RIFLETTICI - Istituto Cintamani
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che ostacolano e limitano il vostro servizio, l’insonnia che viene dalla pressione del mondo o<br />
da un programma di vita mal regolato, e il nervosismo e la tensione che oggi sono il destino<br />
comune; ci vuole coraggio per affrontare la vita in favore degli altri e per cancellare i propri<br />
desideri nell’emergenza e nel bisogno. (6-42).<br />
26<br />
CREMAZIONE<br />
(1) Ho affermato che le tare ereditarie dell’umanità sono commiste al suolo, il che è dovuto in<br />
gran parte alla sepoltura di milioni e milioni di cadaveri, per millenni. Se si ricorrerà con<br />
frequenza maggiore alla cremazione, questo stato di cose migliorerà. Per gradi, molto<br />
lentamente, le tare finiranno per scomparire. È pertanto auspicabile diffondere quanto più<br />
possibile questo metodo di disporre il veicolo fisico abbandonato dall’anima quando si<br />
disincarna. Quando il suolo sarà meno infetto e nell’uomo si stabilirà il contatto con l’anima,<br />
si può sperare che diminuisca il numero di coloro che soccomberanno a queste tare ereditarie.<br />
(17-61/2).<br />
(2) La pratica di cremare le forme abbandonate dalla vita che le abitava è assai benefica;<br />
quando sarà diffusa e generale, le malattie scemeranno nettamente, a vantaggio della<br />
longevità e della vitalità accresciute. (17-249).<br />
(3) Fra non molto l’inumazione sarà bandita e la cremazione prescritta per legge, e sarà una<br />
vera e propria misura igienica e sanitaria. Quei luoghi insalubri, psichicamente sporchi, che<br />
sono i cimiteri spariranno, così come ora svanisce il culto degli antenati, sia in Oriente che in<br />
Occidente, dove si venera in modo altrettanto puerile il lignaggio ereditario.<br />
Il fuoco dissolve ogni forma e, quanto più rapidamente si distrugge il veicolo fisico, tanto<br />
più velocemente esso lascia la presa che ha sull’anima in atto di ritrarsi. In molti testi teosofici<br />
si sono scritte inesattezze circa il tempo che intercorre fra le successive distruzioni dei corpi<br />
sottili. Si può comunque affermare che quando la vera morte sia scientificamente accertata<br />
(dal medico a ciò preposto) e il corpo fisico non ospiti più alcuna scintilla di vita, si può<br />
procedere alla cremazione.<br />
La morte certa o totale avviene quando il filo della vita e quello della coscienza si siano<br />
completamente ritirati dal cuore e dalla testa. Nel processo hanno spazio il rispetto e un<br />
atteggiamento senza fretta; ai parenti occorrono alcune ore per adattarsi all’imminente<br />
scomparsa della forma esterna e amata del defunto; inoltre sono indispensabili le operazioni di<br />
stato civile. L'elemento tempo riguarda soprattutto i rimasti, i viventi, e non il morto.<br />
Affermare che il corpo eterico non deve essere dato alle fiamme troppo presto, nella credenza<br />
che sia bene lasciarlo vagare per parecchi giorni è cosa assolutamente sprovvista di<br />
fondamento. Non esiste una necessità eterica per indugiare. Quando l’uomo interiore si ritrae<br />
dal suo veicolo fisico, abbandona simultaneamente anche il corpo eterico. È vero invece che il<br />
veicolo eterico può aggirarsi a lungo nel “campo di emanazione”, quando si ricorre alla<br />
sepoltura, e molte volte persiste fino alla completa disintegrazione del corpo denso. La pratica<br />
egiziana di mummificare e l’imbalsamazione usata in Occidente, rimandano anche per secoli<br />
il dissolversi del corpo eterico. Ciò avviene in modo particolare quando la mummia o<br />
l’imbalsamato era di carattere malvagio durante la vita; in tal caso il corpo eterico che si libra<br />
è spesso “posseduto” da entità o forze malvagie. Questo spiega gli attacchi e i disastri che<br />
sovente perseguitavano gli scopritori di tombe antiche, che ne traevano le mummie<br />
riportandole alla luce. Quando si ricorre alla cremazione non soltanto il corpo fisico viene<br />
immediatamente distrutto e restituito alla fonte della sostanza, ma anche il corpo vitale si<br />
dissolve con rapidità e le fiamme trascinano le sue forze alla riserva universale delle energie<br />
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