ostacoli fondamentali nei rapporti esistenti fra i suoi collaboratori e i discepoli.<br />

Sotto la pressione della presente opportunità non c’è tempo per le critiche tra collaboratori.<br />

Rappresentano un reciproco impedimento e ostacolano il lavoro.<br />

… Esorto tutti coloro che leggono queste istruzioni a dimenticare le loro simpatie e antipatie,<br />

a trascurare gli ostacoli della personalità che inevitabilmente esistono in loro e in tutti coloro<br />

che operano sul piano fisico, ostacolati dalla personalità. Esorto tutti i collaboratori a ricordare<br />

che il momento dell’opportunità è giunto, ma che ha un termine. Questo tipo d’opportunità<br />

non durerà per sempre. La meschinità degli attriti umani, l’incapacità di comprendersi l’un<br />

l’altro, i piccoli difetti radicati nella personalità e che, dopo tutto, sono effimeri, le ambizioni<br />

e le illusioni devono tutte scomparire. Se i lavoratori mettessero in pratica il distacco, sapendo<br />

che la Legge opera e che i propositi di Dio devono giungere ad una conclusione finale, se<br />

imparassero a non criticare mai nel pensiero o con le parole, la salvezza del mondo<br />

procederebbe rapidamente e la nuova era d’amore e illuminazione verrebbe inaugurata. (4-<br />

560/1).<br />

(2) Uno dei più gravi errori in cui incorrono oggi i discepoli è di prestare eccessiva attenzione<br />

ai difetti, agli errori e alle attività degli altri discepoli, mentre trascurano il proprio<br />

adempimento della legge di amore, il loro dharma e il loro lavoro. … Un tempo il neofita era<br />

costretto a osservare un lungo periodo di silenzio. La parola non gli era concessa. Ciò per<br />

inculcargli di non pronunciare parole e idee scorrette, frutto di conoscenza incompleta. Oggi il<br />

neofita deve imparare la stessa lezione di badare al suo perfezionamento e al suo lavoro,<br />

mediante il silenzio interiore che lo avvolge, costringendolo ad attendere alle sue mansioni,<br />

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