RIFLETTICI - Istituto Cintamani
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“Ciò che è un mistero non lo sarà più e ciò che è stato velato sarà ora rivelato; quello che è<br />
stato ritirato riemergerà alla luce e tutti gli uomini lo vedranno e insieme se ne rallegreranno.<br />
Questo momento verrà quando la desolazione avrà compiuto il suo lavoro benefico, quando<br />
tutte le cose saranno state distrutte e quando gli uomini avranno cercato, mediante la<br />
sofferenza, di essere impressionati da quello che hanno scartato nel vano inseguire quanto era<br />
a portata di mano e facile da raggiungere. Ciò, una volta posseduto, si dimostrò agente di<br />
morte — tuttavia gli uomini cercavano la vita, non la morte”.<br />
Così si esprime il Vecchio Commentario riferendosi al ciclo attuale che l’umanità sta<br />
attraversando. (18-330/2) & (8-122/5) .<br />
(2) I Misteri vengono rivelati, non con il ricevere le informazioni su di essi e i loro processi,<br />
ma per azione di certi processi attuati nel corpo eterico del discepolo; questi lo mettono in<br />
grado di conoscere quello che è nascosto; lo mettono in possesso di un meccanismo di<br />
rivelazione e gli fanno prender coscienza che esistono in se stesso certi poteri o energie<br />
irradianti e magnetiche, che costituiscono dei canali di attività e dei metodi con i quali egli<br />
può acquisire ciò che è privilegio dell’iniziato possedere e usare. (18-337).<br />
(3) Gli unici veri misteri sono quei punti di rivelazione per i quali il meccanismo risulta<br />
inadeguato. (6-511).<br />
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ANTAHKARANA<br />
(1) Nella nuova era l’educazione dovrà anche occuparsi di collegare i tre aspetti della natura<br />
mentale: l’anima con la mente inferiore, unificando così anima e personalità; la mente<br />
inferiore e l’anima con la mente superiore. La razza umana è ormai pronta a farlo e per la<br />
prima volta nella storia l’opera di collegamento può procedere in scala relativamente grande.<br />
Non è il caso che mi dilunghi su questo argomento, poiché concerne nozioni tecniche della<br />
Saggezza Eterna di cui molto vi ho detto in altri libri. (12-5).<br />
(2) L’educazione è quindi la Scienza dell’Antahkarana. Questa scienza e questo termine<br />
esprimono in senso esoterico la verità di questa indispensabile “costruzione di ponti”.<br />
L’Antahkarana è il ponte che l’uomo getta – per mezzo della meditazione, della comprensione<br />
e dell’opera magica creativa dell’anima – fra i tre aspetti della sua natura mentale. Perciò gli<br />
scopi principali della futura educazione saranno:<br />
1. Allineare mente e cervello mediante la corretta comprensione della costituzione interiore<br />
dell’uomo, in modo particolare del corpo eterico e dei centri di forza.<br />
2. Costruire un ponte tra cervello, mente e anima, dando origine ad una personalità<br />
integrata, espressione in continuo sviluppo dell’anima entrostante.<br />
3. Costruire il ponte che colleghi la mente inferiore, l’anima e la mente superiore, in modo<br />
da rendere possibile l’illuminazione della personalità. (12-6).<br />
(3) “Prima che un uomo possa percorrere il Sentiero, deve divenire egli stesso il Sentiero”.<br />
L’antahkarana, simbolicamente, è il Sentiero. Questo è uno dei paradossi della scienza<br />
esoterica. Passo dopo passo e di stadio in stadio costruiamo quel Sentiero come il ragno tesse<br />
il suo filo. È quella “via del ritorno” che svolgiamo da noi stessi; è anche quella Via che<br />
troviamo e percorriamo. (12-7).<br />
(4) Gli studenti devono esercitarsi a distinguere fra sutratma e antahkarana, fra il filo della<br />
vita e quello della coscienza. … Il sutratma è il flusso diretto della vita ininterrotto e<br />
immutabile, che simbolicamente può essere considerato come una corrente di energia vivente<br />
che scorre dal centro alla periferia e dalla fonte all’espressione esteriore o apparenza<br />
fenomenica. È la vita.<br />
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