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RIFLETTICI - Istituto Cintamani

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6. Errata espressione. È la difficoltà di anime molto evolute che, in contatto col mondo<br />

dell’intuizione… Il contatto con l’idea esiste, ma la si riveste di sostanza mentale in modo<br />

errato ed il decorso verso la materializzazione comincia male… La causa è carenza di<br />

preparazione esoterica all’attività creativa. Il rimedio è l’applicazione dei metodi di quinto<br />

raggio, i metodi del piano mentale.<br />

7. Errata applicazione. Quanto sovente il discepolo cade in questa forma di illusione! Egli<br />

percepisce un’idea con intuito e intelligenza (notate la distinzione), ma la applica male. (10 –<br />

57/64).<br />

(5) Così i pensieri agiscono, ed il problema delle idee sarà sempre meglio compreso, finché un<br />

giorno forse gli intuitivi e i pensatori sapranno operare direttamente nel mondo dei concetti e<br />

concretizzare (a beneficio dell’umanità) le idee tipo su cui costruire. Ciò dicendo mi rendo<br />

conto che mi si potrà accusare di far del romanzo e di dire cose impossibili, ma il tempo<br />

dimostrerà la verità di ciò che predico. (12 – 115). Vedere anche: (6 – 280/1).<br />

79<br />

IDENTITÀ<br />

(1) Di una cosa sola possiamo essere certi, ed è che l’identità permane sempre… Ognuno di<br />

noi, nel corso dell’evoluzione, fa parte di uno degli Uomini Celesti i Quali formano i sette<br />

centri di quel più grande Uomo Celeste che è il Logos. Tuttavia, pur essendo immersi e<br />

compresi nel tutto, non perdiamo la nostra identità, ma restiamo sempre delle unità di<br />

coscienza separate, sebbene siamo uno con tutto ciò che vive ed esiste. In modo analogo il<br />

nostro Logos non perde la sua identità pur facendo parte della coscienza del Logos di Sirio. A<br />

sua volta il Logos di Sirio è uno dei sette grandi Uomini Celesti che sono i centri del corpo di<br />

COLUI DEL QUALE NULLA SI PUÒ DIRE.<br />

80<br />

ILLUMINAZIONE<br />

(1) A proposito dell’Illuminazione, non si tratta della luce nella testa, fatto secondario e<br />

fenomenico che molti veri intuitivi ignorano completamente. La luce che intendo è quella che<br />

illumina la Via. È la “luce dell’intelletto” che in realtà illumina la mente e può riflettersi<br />

nell’apparato mentale tenuto “stabile nella luce”. (10 – 3).<br />

(2) L’illuminazione rivela per prima cosa l’esistenza dell’annebbiamento; è la causa degli<br />

sfibranti conflitti ben noti agli aspiranti, poi gradatamente inonda la vita in misura tale che le<br />

nebbie finiscono per dileguarsi totalmente. Si vedono allora le cose come sono in realtà:<br />

parvenze esteriori che celano il buono, il bello e il vero. Gli opposti vengono risolti e la<br />

consapevolezza è sostituita dalla realizzazione dell’Essere, per la quale non esistono termini<br />

adeguati. Il metodo della LUCE diventa allora una condizione permanente. (10 – 241).<br />

(3) Attualmente la maggior parte degli studenti avanzati non percepisce altro che lampi<br />

occasionali di illuminazione, ma in seguito potrà essere percepita una irradiazione costante. (2<br />

– 111).<br />

(4) Con la diligenza, l’applicazione, l’elevata condotta e la lunga e paziente pratica delle<br />

regole formulate viene il momento in cui lo studente è conscio, improvvisamente e proprio nel<br />

cervello fisico, di certi eventi inattesi, un’illuminazione o un modo di vedere prima<br />

sconosciuto.<br />

È qualcosa di tanto reale eppure momentaneamente così sorprendente che nessuna successiva<br />

prova apparentemente contraria potrà privarlo della conoscenza di aver visto, aver avuto un<br />

contatto e sentito. (2 – 288).<br />

128

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