RIFLETTICI - Istituto Cintamani
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IMMORTALITÀ<br />
(1) La terza area di dubbio, l’incertezza sull’immortalità, sarà eliminata fra non molto grazie<br />
all’indagine scientifica. Alcuni scienziati accetteranno l’immortalità come ipotesi sulla quale<br />
basare le loro ricerche, che svolgeranno disposti ad apprendere, pronti ad ammetterla e<br />
desiderosi di formulare le loro conclusioni fondate sull’evidenza reiterata. Queste a loro volta<br />
serviranno di base ad un’ipotesi ulteriore. Fra non molti anni il fatto della persistenza e<br />
dell’eternità dell’esistenza passerà dal campo del dubbio al regno della certezza. Questo<br />
problema verrà retrocesso. Nessuno dubiterà che dopo l’abbandono del corpo fisico l’uomo<br />
possa continuare ad essere un’entità vivente e cosciente. Si saprà che perpetua la sua esistenza<br />
in un mondo retrostante quello fisico. Si saprà che è ancora vivo, desto e consapevole. Questo<br />
fatto sarà dimostrato in diversi modi.<br />
Nell’occhio fisico umano si svilupperà una facoltà (sempre esistita, ma poco usata) che<br />
svelerà il corpo eterico, il “doppio”, come talora viene detto, e gli uomini saranno visti in quel<br />
corpo in una definita area spaziale dopo che il corpo fisico, morto o in via di disintegrarsi, sia<br />
stato abbandonato. Anche il numero crescente di coloro che sono in grado di usare “l’occhio<br />
singolo”, talvolta chiamato “il terzo occhio risvegliato” contribuirà a dimostrare l’immortalità,<br />
poiché essi vedranno facilmente anche l’uomo che si è liberato del corpo eterico, come di<br />
quello fisico. Per la forza stessa del loro numero e la reputazione di cui godranno, faranno<br />
pesare la loro testimonianza. L’immortalità sarà comprovata anche da una scoperta nel campo<br />
della fotografia, cui già si sta lavorando. Mediante la radio, usata da coloro che sono defunti,<br />
si potrà infine stabilire una via di comunicazione, su vere basi scientifiche. (14 – 183/4), (17 –<br />
412).<br />
(2) L’immortalità condizionata, proposta da scuole teologiche alquanto ristrette e da pochi<br />
intellettuali, caratterizzati da un certo egoismo. Essa sostiene che il dono dell’immortalità<br />
personale è concesso solo a chi è pervenuto a un certo livello di coscienza spirituale, od<br />
osserva una serie di precetti teologici. Alcuni, di notevoli doti intellettuali, dicono talora che il<br />
supremo bene dell’uomo è una mente colta e preparata, e chi la possiede vive in eterno…<br />
L’ortodossia cristiana non riesce a sostenere le sue tesi di fronte all’indagine chiara e<br />
ragionata; fra gli argomenti che ne demoliscono i cardini sta il fatto che essa postula un eterno<br />
futuro, ma senza un passato; quel futuro dipende solo dalle azioni della vita episodica<br />
presente, e non spiega affatto le differenze che si notano fra gli uomini. (17 – 401/2).<br />
(3) Primo passo per corroborare il fatto dell’anima è lo stabilire la sopravvivenza, anche se ciò<br />
non comprovi necessariamente l’immortalità... Che qualcosa sopravviva alla morte e persista<br />
dopo la disintegrazione del corpo fisico, è dimostrato di continuo. Se così non fosse, saremmo<br />
allora vittime di un’allucinazione collettiva, e le menti e i cervelli di migliaia di persone<br />
sarebbero falsi ed illusi, malati e deformi. Una tale gigantesca pazzia collettiva è più difficile<br />
a credersi che l’alternativa d’una coscienza in fase di espansione. (17 – 411), (14 – 98).<br />
(4) La maggior diffusione della visione eterica e il numero crescente di chiaroveggenti e<br />
chiarudienti rivelano di continuo l’esistenza del piano astrale e della controparte eterica del<br />
mondo fisico. Sempre più sono gli individui che divengono consapevoli di questo regno<br />
soggettivo; vedono camminare attorno a loro gente, così detta “defunta”, o che in sogno ha<br />
lasciato l’involucro fisico. (17 – 412), (14 – 98).<br />
(5) I prossimi duecento anni vedranno ripudiata la morte qual è ora intesa, e stabilito il fatto<br />
dell’esistenza dell’anima. Questa sarà riconosciuta come un’entità, come impulso motivante e<br />
centro spirituale sottostante a ogni forma manifesta... l’immortalità essenziale sarà<br />
comprovata come fatto di natura. (17 – 412), (14 – 96).<br />
(6) Con tale intima convinzione (di immortalità) affrontiamo la morte e sappiamo che<br />
vivremo ancora; che andiamo e veniamo e che continueremo a vivere perché siamo divini e<br />
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