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RIFLETTICI - Istituto Cintamani

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dalle scuole che si professano esoteriche. (14-183).<br />

(40) In Occidente, a un uomo spetta per legge una sola moglie, ma per la promiscuità e le<br />

cosiddette avventure “romantiche”, può in realtà disporne di tante quante un capo tribù<br />

africano, e le donne oggi non sono migliori. (14-274).<br />

(41) L’uomo sta fra cielo e terra, i piedi affondati nel fango della vita materiale e la testa fra le<br />

nuvole. Per lo più i suoi occhi sono chiusi e non vede la bellezza della visione celeste, o se<br />

sono aperti, li tiene rivolti al fango e alla melma che gli coprono i piedi. Ma quando per brevi<br />

istanti alza lo sguardo e vede il mondo della realtà e dei valori spirituali, inizia la vita<br />

lacerante e confusa dell’aspirante. (14-312).<br />

(42) Uno dei compiti più difficili cui oggi devono far fronte i Maestri è di dimostrare<br />

all’uomo che i vecchi valori riconosciuti e il mondo fenomenico tangibile (emotivo e fisico)<br />

devono essere relegati in secondo piano nella coscienza umana al loro giusto posto, e che le<br />

realtà intangibili e il mondo delle idee e delle cause devono costituire per lui, nel futuro<br />

immediato, il centro principale della sua attenzione. Quando l’uomo avrà compreso questo e<br />

vivrà secondo tale conoscenza, l’illusione che ora annebbia il mondo scomparirà. (14-341).<br />

(43) L’importanza degli avvenimenti muta secondo il punto da cui si osserva, e ciò che (dal<br />

lato dello sviluppo di coscienza di questo pianeta) può sembrare un elemento di estrema<br />

importanza e di valore determinante, visto dal lato universale può essere un evento<br />

insignificante. Le proprie vicende sembrano a ciascuno molto importanti, ma per l’umanità<br />

nel suo complesso contano ben poco. Tutto dipende da quale unità occupi il centro della scena<br />

nel dramma della vita e attorno a quale fattore centrale gli eventi, banali o importanti che<br />

siano, proseguono nei loro cicli. (14-395).<br />

(44) Ma un mistero è tale fintanto che perdurano ignoranza e incredulità. Non esistono misteri<br />

quando vi è conoscenza e fede. (15-280).<br />

(45) Il potere usato per egoismo esaurisce chi lo esercita ed evoca il dispiegarsi di un potere<br />

antagonista; egli ne è quindi distrutto, perché ha distrutto. (15-353).<br />

(46) Ogni passo secondo l’evoluzione, e perciò verso la meta spirituale, si paga sempre con la<br />

rinuncia a ciò che fino a quel momento è più caro. (15-582).<br />

(47) Gli uomini per natura sono gentili, quando non hanno la mente distorta e la visione<br />

annebbiata dalla falsità degli interessi egoistici, dalla propaganda politica e da pregiudizi<br />

religiosi o di razza. (15-655).<br />

(48) Morte e malattia sono condizioni inerenti alla sostanza; finché l’uomo si identifica con la<br />

forma è soggetto alla Legge della Dissoluzione, che è una legge fondamentale della natura e<br />

governa la vita delle forme di ogni regno naturale. Quando il discepolo o l’iniziato si<br />

identifica con l’anima e ha costruito l’antahkarana usando il principio vita, egli trascende<br />

quella legge naturale dell’universo e usa o elimina il corpo a volontà, per comando della<br />

volontà spirituale o per le necessità della Gerarchia o i propositi di Shamballa. (17-501).<br />

(49) La liberazione dalla triplice forma, dall'uomo spirituale sempre considerata il massimo<br />

bene, purché avvenga secondo la legge, come risultato del suo destino spirituale e delle<br />

decisioni karmiche; non come atto arbitrario o per evadere dalla vita e dalle sue conseguenze<br />

sul piano fisico o per autoimposizione. (17-661).<br />

(50) L’abitudine alla bontà o giusta reazione, e alla comprensione istintiva contraddistingue<br />

l’iniziato esperto. Non ha bisogno di ricordare regole, teorie, piani o attività. Esse fanno parte<br />

della sua natura, così come l’istinto di conservazione è insito nella natura di un essere umano<br />

normale. Riflettete su questo e cercate di costruire le giuste abitudini spirituali. In questo<br />

modo il Maestro non spreca tempo elaborando piani dell’anima o piani personali. Egli ha<br />

l’abitudine, fondata sulla memoria divina istintiva, dell’attività giusta, della comprensione<br />

giusta e del proposito giusto. Non ha bisogno di ricordare. (18-66).<br />

(51) Ma si può togliere la vita? Penso di no. La vita È. Nulla in cielo o in terra può toccarla o<br />

influenzarla. Questo è un punto sovente dimenticato. La vita non può essere tolta, in senso<br />

spirituale. …Impara anche che la vita è invincibile, che non può essere tolta o distrutta, ma<br />

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