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RIFLETTICI - Istituto Cintamani

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Perciò l’iniziazione è una continua fusione di luci in cui si entra progressivamente, che<br />

permette così all’iniziato di vedere sempre oltre, in modo più profondo e più inclusivo. (18 –<br />

539/40).<br />

(18) L’iniziazione è una crescita in esperienza, che consente il raggiungimento di un punto di<br />

tensione. Mantenendo quel punto di tensione, l’iniziato vede ciò che sta dinanzi. L’iniziazione<br />

permette una penetrazione progressiva nella mente del Logos creatore. Quest’ultima<br />

definizione è forse una delle più importanti ch’io abbia mai dato. Riflettete sulle mie parole…<br />

Poiché l’energia è la base di tutto il nostro mondo manifestato, un’iniziazione è una<br />

condizione di coscienza in cui il discepolo pienamente preparato utilizza le energie disponibili<br />

(al momento dell’iniziazione) per produrre entro la coscienza cambiamenti importanti e<br />

rivelatori. Ogni iniziazione mette l’iniziato in una posizione in cui domina certe energie<br />

connesse e lo mette in grado di divenire un manipolatore sempre più esperto di quelle energie;<br />

ogni iniziazione gli permette di comprendere l’energia connessa e il suo campo di attività;<br />

ogni iniziazione gli rivela la qualità e il tipo di stimolo da evocare quando è messo in contatto<br />

con una particolare energia di raggio; ogni iniziazione stabilisce un rapporto tra l’iniziato e<br />

l’energia di raggio implicata, cosicché qualunque sia il raggio dell’anima o il raggio della<br />

personalità egli potrà lavorare gradualmente con la qualità e l’aspetto creativo di tutti i raggi,<br />

pur conservando sempre maggiore facilità nell’operare con il raggio della sua anima, e più<br />

tardi con il raggio della Monade — uno dei tre Raggi maggiori d’Aspetto. (18 – 557/8).<br />

(19) Molti che leggono queste istruzioni e che studiano i libri che ho scritto sono in procinto<br />

di prepararsi per l’una o per l’altra delle iniziazioni e pertanto l’intero tema dovrebbe avere un<br />

interesse preponderante per voi. Dovreste decidere (almeno tentare di farlo) qual è<br />

l’iniziazione che vi sta davanti e poi scoprire tutto quanto potete su di essa e sui suoi requisiti<br />

essenziali cercando di applicare praticamente le informazioni date, sia che quel che vi do sia<br />

vero o no; se è vero, è vitale per il vostro progresso futuro e dovreste mirare a conseguire un<br />

certo grado di vera comprensione. (18 – 669).<br />

(20) L’iniziazione non è quello strano miscuglio di soddisfazione personale per il risultato<br />

conseguito, di cerimoniale e di riconoscimento gerarchico, quale è raffigurato dai principali<br />

gruppi occulti. È invece un processo di lavoro estremamente duro, durante il quale l’iniziato<br />

diventa ciò che è. Questo può comportare un riconoscimento gerarchico, ma non nella forma<br />

descritta usualmente. L’iniziato si trova in compagnia di quelli che l’hanno preceduto e non<br />

ne è respinto, ma visto e notato e messo al lavoro.<br />

È anche una serie graduale di liberazioni che hanno per risultato il conseguimento di<br />

un’accresciuta libertà da ciò che è situato nel passato della sua esperienza; questo porta con sé<br />

il permesso (ingiunto o dato dall’anima) di procedere oltre sulla Via. Queste libertà sono il<br />

risultato del Distacco, dell’Assenza di passione e della Discriminazione. Nello stesso tempo la<br />

Disciplina impone e rende possibile il duro lavoro richiesto per passare di grado. Tutte e<br />

quattro queste tecniche (perché è questo ciò che esse sono) sono precedute da una serie di<br />

disillusioni che, quando sono comprese, non lasciano all’aspirante altra scelta che quella di<br />

andare avanti in una luce maggiore.<br />

Vorrei che voi studiaste l’iniziazione dal punto di vista della liberazione, osservandola come<br />

un processo di libertà faticosamente conseguite. Questo aspetto fondamentale dell’iniziazione<br />

— quando l’iniziato se n’è reso conto — lega fermamente la sua esperienza a quella<br />

dell’intera umanità, la cui lotta fondamentale è il conseguimento di quella libertà “per mezzo<br />

della quale l’anima e i suoi poteri possono svilupparsi e tutti gli uomini essere liberi grazie<br />

alla libertà conseguita individualmente” (18 – 685).<br />

(21) L’iniziato, nel suo piccolo, analogamente deve imparare ad operare dietro le quinte,<br />

ignorato, non riconosciuto e non acclamato; egli deve sacrificare la sua identità nell’identità<br />

dell’Ashram e dei suoi lavoratori e, più tardi, nell’identità dei suoi discepoli che operano<br />

all’esterno, nel mondo della vita quotidiana. Egli istituisce le attività necessarie ed apporta i<br />

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